mercoledì 17 febbraio 2021

Il demiurgo malvagio e la natura matrigna: le risposte al male nel mondo di chi ignora la Genesi - Risposte a un lettore

Riceviamo da un lettore e rispondiamo.

Sul giornale Libero, del 9 Febbraio, a firma di Vittorio Feltri, esce, in prima pagina, un articolo dal titolo spaventoso: “Chi ha creato la natura è peggio di Hitler”. Non si tratta di una domanda, bensì di un'affermazione.

E' solo una provocazione o è un irresponsabile attacco alla Fede delle persone? 

Il titolo sembra già presagire qualcosa di forte, di eccessivo, ma bisogna leggere attentamente tutto l'articolo per capire che ci troviamo davanti ad una negazione totale di Dio, ad un crudo attacco nei confronti dell'Onnipotente, sulle pagine di un giornale nazionale. 

Confesso che questo articolo, scritto da un uomo che ho sempre seguito con interesse, mi ha devastato. Non posso negare alcune considerazioni che Feltri fa sulla “violenza” della natura, se proprio dobbiamo usare questo termine. I terremoti esistono, esistono i tornado, gli uragani, le eruzioni vulcaniche ecc. e non posso negare nemmeno l'esempio che Feltri fa della mosca prigioniera nella tela del ragno o della caccia crudele del topo da parte del gatto. 

Il mio “problema”, ma credo sia il problema di molte persone come me, è l'incapacità di capire il senso di molte cose, il senso di questa natura così forte e, a volte, tragica. E in questa mia incapacità, l'irruzione di Feltri provoca terremoti e tsunami ben più violenti di quelli naturali da lui citati. 

La Chiesa ufficiale, chiamiamola così, non sembra accorgersi di certi attacchi e forse non è nemmeno interessata a rispondere, ma noi, che non siamo ancora schiavi del mondo, cosa possiamo rispondere al giornalista? 

Lo dico perché ritengo sia necessario trovare delle parole adatte, pacate e concrete, che possano reagire a quelle accuse così intense, e tranquillizzare gli animi più sensibili.

Grazie.

Giovanni Cismondi – Monfalcone 

***

Caro Giovanni,

prima del contenuto dell'articolo, voglio commentare un momento la lunga premessa che lo stesso Feltri fa per specificare la sua concezione decisamente ateistica. Senza entrare in considerazioni strettamente politiche, ma restando a livello di analisi filosofica delle ideologie, Feltri è la "penna", o l'intellettuale per usare un'espressione molto comune specie in ambienti di sinistra, di quell'ampia corrente che potremmo definire centrodestra neo-liberale. Essa si dispone al centro, con una tendenza vagamente conservatrice, all'interno del quadro rivoluzionario, scaturito dall'illuminismo e poi marcato dal liberalesimo, nel quale s'inserisce convintamente, sostenendone tuttavia una matrice classica e liberista. Questo schieramento non di rado utilizza ipocritamente dei concetti strumentali alle proprie bandiere ideologiche: purtroppo, tra questi strumentalizza pure la Fede, utilizzata come un mero bagaglio di valori etici e soprattutto culturali "conservativi", nemmeno tradizionali. Il fatto che i leader di questo schieramento si appellino sovente all'elettorato "cattolico" è una pura conseguenza del fatto che il sostrato culturale in Italia è quello - dopodiché, sono apertamente abortisti; in Grecia i loro omologhi si rivolgono all'elettorato "ortodosso", ma chiudono le chiese e sanzionano i vescovi; negli USA ai protestanti, in Israele ai giudei, in alcuni paesi islamici modernizzati ai musulmani. Non affermano la verità di una religione, ma la continuità di un concetto culturale che s'identifica superficialmente con un'identità religiosa qualsiasi, pur sempre in un'ottica liberale e indifferentista.

Feltri ha indubbiamente un rarissimo pregio: una franca schiettezza. Con la tale schiettezza, egli chiama con epiteti confacenti ma poco politically correct i sodomiti, pur - da buon liberale - non essendo in alcun modo contrario alle loro unioni "purché non diano fastidio". Parimenti, afferma senza problemi di essere ateo, mentre tanti suoi compagni d'idee si dicono a parole cristiani pur comportandosi in modo esattamente contrario.

