venerdì 12 ottobre 2018

Costantinopoli entra in comunione con gli scismatici ucraini

Ieri il Santo Sinodo di Costantinopoli ha rilasciato una terribile dichiarazione che prosegue nella direzione di scisma già annunciata da oltre un mese: sostanzialmente, esso dichiara (con approvazione all'unanimità, com'è prassi nel "libero" sinodo fanariota) che proseguirà strenuamente nella concessione d'imperio dell'autocefalia (non richiesta) all'Ucraina, e che sono state tolte le scomuniche ai gerarchi delle "chiese indipendenti" ucraine, che sono stati reintegrati nella loro posizione canonica. Come volevasi dimostrare, l'autocefalia che si vuol concedere non è per gli Ortodossi ucraini, ma per gli scismatici filetisti (in buona parte eterodiretti da poteri occidentali antirussi). Di seguito riporto la dichiarazione del Fanar.
Il Santo Sinodo della Chiesa Russa si riunirà d'urgenza il 15 ottobre p.v. per deliberare in merito; alcuni vescovi moscoviti hanno già dichiarato che quest'atto è anticanonico, perché si reintegrano degli scismatici senza che costoro si siano pentiti del loro atto di separazione, e anzi dando loro ragione. Intanto, è pervenuta una lettera di sostegno al Patriarcato di Mosca da parte del Primate di Cechia e Slovacchia (QUI in inglese).
Infine, notizia di pochi minuti fa, la Chiesa Ortodossa canonica d'Ucraina (Metropolia di Kiev e di tutta l'Ucraina, rispondente al Patriarcato di Mosca) ha dichiarato che non parteciperà al sinodo per l'unificazione delle chiese non-canoniche, sentenziando un lapidario ma eloquente e indiscutibile: "Noi siamo già la locale chiesa canonica".


Comunicato del Santo Sinodo del Patriarcato Ecumenico
sulla questione ecclesiastica in Ucraina

Presieduto da Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo, il Sacro Sinodo è convocato per la sua sessione regolare dal 9 all'11 ottobre 2018, al fine di esaminare e discutere gli articoli sulla sua agenda.
Il Sacro Sinodo ha discusso a lungo e in particolare sulla questione ecclesiastica dell’Ucraina, in presenza di S. Ecc. l’Arcivescovo Daniel di Pamphilion e di S. Ecc. il Vescovo Ilarion di Edmonton, Esarchi Patriarcali in Ucraina, e in seguito alle estese deliberazioni ha decretato:

1) Di rinnovare la decisione già presa, che il Patriarcato Ecumenico proceda alla concessione dell’autocefalia della Chiesa di Ucraina.

2) Di ristabilire, in questo momento, lo stavropigiale a Kiev del Patriarca Ecumenico [Monastero dipendente direttamente dal Patriarcato di Costantinopoli, ndt], uno dei suoi molti stavropigiali da sempre esistiti in Ucraina.

3) Di accettare ed esaminare le petizioni di ricorso di Filarete Denisenko, Makariy Maletych e dei loro seguaci, che si sono trovati in scisma per ragioni non-dogmatiche, in conformità con le prerogative canoniche del Patriarca di Costantinopoli, per ricevere tali petizioni da parte di gerarchi e di altri sacerdoti di tutte le chiese autocefale.
Di conseguenza, i summenzionati sono stati canonicamente ristabiliti nei loro ranghi gerarchici o presbiterali, e i loro fedeli sono stati ripristinati alla comunione con la Chiesa.

4) Di revocare il vincolo giuridico della Lettera Sinodale dell’anno 1686, rilasciata per le circostanze dell’epoca, che concesse, per motivi di ikonomìa, il diritto al Patriarca di Mosca di ordinare il Metropolita di Kiev, eletto dall’Assemblea clericale e laicale della sua diocesi, che avrebbe commemorato il Patriarca Ecumenico in ogni celebrazione della Divina Liturgia, proclamando e affermando la sua dipendenza canonica dalla Chiesa Madre di Costantinopoli.

5) Di appellarsi a tutte le parti coinvolte, perché evitino l’indebita appropriazione di chiese, monasteri e altre proprietà, nonché evitino qualsiasi altro atto di violenza o rappresaglia, affinché la pace e l’amore di Cristo possano prevalere.

Patriarcato Ecumenico, 11 ottobre 2018
Dalla Segreteria del Sacro Sinodo

 + Il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo,
diletto fratello in Cristo e fervente intercessore presso Dio

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