martedì 9 novembre 2021

Alcuino di York e le dedicazioni votive delle ferie

Com'è noto, anticamente il calendario ecclesiastico era molto più scarno, e la maggior parte dei giorni era costituito liturgicamente da ferie. A differenza dell'ufficio bizantino, che ha un ciclo feriale di letture per l'epistola e il Vangelo, il rito romano non possiede un ciclo scritturale proprio per le ferie al di fuori della Quaresima: questo iniziò a costituire un problema quando, all'epoca della riforma carolingia e col proliferare dei monasteri, s'iniziò più diffusamente a celebrare quotidianamente la Messa in molti luoghi che, sotto l'impulso di Carlo Magno, avevano abbandonato i riti gallicani per aderire al rito romano-franco.

Così Alcuino di York, uno dei principali intellettuali e riformatori ecclesiastici alla scuola palatina, in un proprio opuscolo liturgico detto Liber Sacramentorum (ed. di riferimento in PL 101:445-466) contenente i testi di numerose messe votive, che con poche sostanziali modifiche è entrato a pieno titolo nel Messale Romano, al cui interno è sanzionato pure dall'edizione tridentina. Tali messe votive si distinguono in tre tipologie:

  • Messe votive per i singoli giorni della settimana (nn. 1-7)
  • Messe votive ai santi (nn. 8-15), tra cui alcune interessanti messe in onore delle reliquie custodite nella chiesa e dei santi in genere, che non sono presenti nel Messale tridentino
  • Messe votive secondo la circostanza o la necessità (nn. 16-18)
L'ordine delle messe votive per i giorni della settimana, due per ognuno, è il seguente:

Domenica: De Sancta Trinitate; de gratia Spiritus Sancti postulanda
Lunedì: pro peccatis; pro petitione lacrymarum
Martedì: ad postulanda Angelica suffragia; pro tentationibus cogitationum
Mercoledì: de Sancta Sapientia; ad postulandam humilitatem
Giovedì: de charitate; contra temptationes carnis
Venerdì: de Sancta Cruce; de tribulatione et necessitate
Sabato: de Sancta Maria; in commemoratione Sanctae Mariae

Ogni giorno è poi ascritta una Missa sancti Augustini, che contiene solo una serie di colletta, segreta e postcommunio piuttosto discorsivi tratti dalle opere di S. Agostino.

Non si capisce, ad esempio, perché Alcuino pensi a una messa votiva pure per la domenica, cosa insensata, pur essendo certamente un giorno dedicato alla Santissima Trinità: infatti ben presto tale messa votiva verrà spostata al lunedì. Tra le altre variazioni, sparirà presto la messa della Santa Sapienza, concetto teologico che del resto vedrà un oblio e una reinterpretazione piuttosto massiccia nel tardo medioevo latino, distaccandosi talora dal concetto patristico della stessa. Le messe con intenzioni particolari (per richiedere la grazia dello Spirito Santo, per i peccati, per richiedere le lagrime, etc.) finiranno associate alle messe votive secondo la circostanza o la necessità, mentre le messe votive per i giorni della settimana si stabiliranno in questo ordine definitivo:

Lunedì: de SS. Trinitate
Martedì: de Angelis
Mercoledì: de Ss. Petro et Paulo; de omnibus Ss. Apostolis; de Patrono principali oppidi vel civitatis, vel etiam de Titulari ecclesiae propriae
Giovedì: de Spiritu Sancto
Venerdì: de Sancta Cruce; de Passione Domini
Sabato: de Sancta Maria

Nella rubrica del messale tridentino, tali messe loco conventualis de Feria communi in Choro suffici possunt: in altre parole, la messa conventuale in tali ferie può dirsi secondo questi formulari, anziché ripetendo la messa della precedente domenica.

Nei secoli il devozionismo altererà questo ciclo di dedicazioni tradizionali, inventando nuove dedicazioni più confacenti alla pietas moderna: per esempio il mercoledì verrà dedicato a S. Giuseppe, al centro di un'attenzione piuttosto gonfiata dal sentimentalismo rinascimentale, il giovedì alla Santissima Eucaristia (sul modello del Corpus Domini), il venerdì al Sacro Cuore, il sabato al cuore immacolato di Maria. Alcune di queste entrano persino nel novero di quelle del messale che possono sostituire la messa conventuale; non bisogna però dimenticarsi che queste devozioni successive nulla hanno a che fare con le originali dedicazioni.

E' interessante notare che pure il rito bizantino possiede delle dedicazioni per i singoli giorni, secondo quest'ordine:

Lunedì: Angeli e Arcangeli
Martedì: S. Giovanni Battista
Mercoledì: S. Croce
Giovedì: Ss. Apostoli; S. Nicola
Venerdì: S. Croce
Sabato: per i defunti

Tali dedicazioni entrano nel rito bizantino in una fase più tardiva, e il modo in cui sono gestite presenta delle differenze tra l'uso greco e l'uso slavo; i primi le utilizzano per tutti i tropari non presenti nel Pentecostario (ottoico feriale) nei giorni (in realtà ben pochi) in cui non c'è un santo con testi propri; i secondi la usano più nella preghiera devozionale (acatisti) e al limite per qualche tropario alle ore minori, eccetto la dedicazione del sabato ai defunti che è l'unica ben riportata nei libri liturgici slavi. La rubrica sul Canone del Mattutino feriale, per esempio, nel tipico greco dice, qualora il santo del giorno non abbia un canone proprio, di dire il Canone della dedicazione del giorno, mentre nel tipico slavo in questo caso si prescrive di cantare il Canone del titolare della chiesa.