Willem van der Velde il giovane, Tempesta, 1700
La contemplazione della potenza della natura ci
ricorda peraltro la nostra condizione di creature,
e ci apre la strada verso Colui che è potente,
perché in lui ricerchiamo la grazia e mediante
questa possiamo deificarci in lui sovra tali potenze.
Il problema della "natura cattiva" non l'ha certo inventato Feltri: se lo ponevano già gli antichi. Ad alcuni cristiani dei primi secoli, influenzati dal manicheismo, pareva talmente incomprensibile che arrivarono a "sdoppiare" Dio, credendo in un Dio buono "del Nuovo Testamento" e un Dio giusto ma malvagio "dell'Antico Testamento" (marcionismo), o addirittura sostenendo che il Creatore dell'antico testamento non sia Dio ma Satana, un demiurgo malvagio (manicheismo, gnosticismo, bogomilismo, catarismo...). Queste eresie, sono la risposta sbagliata nata in un'epoca in cui era incomprensibile non ammettere un Creatore, e talora giungevano a proporre in conseguenza un rifiuto estremo della corporeità e della materialità, per una idolatrica spiritualità totale, nella quale si travalicavano i limiti del cristiano contemptus mundi per arrivare all'automutilazione, al rifiuto del matrimonio e della procreazione, al martirio procurato (circoncellioni); la risposta di Feltri, che poi pare a tratti uno stadio embrionale un po' confusionario del cosiddetto (senza troppa esattezza) pessimismo cosmico delle operette leopardiane (alcune frasi rammentano da vicino il dialogo dell'Islandese e della Natura), è invece figlia diretta dell'illuminismo, dell'incomprensibile presunzione dei moderni di poter supporre un ordine senza ordinatore. Almeno Paley sosteneva che Dio c'era e che ha creato tutto e poi lasciato che andasse avanti da solo: certo discolpava Dio dal male del mondo, ma negava completamente l'azione continua di Dio nel mondo che ci è stata rivelata e provata.

Abbiamo visto risposte diverse e sbagliate a un medesimo problema, quello che S. Agostino - che era stato manicheo in gioventù - definì con questo interrogativo: Si Deus bonus, unde malum? Ma la risposta sta ovviamente nella Scrittura e nell'interpretazione dei Padri, purtroppo mai abbastanza conosciute. L'armonia originaria del cosmo è stata rotta dal peccato originale, dalla scelta deliberata dei protoparenti di mangiare dell'albero proibito e di conoscere il bene e il male, di privarsi dell'abito della grazia. Privi di tale abito, le bestie cui Adamo imponeva il nome e che soggiogava gli si sono rivoltate contro; la terra non regalò più frutti per il suo nutrimento, ma egli si vide costretto a lavorarla con fatica, e a patire le sofferenze che questa stessa gli apportava, appunto gli uragani, i terremoti, le inondazioni... certo talora, in casi particolarmente funesti, questi sono strumenti di Dio per punire il suo popolo e invitarlo alla conversione, ma generalmente sono il frutto del disordine, della disarmonia tra uomo e cosmo comportata dal peccato originale e rinnovata dai peccati degli uomini, i quali per conseguenza del peccato ancestrale hanno una tendenza intrinseca al trasgredire la legge divina, che solo l'ascesi e la ricerca della grazia possono vincere. L'uomo che vive nella grazia esperisce a livello personale l'armonia originaria del cosmo, e ne sono testimonianza i santi che hanno tranquillamente parlato agli animali selvaggi, come san Serafino di Sarov e san Sergio di Radonezh all'orso.

E' un concetto semplice, eppure sovente dimenticato; perché non è certo piacevole ammettere che le colpe degli uomini sono l'origine del male che si subisce. Solo la negazione della verità scritturale e della Genesi può portare ad ammettere le letture ateistiche della Natura Matrigna; pure la chiesa moderna nega, al pari degli atei, la veridicità storica della Genesi, del peccato originale: li interpreta simbolicamente, e con tale negazione cade nella trappola di non saper dare spiegazione al male. Ma noi che crediamo nella Scrittura e nella Rivelazione, che abbiamo a spartire con questi? Abbiamo già le risposte.

