mercoledì della II settimana dopo l'Ottava Pasquale
Patrocinio di San Giuseppe,
sposo della BVM e confessore
paramenti bianchi - doppio di I classe - Messa "Adjutor"
Deus, qui ineffabili providentia beatum Joseph sanctissimæ Genitricis tuæ sponsum eligere dignatus es: præsta, quǽsumus; ut quem protectorem veneramur in terris, intercessorem habere mereamur in cælis. Per Dominum.
O Dio, che nella vostra ineffabile provvidenza vi degnaste di scegliere il beato Giuseppe quale sposo per la vostra santissima Madre, concedete - ve ne preghiamo - che noi meritiamo d'avere quale intercessore nel cielo colui che veneriamo qual protettore in terra. Per il Signor nostro.
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Breve cronistoria delle feste di S. Giuseppe
I primi indizi di un culto a S. Giuseppe risalgono al VII sec.: il Vescovo della Gallia Arculfo, durante il suo pellegrinaggio nella Terra Santa ne attesta la presenza a Nazaret nel 670; i calendari copti, dei secc. VIII-IX, ne testimoniano la festa il 20 luglio e il Menologio di Basilio II il 25 dicembre in relazione con i Magi. Dall’Oriente pare che il culto a S. Giuseppe fu portato in Occidente: una chiesa era a lui dedicata a Bologna nel 1129, e nel sec. XIII il primo Ufficio proprio del Santo appare nel codice (Ms 9598-606) di Bruxelles che attesta la data del 19 marzo; nei secc. XIV-XV il culto di S. Giuseppe ebbe un notevole sviluppo ad opera dei Francescani − si pensi a Ubertino da Casale († 1325) e al cancelliere Gersone († 1429) – e Carmelitani che lo inserirono nel loro Breviario. Alla fine del XV sec. Sisto IV (1471-1484) ne approva la festa di grado simplex fissandola al 19 marzo. Gregorio XV nel 1621, in seguito alle istanze di alcuni sovrani devoti del Santo, la dichiarò festa di precetto. Clemente X nel 1670 la elevò a festa doppia di seconda classe e ne approvò l’Ufficio proprio nel 1714. Pio IX nel 1847, con il decreto della Sacra Congregazione dei Riti Inclytus Patriarcha Joseph (10 settembre 1847), estese a tutta la Chiesa la festa del Patrocinio di S. Giuseppe – inizialmente accordata ai Carmelitani di Francia e d’Italia nel 1680 – fissandone la data alla III Domenica dopo Pasqua e nel 1870 lo proclamò Patrono della Chiesa universale, al fine di ottenere per i suoi meriti e per la sua intercessione, con più efficacia la misericordia di Dio perché fossero allontanati tutti i mali che affliggevano da ogni parte la Chiesa; inoltre, con la Lettera Apostolica Inclytum Patriarcham (7 luglio 1871) riconobbe a S. Giuseppe il diritto ad un culto specifico, con l’introduzione di particolari “privilegi e onori” che spettano ai Patroni secondo le rubriche del Messale e del Breviario Romano (cioè la recita del Credo, l’inserimento dell’invocazione Cum Beato Joseph nell’orazione A cunctis da far seguire immediatamente quella della Beata Vergine Maria, l’aggiunta dell’antifona ai Vespri Ecce fidelis servus, quella alle Lodi Ipse Jesus e l’orazione Deus, qui ineffabili providentia). Pio X trasferì la festa del Patrocinio al mercoledì dopo la III Domenica dopo Pasqua e con decreto della Congregazione dei Riti (18 marzo 1809) ne approvò le litanie in suo onore con le relative indulgenze. Benedetto XV approvò e concesse (9 aprile 1919) di introdurre nel Messale Romano il testo del “Prefazio” proprio per le Messe di S. Giuseppe, sia festive che votive, in occasione del 50° anniversario della proclamazione di S. Giuseppe a Patrono Universale della Chiesa; con il decreto della Congregazione dei Riti (23 febbraio 1921) fece introdurre il nome di S. Giuseppe nelle invocazioni «Dio sia benedetto»; infine, con decreto della Sacra Congregazione dei Riti (26 ottobre 1921), volle estendere alla Chiesa Universale la festa della «Santa Famiglia», istituita da Leone XIII nel 1895, stabilendo che fosse celebrata con rito doppio maggiore la domenica nell’ottava dell’Epifania, con diritti e privilegi della stessa domenica.
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