Calendario liturgico

10 (23) – 17 (30) ottobre 2022

 

Domenica 10 (23) ottobre
Dominica XIX post Pentecosten - Semiduplex
Infra Octavam Dedicationis
S. Cerbonii Ep. et Conf.

Ufficio della domenica. Bianco. Al Vespro comm. dell’Ottava della Dedicazione e di S. Cerbone. Al Mattutino 3 Notturni: IX lezione di S. Cerbone; Te Deum. A Laudi comm. dell’Ottava e di S. Cerbone. Dopo Terza, aspersione. Alla Messa (Salus populi): comm. dell’Ottava e di S. Cerbone. Gloria. Credo. Prefazio della Trinità.

Lunedì 11 (24) ottobre
Maternitatis Beatæ Mariae Virginis – Duplex
Infra Octavam Dedicationis

Ufficio della festa. Bianco. Al Vespro comm. della precedente domenica e dell’Ottava della Dedicazione. Al Mattutino 3 Notturni; Te Deum. A Laudi comm. dell’Ottava della Dedicazione. Dopo Terza, Messa (Ecce Virgo): comm. dell’Ottava. Gloria. Credo. Prefazio della Madonna.

Titolo della chiesa di S. Maria Mater Domini.

Martedì 12 (25) ottobre
Ss. Sergii et Bacchi Mm. – Duplex
Infra Octavam Dedicationis
S. Simeonis Novi Theologi Conf.

Vespro della precedente festa con comm. dei Ss. Sergio e Bacco, dell’Ottava della Dedicazione e di S. Simeone il Nuovo Teologo.

Ufficio della festa. Rosso. Al Mattutino 3 Notturni; Te Deum. A Laudi comm. dell’Ottava e di S. Simeone. Dopo Terza, Messa (
Sapientiam sanctorum): comm. dell’Ottava e di S. Simeone. Gloria. Credo. Prefazio comune.

Reliquie dei Ss. Sergio e Bacco nella Cattedrale di S. Pietro di Castello, anticamente ad essi dedicata.

Mercoledì 13 (26) ottobre

S. Eduardi Regis, Confessoris – Semiduplex
Infra Octavam Dedicationis

Vespro della precedente festa con comm. di S. Edoardo e dell’Ottava della Dedicazione.

Salmi e antifone della feria, il resto dal comune e dal proprio. Bianco. Al Mattutino 3 Notturni; Te Deum. A Laudi comm. dell’Ottava. Dopo Terza, Messa (Os justi): comm. dell’Ottava, III or. ad poscenda. Gloria. Credo. Prefazio comune.

Astinenza.

Giovedì 14 (27) ottobre
S Callisti I Papae et Mart. – Semiduplex
Infra Octavam Dedicationis

Salmi e antifone della feria, il resto dal comune e dal proprio. Bianco. Vespro feriale fino al capitolo, poi di S. Callisto I con comm. della precedente festa di S. Edoardo e dell’Ottava della Dedicazione. Al Mattutino 3 Notturni; Te Deum. A Laudi comm. dell’Ottava. Dopo Terza, Messa (
Statuit ei Dominus): comm. dell’Ottava, III or. ad poscenda. Gloria. Credo. Prefazio comune.

Venerdì 15 (28) ottobre

In Octava Dedicationis Ducalis Basilicæ – Duplex

Ufficio della festa. Bianco. Al Vespro comm. di S. Callisto I. Al Mattutino 3 Notturni. Dopo Terza, Messa (Terribilis): Gloria. Credo. Prefazio comune.

Astinenza.

Sabato 16 (29) ottobre
S. Galli Abb.
- Semiduplex

Vespro della precedente festa con comm. di S. Gallo.

Salmi e antifone della feria, il resto dal comune e dal proprio. Bianco. Al Mattutino 3 Notturni; Te Deum. A Laudi suffragi. Preci a Prima. Dopo Terza, Messa (Os justi): II or. ad poscenda, III ad libitum. Gloria. Prefazio comune.

Domenica 17 (30) ottobre
Dominica XX post Pentecosten - Semiduplex

Ufficio della domenica. Verde. Al Vespro comm. della precedente festa di S. Gallo; suffragi. Preci a Compieta. Al Mattutino 3 Notturni; Te Deum. A Laudi suffragi. Dopo Terza, aspersione. Alla Messa (
Omnia, quae fecisti): II or. ad poscenda, III ad libitum. Gloria. Credo. Prefazio della Trinità.



18 commenti:

  1. Come si può vedere, in questa prima bozza abbiamo scelto di mantenere la riforma di Benedetto XIV che assegna alle domeniche per annum il prefazio della Trinità. E' un'ipotesi che potrà essere rivista in corso d'opera.
    Come già detto, il calendario è propositivo: come potrebbe essere il calendario romano-veneto se si fosse fatta bene una riforma? C'è l'ipotesi di implementare l'uso della salmodia feriale assegnandola pure ai semidoppi, con un notturno da 6 salmi e due da 3. Chiaramente si tratterebbe di una grande modifica, perciò pure questo è per ora ipotetico.