12 commenti:

  1. Ringrazio moltissimo per l'attenta e profonda riflessione sull'articolo di Vittorio Feltri. Un articolo che richiedeva una risposta seria e circostanziata, risposta che sarà certamente utile per moltissimi lettori.

    RispondiElimina
  2. Mi chiedo se, alla luce dell'ipotesi evoluzionistica (con conseguente presenza della morte ben prima della comparsa della'uomo sulla terra) si possano collocare gli eventi di Genesi, PRIMA del Big Bang, ovvero in un altra linea spazio-temporale, una sorta di passato metastorico ma reale. Secondo lei si tratterebbe di una teoria azzardata o la trova conciliabile con il dato rivelato?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La teoria evoluzionistica è profondamente incompatibile con il Cristianesimo. Ci tenevano a evidenziarlo gli evoluzionisti stessi. Ma proprio perché è una teoria, indimostrata e indimostrabile, con tale distinzione essi stessi ne affermano la falsità.
      I tentativi (questo da Lei proposto invero complesso, altri provenienti anche da canali "ufficiali" più grossolani e ingenui) di conciliazione di tale teoria col dato rivelato snaturano e l'evoluzionismo e la Rivelazione. Sono sistemi profondamente incompatibili, come del resto tutti i sistemi universali (così come il Cristianesimo è incompatibile con l'idealismo, per esempio).
      Il creazionismo (e si potrebbe poi dibattere se della terra giovane o della terra vecchia) è necessario.

      Elimina
    2. La ringrazio per aver risposto oggi stesso. Pur non avendo mai scritto un commento prima d'ora, da tre anni seguo con attenzione il suo Blog, che oltre ad essere una miniera d'oro, rappresenta quasi un "unicum" in Italia per chi come il sottoscritto cerca di rimanere ancorato alla Tradizione ma non si riconosce in nessuna realtà "tradizionalista".
      Per quanto mi riguarda, sono molto scettico nei riguardi dell'evoluzionismo, da un punto di vista scientifico, prima ancora che di fede. Tuttavia, l'esistenza del "male fisico" prima della comparsa dell'uomo sulla terra (dinosauri carnivori, terremoti, carestie ecc.) mi conduce ad interrogativi come quello sopra esposto.
      Le soluzioni in accordo col Dogma sarebbero 3, rifiutando ovviamente quelle neo-moderniste che negano il carattere storico di Genesi e il dogma del peccato originale:
      1 - Il dato attualmente offertoci dalla comunità scientifica è falso.
      2 - La caducità della natura come conseguenza del peccato di Adamo ed Eva riguarda il solo Eden, essendo il resto del Pianeta già contrassegnato dalla stessa.
      3 - I progenitori peccarono prima della comparsa dei dinosauri, appunto in una prima linea spazio-temporale decaduta insieme ai doni preternaturali.

      Una quarta ipotesi, che francamente ripugna alla mia ragione, vedrebbe l'uomo convivere coi dinosauri e dunque la verità scientifica è rivelata si accorderebbero senza problemi.

      Elimina
    3. Non mi convince affatto il punto 2, in quanto l'Eden fu separato dal resto del pianeta DOPO la caduta di Adamo ed Eva, come si evince dal testo biblico (Gen. 3-4).
      I dinosauri possono essere tranquillamente fra gli esseri che furono distrutti col diluvio, previo ovviamente lo scartare l'ipotesi che i fossili siano falsi.
      In Genesi 1:21 si dice che Dio creò "i grandi draghi dell'acqau" (tannîm), dalla CEI tradotti come "mostri marini" ma in ebraico il termine indica specificatamente non un un serpente (nachash) ma proprio il drago. Nulla vieta che gli Antichi fossero a conoscenza di bestie enormi che, corrotte con la caduta cosmica di Adamo, siano divenute nemiche dell'uomo. Lo stesso termine tannîm diventa poi, con l'ebraismo post-templare, sinonimo di "demonio". Nel famoso salmo 90, che è esorcistico, si dice che il cristiano (l'uomo perfetto del salmo) è capace di calpestare serpenti, scorpioni, leoni e draghi (tannîn). Ovviamente in modo simbolico secondo la demonologia ebraica e anche cristiana, ogni animale è una allegoria di un peccato o di un attacco demoniaco preciso.