8 commenti:

  1. Gli opuscoli liturgici di Alcuino di York sono estremamente interessanti.

    Scorrendoli per scrivere questo articolo, ad esempio, ho notato che all'epoca le ore minori avevano l'orazione fissa, come Prima, con riferimento alle caratteristiche mistagogiche dell'ora (un po' come l'inno), e non prendevano l'orazione del giorno (o della domenica precedente) come nell'uso tridentino. Mi pare una scelta decisamente più interessante.

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  2. Buongiorno,
    la ringrazio per l'articolo, molto interessante. Vi è qualche legame tra la Messa votiva a Maria indicata da Alcuino, e l'uso di celebrare la suggestiva Messa "Rorate" nelle ferie di Avvento?
    Inoltre, quale era la situazione liturgica dell'Inghilterra ai tempi di Alcuino? Nei suoi lavori si occupò del Rito Romano per la volontà "romanizzatrice" di Carlo Magno, oppure non vi era una distinzione netta tra gli usi locali inglesi e quello Franco-Romano? Penso ad esempio al Rito di Sarum o a quello che potrebbe esserne l'antenato.

    Infine, mi permetto di segnalare una lieve inesattezza. A quanto ne so la Chiesa Cattolica considera Alcuino da York come Beato. Solo gli Anglicani lo venerano come Santo, difatti non compare nel Martirologio Romano. Mi sbaglio?

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    1. Le due messe alcuiniane per la Madonna sono entrambe "Salve sancta". Da esse origina l'ufficio di S. Maria in sabato. Le messe "Rorate", invece, originano dalla prassi delle sette messe avventizie in onore della B.V. testimoniate dall'Ordo Romanus XV (comunque di poco posteriore ad Alcuino) e soprattutto dai sacramentari germanici di XII-XIII secolo, che danno origine alla prassi poi consolidatasi nei secoli e propria delle terre germaniche (da non celebrare ad libitum ovunque come certi tradizionalisti fanno; semmai, in alcune specifiche diocesi italiane, potrebbero avvalersi della facoltà, ribadita dalla SRC con tre distinti decreti datati 1658, 1713 e 1718, di celebrare extra chorum nove messe votive Rorate in corrispondenza della novena di Natale, che però è cosa ben distinte e non prevede candele e candeline come la moda germanica).

      All'epoca di Alcuino vi era una forma di rito proto-anglo-romano, che portato da Agostino e Teodoro di Canterbury soppiantò i riti celtici locali (che in parte invece sopravvissero in altre aree delle Isole Britanniche). I riti anglo-romani di conoscenza (Sarum, York...) sono più franchizzati, ma furono portati solo nell'XI secolo da Guglielmo il Conquistatore, e infatti rientrano nella sottofamiglia degli usi normanni.

      Il lapsus sulla santità di Alcuino è stato corretto.

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  3. Soy nuevo, acabo de descubrir su blog, es interesante, soy ortodoxo converso, pertenezco a la iglesia de rocor bajo Moscú, perdone que lo diga en español y no en italiano. Me agrada mucho, ustedes que opinión tienen de la fraternidad sacerdotal de San Pedro

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    1. Senza entrare nel merito dei singoli sacerdoti appartenenti a detto istituto (scriveva Dostoevskij, di cui oggi ricorrono i 200 anni dalla nascita: "Non ho mai parlato dei singoli rappresentanti della Chiesa. Intendo parlare del cattolicesimo romano, nella sua essenza, intendo Roma stessa"), più in generale possiamo ravvisare in esso - o quantomeno nella sua parte europea - gli stessi difetti d'impostazione della FSSPX, uniti a un ultramontanismo nei fatti e non solo contraddittoriamente teorico come quello lefebvriano. Per il resto, sono rappresentanti della galassia "tradizionalista" dove la liturgia tradizionale è uno strumento per veicolare altro, e questa medesima liturgia è sovente strapazzata, tartassata e non mai studiata.

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    2. Gracias por tu comentario, a pesar que no son bien vistos por el papa de Roma, le siguen teniendo devoción como si no pasara nada, se enorgullecen porque quieren morir y estar bajo lo que ellos llaman Pedro cuando no tienen idea de lo que dicen, me decepcioné cuando el papa salió con su Mutuo y mejor los ateos defendieron más la Misas Tridentina que ellos, no digo que no la defiendan, pero son muy tibios en sus argumentos y tiemblan con temor al hablar, no ponen ninguna resistencia pese a los desastres del papa, y si la hay, es muy disimulada, sus miembros no defienden la tradición de occidente con firmeza sino que mejor guardan mucho silencio

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  4. la Messa 'de Sancta Sapientia' che proprio aveva?

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    1. Lo edito e lo pubblico quando ho tempo. Comunque il vol. 101 della Patrologia, che contiene gli opuscoli liturgici di Alcuino, si trova qui: http://books.google.com/books?id=rXTYAAAAMAAJ

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