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    1. in base a quali criteri avete ritenuto che la riforma di Benedetto XIV sia positiva e cosa invece vi fa invece pensare che possa non esserlo?

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    2. Il tempo dopo la Pentecoste mistagogicamente prolunga il mistero trinitario, soffermandosi sulla sua azione diretta nel cosmo, nella vita della Chiesa: perciò si addice utilizzare in queste domeniche (che in molti riti occidentali sono dette "post Trinitatem") il prefazio trinitario. Seguendo questo ragionamento, tuttavia, sarebbe più logico impiegare il prefazio dell'Epifania nelle domeniche dopo l'Epifania, e quello comune invece nelle tre domeniche pre-quaresimali e in quelle d'Avvento, che hanno una natura ben diversa. E' rispetto a quest'ultimo punto che la riforma presenta la sua problematicità, perché il prefazio trinitario non c'entra nulla con queste domeniche.

      L'argomento che ogni domenica è una lode alla Trinità, sovente usato per giustificare il fatto, è erroneo, perché ogni giorno e ogni liturgia è una lode alla Trinità; semmai, ogni domenica è il memoriale della Risurrezione, ma allora sarebbe conseguente... usare il prefazio pasquale! Si capisce che su questo versante non si può argomentare.

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  2. Buonasera, faccio due domande sul modo d'ordinare l'ufficio fra l'Ottava dell'Epifania. Premetto che non da molto sono passato dal Breviario del '62 (con una velocissima tappa su quello di Pio X) alla recita di parte del Breviario tridentino e non ho ancora familiarità con molte delle rubriche, quindi chiedo scusa per le eventuali stupidaggini che potrei dire. Il Breviario riporta cinque giorni fra l'Ottava, dal II al VI, e una Domenica. Se ho ben inteso, la rubrica dice di spostare il giorno occorrente con la Domenica fra l'Ottava a quello successivo e di non tener conto della Domenica nella numerazione dei giorni, e fa questo esempio: se la Domenica cade il III giorno fra l'Ottava, il giorno successivo si celebra il III giorno fra l'Ottava. E viene pure specificato che nei I Vespri della Domenica si commemora l'Ottava con l' antifona al Magnificat della feria; alle Lodi e ai II Vespri con le antifone non della feria (che appunto è spostata) ma del giorno dell'Epifania. Considerando quest'anno, il V giorno impedito dalla Domenica si trasla al giorno 11 Gennaio, il VI al 12.
    La prima domanda è se quanto ho esposto fin qui è esatto, dato che non ho trovato riscontri da nessuna parte (Divinum Officium numera sette giorni fra l'Ottava, commemorando la feria di Domenica e assegnando al Benedictus del VII giorno l'antifona Manifeste magnum, non presente nel Breviario e trovata solo nel Liber Antiphonarius del 1960).
    La seconda domanda è sui I Vespri dell'Ottava. Il Breviario dice di ripetere l'ufficio della Festa ad eccezione dell'Orazione. Se quanto esposto prima è corretto, l'antifona al Magnificat del VI giorno (che cade il 12 Gennaio) che fine fa? Si tralascia o si commemora la feria?
    Grazie.

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    1. Buonasera. Il modo di ordinare l'ottava che dice lei è corretto. L'antifona si tralascia: di fatto essa occorre unicamente quando la domenica cade il 12 oppure il 13 (nel qual caso è anticipata al 12).

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  3. Salve, alcune domande. Perchè domenica 17 sant'antonio abbate doppio prevale sulla domenica, mentre domenica 24 san timoteo(anche esso doppio) non prevale? Nella seconda domenica dopo l'epifania nel calendario tridentino non cadeva la festa del nome di Gesù? Cosa è l'ottavuncola? Grazie per l'attenzione.

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    1. Come detto, questa è una proposta di calendario rivisto e riformato secondo i principi tradizionali.
      Nella nostra proposta di calendario S. Timoteo è di rito semplice, come del resto è nel Breviario di Pio V, è stato aumentato di rango successivamente.
      La festa del Nome di Gesù non compare, perchè tarda e perchè festa di idea, doppione devozionistico in questo senso della Circoncisione (questi sono i veri doppioni da sceverare, altro che le due feste della S. Croce come hanno fatto i novatori!).
      L'Ottavuncola è una "specialità" di alcuni calendari pre-tridentini, magari ne parliamo domani in un post apposito. Per ora basti sapere che è un'ottava "semplice", cioè in cui tutti i giorni sono di rito semplice e non si omettono preci e orazioni del tempo. Il calendario della Ducale Basilica aveva due ottavuncole, per S. Agnese e per S. Martino.

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    2. Molto interessante, grazie. E fino a quando i doppi hanno prevalso sulla domenica?

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    3. Fino alla riforma di Pio X. A quel punto c'erano oggettivamente troppi doppi che ostruivano il calendario: ma la soluzione era ridurli, abolire la duplicazione selvaggia degli ultimi secoli. Questo è quel che proviamo a fare noi.