      Nei capitoli 6 e 7 della Genesi, a contorno dell'episodio del Diluvio, si ripete molte volte la parola rettili i quali possono indicare sia i semplici serpenti che i draghi (tanin). Essendo essi poi distrutti col Diluvio tranne che le specie salvate da Noé su precisa indicazione divina al fine di non essere impossibile la convivenza fra l'uomo decaduto e le bestie, è ovvio che i "grandi mostri" del passato sono stati distrutti.

      Elimina
    4. Caro Padre, la ringrazio per la pronta risposta. Effettivamente, secondo la Divina Rivelazione, persino il permesso di mangiare la carne degli animali è successivo al Diluvio. Chissà se un giorno anche la Scienza dovrà ammettere di essersi sbagliata riguardo la datazione delle ere geologiche, come d'altronde è avvenuto per questioni analoghe (fino ad appena un secolo fa si pensava che l'Universo fosse stazionario e non avesse mai avuto inizio).

      P.S: se possibile, avrei piacere di contattarla privatamente per sottoporle una questione di Teologia Morale che cerco di dirimere da tempo.
      Ne approfitto per complimentarmi con Lei per i Blog che gestisce e che leggo sempre con profitto.

      Elimina
  3. Salve, visto che c'è la possibilità dico la mia su questo post.
    Non capisco lo spauracchio su un articolo scritto da questo personaggio che leggendolo sembrava poco più di un tema da liceale alla prima o seconda classe..

    ad ogni modo, vorrei chiedere coma mai viene discreditata con cosi vigore l'evoluzionismo? Credo che anche all'interno della stessa teoria ci siano varianti più o meno estremizzanti (dalla descrizione di certi fenomeni biologici all'origine tout-court penso ci sia una distinzione). leggo commenti scettici sulla acienza in generale ma ricordo che anche uomini di chiesa hanno contruito a descrivere e a ricercare l'origine dell'uomo e della Terra.

    Con le conoscenze storiche di oggi poi l'evento della Genesi come verità storica non stride neanche un poco?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La Genesi non stride affatto con le conoscenze storiche, cioè quelle ricavabili da fonti propriamente storiche, che non vanno oltre al 4000 a.C. Il resto si basa su assunzioni non storiche, basate su prove scientifiche non significative (come la fallacissima datazione al radio-carbonio).

      Sulla scienza non ho grande autorità per parlare, anche perché mi occupo di tutt'altro; personalmente ne ho sempre diffidato laddove formula ipotesi non dimostrabili per via matematica, come è in tutte le teorie che riguardano l'origine del mondo.

      Circa l'evoluzionismo, ci sono stati notori tentativi di conciliazione, secondo me tutti fallimentari. C'è un libro di Stephen J. Gould, uno dei più ferventi darwinisti del secolo scorso, che dimostra che il sistema darwinista sta in piedi (cioè è coerente con se stesso, visto che parliamo di un sistema dogmatico, non avendo a sua disposizione prove sostanziali, la cui coerenza interna dunque è un punto fondamentale) solo se ammette l'assenza di qualsiasi ordinatore e il totale regno del caos. Non vedo possibilità di conciliazione con il Cristianesimo.

      Elimina
    2. Si esatto un'intepretazione come quella di Gould è meglio starne alla larga..

      Si le fonti storiche quali i documenti risalgono a quel tempo, ma buttare a mare tutto il resto di reperti come le veneri paleolitiche mi sembra esagerato.

      La datazione radio-carbonio è una delle metodologie utilizzata ma non c'erto l'unica. Deve essere un poco strano se questi risultassero tutti reperti falsi o con datazione sbagliata..

      Elimina
    3. Attenzione che la datazione tradizionale (creazione nel 5509 a.C.) non è implicata dalla Genesi. Potrebbe essere una datazione più alta, che pure ammettesse una presenza umana 10.000 o 20.000 anni fa.

      Le datazioni sbagliate le riferivo piuttosto ai fossili (ad esempio a quelli dei dinosauri) piuttosto che ai reperti preistorici.

