domenica 4 ottobre 2020

Una inquietante "preghiera" papolatrica

di Luca Farina

In tempi di grande confusione circa la fede, si assiste sempre di più ad uno strano ed inquietante “scambio di ruoli” tra Dio e il Papa. Tutto ciò è pericoloso poiché mentre si riduce il Signore Onnipotente ad un semplice amico, o peggio un’entità astratta, al tempo stesso si eleva, in una strana theosis tutta compiuta dall’uomo e non dalla grazia, la figura del Sommo Pontefice. Ci si indigna, giustamente, nel vedere quello che accade in alcune chiese sudamericane in cui la statua di Papa Francesco viene incensata, mentre l’Augustissimo Sacramento viene trasportato su droni, e questo sentimento è compreso da molti “tradizionalisti”: ma a costoro farebbe lo stesso effetto se tutto ciò fosse stato fatto negli anni ’50 (l’età dell’oro per taluni) con Pio XII o nel 2007 con Benedetto XVI? Invero, la tendenza papolatrica non nasce certo nel 2013, ma è un insieme di tappe, di cui talune già sono state affrontate su questo blog (come l’introduzione del comune dei Sommi Pontefici nel 1942, vedasi qui). Proponiamo ora un caso interessante di una preghiera indirizzata a Pio IX, spesso esaltato dai “tradizionalisti” ma, purtroppo, vero riformatore in senso liberale della Chiesa.


Papa Pio IX durante una messa prelatizia

L’autore di essa fu il giornalista francese Louis Veuillot. Nacque a Boynes nel 1813 e, dopo una formazione cattolica e aver pensato anche di entrare in seminario, abbandonò la fede, per poi riacquistarla dopo un viaggio a Roma, nel 1838, in cui fu ricevuto da Gregorio XVI. Giunto su posizioni ultramontaniste, lavorò per il giornale Univers religieux, nel quale troviamo la preghiera in oggetto, scritta alla vigilia del Concilio Vaticano I.

A Pio IX, Pontefice Re

Padre dei poveri,
Datore dei doni,
Luce dei cuori,
invia il tuo raggio
di luce celeste!

Si notino le inquietanti somiglianze (addirittura riprese di epiteti!) con la sequenza di Pentecoste Veni, Sancte Spiritus, in cui il Divin Paraclito è appellato pater pauperum, dator munerum e Gli si chiede “reple cordis intima tuorum fidelium”. Insomma, Pio IX viene posto allo stesso livello dello Spirito Santo, secondo le dinamiche dell’ecclesiologia “trinitaria” [1], al posto del modello tradizionale sponsale paolino. Il Papa non viene più considerato, a livello di “narrazione”, come il primo custode della fede, ma come il sovrano in re spirituali (in concomitanza con la fine del potere temporale).

Non bisogna pertanto stupirsi del comportamento di coloro che reputano il Pontefice romano come una divinità e che accetterebbero anche una sua dichiarazione palesemente contraria agli insegnamenti del Vangelo, motivandolo con “L’ha detto il Papa!”. Ma il nostro Salvatore è Gesù Cristo od un uomo? Deve predicare la parola di Dio o la propria?

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NOTE 

[1] Pare che questo modello stia trovando un'inedita diffusione anche in Oriente, con il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I celebrato dal suo fido scudiero Elpidoforo (Arcivescovo greco d’America) come “vicario del Padre”.

Bibliografia:

O’ MALLEY J.W., Vaticano I. Il Concilio e la genesi della Chiesa ultramontana, Milano, Vita e Pensiero, 2019

9 commenti:

  1. Non conosco il francese, ma non è possibile che i versi da 2 a 5 siano un vocativo, diventando così soggetto del verbo inviare? Detto in maniera meno esegetica: i tre versi potrebbero riferirsi a Dio, il Tu del verbo invia.
    Certo, il parallelismo tra il Papa del primo verso e Dio dell'ultimo, che sono come la parentesi dei tre versi centrali possono essere interpretati ambiguamente. Resta da vedere se la lingua francese permette tale interpretazione ambigua.

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    1. In realtà "A Pio IX Pontefice e Re" è il titolo! Per un errore non lo si era adeguatamente distinto tipograficamente nell'articolo (ora è stato fatto).

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  2. Capisco. Mi piacerebbe riuscire a comunicare la disperazione di una mia amica cattolica seria, teologa, "amante" di san Giovanni Crisostomo, quando a Giovanni Paolo II scappò detto "Sicuramente la Madonna è morta di vecchiaia"... ora, non so la posizione dell'Ortodossia in merito, ma se la vecchiaia è frutto del peccato originale (concetto rifiutato dagli Ortodossi), con tale battuta il Papa regnante negò i due dogmi mariani contemporanei (1854-1950) in forza del dogma dell'infallibilità (1870)...
    https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/06/26/la-madonna-mori-di-morte-naturale.html

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  3. Grazie per questo intervento che aggiunge una ulteriore tessera nella conoscenza del concetto di papato che si e' andato configurando nella storia recente. Rimango sorpreso che ci si potesse rivolgere al Papa con espressioni che nella tradizione vengono rivolte allo Spirito Santo e questo mi sembra una mostruosita': una cosa e' credere che il papa confermi nella vera fede e che per questo abbia una speciale assistenza dello Spirito Santo, altra cosa e' pensare che sia una sorta di divinità con una sua propria capacità di "rivelare la verità ". Mi sembra di capire che sia questa seconda opzione ad essere biasimata.

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  4. Circa il fatto di considerare il Papa sovrano "in re spirituali" e' una caratteristica del papato ottocentesco oppure e' un concettoche rimonta al medioevo? Quando leggo di queste cose mi viene da pensare a cosa direbbe Papa Gregorio Magno. A mio vedere servirebbe capire cosa la tradizione universale della chiesa riconosce al Papa di Roma e cosa invece la chiesa latina solamente gli riconosce. Per dire: dal catechismo noi sappiamo che solo i cristiani che riconoscono il primato del papa e sono in comunione con lui sono nella vera chiesa. Da quanto si capisce in questo e in altri precedenti articoli viene da concludere che non sia proprio cosi', perche' i non cattolici dovrebbero accettare una dottrina sui poteri e le prerogative del Vescovo di Roma, che non sembra una verità universalmente e sempre creduta in tutta la Chiesa.
    Non so se sbaglio.

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  5. Questa distorsione triadologica non può non rimandarmi alle ben note apparizioni di Amsterdam (quelle del "quinto dogma mariano", dove ad un certo punto la Madonna viene identificata esplicitamente con il Santo Spirito. Davvero disturbante...

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  6. Ai confratelli che vogliono approfondire ma anche agli scismatici o psuedo tradizionalisti su questo argomento consiglio la lettura e meditazione della Satis Cognitum di Leone XIII, decine sono i riferimenti ai Padri e Concilii e alle varie Definizioni di Pietro, al contrario di questa epoca ove nelle encicliche o sedicenti tali si fa riferimento ai pagani.

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    1. I riferimenti ci sono e in abbondanza, resta da vedere quanto è ciò che dicono i riferimenti e quanto invece si vuole far dire ai riferimenti...
      Consiglio di non usare qui il termine "scismatici". Qui non si chiama nessuno "papista", e quindi si cerchi di fare lo stesso d'altra parte.

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  7. Il termine "papisti" è scritto per lungo nelle ultime quattro righe di questo scritto.

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