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  4. Buongiorno, approfitto ancora della vostra paziena e preparazione. Mi sto avvicinando da poco al breviario tridentino. Vespro e lodi dei morti si fanno nel giorno di san policarpo, in quanto primo giorno semplice del mese? E' sempre cosi? Sono obbligatori per i sacerdoti o facoltativi? Immagino che le preci in quel giorno si ometanno per l'ottava, non per la contemporanea recita dell'officio dei morti. Nella recita privata del breviario bisogna dire "dominus vobiscum" o "domine exaudi"? Per la recita di prima, mi sembra che nel tridentino si distingua in domenica, feste e ferie, mentre con sanpiox scompare la festa? Grazie per l'attenzione

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    1. Esattamente, l'Ufficio dei morti si fa proprio per questa ragione. E' da notare che S. Policarpo è semplice nel Breviario Tridentino, così come nel nostro, mentre risulta duplicato già nelle edizioni settecentesche (non saprei dire l'anno preciso).
      L'ufficio dei morti nel primo giorno semplice del mese è un obbligo, mentre il Piccolo Ufficio della Madonna in tutti i giorni semplici è una prassi invalsa non obbligatoria.
      Se nota, le preci non si omettono a Prima: vengono meno al Vespro perché si tratta del II Vespro della precedente festa, doppia, della Conversione di S. Paolo.
      Il "Dominus vobiscum" è una formula riservata ai sacerdoti e ai diaconi.
      Anche nel breviario di Pio X c'è Prima festiva, che peraltro è l'unica rimasta uguale a quella tradizionale. Cambiano notevolmente però le circostanze del suo impiego.

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  5. Buongiorno. Una domanda: ma domenica 31 gennaio e domenica 7 febbraio non dovrebbero essere, rispettivamente, Settuagesima e Sessagesima? Ho visto che in questa proposta di calendario la commemorazione è della IV e della V domenica dopo l'Epifania. C'è una ragione storica?
    Grazie

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    1. Buongiorno. La ragione è che abbiamo programmaticamente scelto di seguire il paschalio giuliano (cfr. https://traditiomarciana.blogspot.com/2021/01/avviso.html), perciò la domenica di settuagesima sarà il 28 febbraio.
      Con il paschalio gregoriano è corretto quel che dice lei, e anzi in tal caso la domenica avrebbe prevalso (in quanto maggiore) sulla festa doppia.

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  6. Come potete vedere, in questa proposta di calendario abbiamo pensato di utilizzare il prefazio dell'Epifania anziché quello della Trinità per le domeniche dopo l'Epifania. Questa scelta è dettata dal fatto che queste domeniche, fino a che non si arriverà alla Settuagesima, prolungano il mistero teofanico con le manifestazioni del Salvatore.

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  7. Buongiorno,
    mi ha stupito vedere che per venerdì 2 (15) aprile proponiate la festa dei Sette dolori della Beata Maria Vergine, addirittura con grado doppio.
    Lo dico perchè so che generalmente considerate poco opportune feste liturgiche devozionalistiche ed ascrivibili alle "feste di idea". Forse ritenete che i Sette dolori possano essere considerati come una sintesi delle vicende cruciali nella vita della Vergine e pertanto non siano una festa d'idea? O piuttosto è stata l'antichità di questa festa (di cui ignoro l'origine) a fervela mantenere nel calendario?

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    1. La festa è di origine bassomedievale, dunque non antichissima; i suoi testi sono in parte di felice composizione (si pensi solo alla Stabat mater), in parte decisamente discutibili (la verbosa colletta è poco sopportabile). Personalmente la ritengo al limite tra una festa d'idea e una festa di fatto (il tema fondamentale è la Madonna che piange ai piedi della croce); certamente ha un carattere devozionale, seppur non troppo languido nella testualità. Inoltre quello dei sette dolori è un paradigma, anche iconografico, diffuso pure in Oriente.
      Il grado doppio è necessario a garantire l'esistenza dell'ufficio, essendo in Quaresima.

      Ad ogni modo, è sicuramente un punto su cui c'è ragione di discutere, soprattutto perché orba perennemente la funzione feriale del venerdì.

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  8. Buongiorno,
    il Giovedì Santo nella tradizione latina non è un giorno di digiuno? Si tratta di un accorgimento per consentire di sopportare il rigore del digiuno nero nel giorno seguente, o vi è una ragione diversa?

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    1. Perdoni il ritardo nella replica. Gli antichi canonisti non lo consideravano di digiuno de jure, anche se lo è de facto. Infatti, poiché vige un obbligo di comunione generale (almeno per il clero) alla funzione vesperale celebrata al mattino, nessuno mangia nulla prima del Vespro; di contro, il digiuno del Venerdì inizia col Mattutino delle Tenebre, che si canta nel tardo pomeriggio di Giovedì stesso. Ergo non c'è il tempo materiale di fare più di un pasto.

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