      Fermo il creazionismo puro, le teorie della terra giovane e della terra vecchia sono entrambe coerenti con la Genesi.

      Elimina
    4. il sistema evoluzionistico in sè non è un sistema molto fallace, anzi è un buon descrittore di vari processi che avvengono nella biosfera su varie scale temporali
      poi rispetto ai tempi di Darwin tante cose sono cambiate e tante barriere sono cadute: se nell'800 si pensava che l'unico 'motore' che spingesse la natura fosse la pura e semplice competizione tra le forme di vita (cosa incompatibile con la Rivelazione) ora si guardano anche altri aspetti, come di collaborazione/simbiosi e si è più portati a vedere un finalismo o una mente ordinatrice

      Elimina
  4. Salve, avendo studiato diverse materie scientifiche fra cui biologia, astrofisica e geologia ci tengo a precisare alcune cose affinché non si cada dell'ingenuità di fare ipotesi "campate per aria" nel tentativo di spiegare l'origine della creazione. Innanzitutto il primo capitolo della Genesi non è un trattato scientifico ma ci svela dei dogmi fondamentali: Dio ha creato tutto dal nulla e tutto era buono; l'uomo come creatura a Sua immagine; il peccato originale e la conseguenza del male, ecc.
    Il processo della creazione è e resterà per sempre un mistero di cui la Sacra Scrittura ci dà il significato teologico e la scienza alcuni indizi. Da ciò non necessariamente è possibile trarre conclusioni certe della successione dei fatti nello spazio e nel tempo. D'altra parte teorie non possono contrapporre fede Vs scienza.

    Un dato interessante che deriva dall'astrofisica è che l'universo ha circa 13,5 miliardi di anni. Oltre tale data i telescopi non rilevano nulla, o meglio rilevano una radiazione di fondo in tutte le direzioni, residuo dell'evento che ha originato l'universo chiamato big bang.

    Il sistema solare e la Terra hanno iniziato a formarsi 5 miliardi di anni fa, da una nebulosa originata da una supernova di una precedente Stella (tutti gli elementi più pesanti del Ferro potrebbero generarsi solo in una supernova).

    Come la Terra abbia acqua così abbondante in superficie è un mistero inspiegabile (forse l'impatto con una cometa?). Anche l'origine della vita del più semplice batterio è un mistero insormontabile e le teorie dei fulmini che generano il DNA non sono possibili col semplice "caso".

    La tettonica delle placche, la Pangea, il movimento dei continenti, la formazione e distruzione della crosta oceanica e l'orogenesi delle montagne non sono più teoria ma scienza accertata al 100%. Se sappiamo la datazione degli esseri viventi del passato è perché rinveniamo i fossili in rocce sedimentarie la cui datazione è certa. Così sappiamo che i dinosauri vissero fra i 200 e i 65 milioni di anni fa perché i fossili sono presenti nelle rocce formate dai sedimenti di quel periodo (Triassico, Giurassico e Cretacico).

    I mammiferi "compaiono" solo dopo la scomparsa dei dinosauri.
    I resti più antichi dell'uomo risalgono al massimo a 200 mila anni fa.

    Questi sono gli indizi scientifici e sicuri perché lo studio dell'astronomia e della geologia permettono di viaggiare nel tempo a milioni e miliardi di anni fa.
    Se qualcuno volesse fare una teoria su quando sono stati creati Adamo ed Eva deve farlo senza stravolgere i dati scientifici.
    A mio parere la creazione è un'opera straordinaria e immensa, operata nel corso di miliardi di anni, spaziosa miliardi di anni luce, misteriosa. Tutto ciò riflette la Maestosità e Bellezza divina, molto più che se tutto fosse stato creato già fatto e pronto all'uso solo 5 mila anni fa. Il fatto stesso che molte cose sono misteriose e inspiegabili riflette il mistero di Dio che supera infinitamente la nostra ragione.

    Penso che noi cristiani dovremmo mettere in luce questo tesoro di bellezza che ci proviene dalla scienza e della fede. Lungi dal porle in contrasto mettendo in ridicolo la nostra fede agli occhi dei non credenti, con teorie infondate che rasentano il terrapiattismo!

    RispondiElimina