sabato 1 maggio 2021

Sabato Santo 2021 al Vespro in vigilia di Pasqua

In Vigilia Paschatis
Ἡ Πρώτη Ἀνάστασις
Съхождение во Адъ
MMXXI

Discesa agli Inferi, XII secolo, Mosaici della Ducale Basilica di San Marco a Venezia 

Τὴν σήμερον μυστικῶς, ὁ μέγας Μωϋσῆς προδιετυποῦτο λέγων· Καὶ εὐλόγησεν ὁ Θεός, τὴν ἡμέραν τὴν ἑβδόμην· τοῦτο γάρ ἐστι τὸ εὐλογημένον Σάββατον· αὕτη ἐστίν ἡ τῆς καταπαύσεως ἡμέρα, ἐν ᾗ κατέπαυσεν ἀπὸ πάντων τῶν ἔργων αὐτοῦ, ὁ Μονογενὴς Υἱὸς τοῦ Θεοῦ, διὰ τῆς κατὰ τὸν θάνατον οἰκονομίας, τῇ σαρκὶ σαββατίσας, καὶ εἰς ὃ ἦν, πάλιν ἐπανελθών, διὰ τῆς Ἀναστάσεως, ἐδωρήσατο ἡμῖν ζωὴν τὴν αἰώνιον, ὡς μόνος ἀγαθὸς καὶ φιλάνθρωπος.

Il grande Mosè presignificò misticamente il dì odierno, dicendo: E benedisse Iddio il settimo giorno: questo infatti è il Sabato benedetto: questo è il giorno del riposo, nel quale riposò da tutte le sue opere l'Unigenito Figlio di Dio, per compiere l'economia attraverso la morte, affrontando il sabato nella carne, e ritornando nella Risurrezione a ciò che era, ci ha donato la vita eterna, egli solo buono e filantropo.

(Doxastikòn del Vespro "della Prima Risurrezione")

Cristo risuscita i Padri dall'Ade, XIV sec., Chiesa di S. Tommaso a Caramanico Terme (PE)

Vere dignum et justum est invisibilem Deum Patrem omnipoténtem Filiúmque ejus unigénitum, Dominum nostrum Jesum Christum, toto cordis ac mentis afféctu et vocis ministério personáre. Qui pro nobis ætérno Patri Adæ débitum solvit: et véteris piáculi cautiónem pio cruóre detérsit. Hæc sunt enim festa paschália, in quibus verus ille Agnus occíditur, cujus sánguine postes fidelium consecrántur. Hæc nox est, in qua primum patres nostros, fílios Israël edúctos de Ægýpto, Mare Rubrum sicco vestígio transire fecísti.


Veramente degno e giusto è celebrare nel servizio l'invisibile Dio Padre onnipotente e il suo Figlio unigenito, il Signor nostro Gesù Cristo, con ogni affezione del cuore, della mente e della voce. Egli per noi sciolse nell'Ade il debito con l'eterno Padre: e con il suo pio sangue lavò la pena dell'antica piaga. Queste sono infatti le feste pasquali, in cui egli, vero Agnello, è ucciso, con il cui sangue son consacrate le porte dei fedeli. Questa è la notte in cui un tempo i nostri padri, i figli d'Israele usciti dall'Egitto, tu facesti attraversare il Mar Rosso a piedi asciutti. 

(Prefazio dell'Exultet della Liturgia vesperale)

3 commenti:

  1. Ovvero? La sostanza della domanda (il cui oggetto ho capito essere il calendario) mi sfugge...

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  2. Sul fatto che sia la cosa giusta. Peraltro, oltre naturalmente alle Chiese Ortodosse (tranne quella finlandese), molte comunità cattoliche orientali usano il vecchio calendario.

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  3. I Concili Ecumenici, e Nicea in particolare, hanno dato una indicazione. Unilateralmente un Papa romano ha deciso di modificarla; peraltro, tale modifica non è stata accolta da tutti, come mostrato in un altro articolo.
    Adottare un calendario erroneo pone in stato di scisma? Teoricamente sì, tuttavia l'esperienza della Chiesa ci mostra una certa tolleranza verso scelte sbagliate in questo campo (la Chiesa Ortodossa Finlandese usa il nuovo calendario in toto, paschalio compreso, eppure è in comunione con le altre chiese ortodosse). Dunque credo che in ciò sia opportuno, nei limiti delle possibilità, conformarsi alla scelta giusta; la divisione nell'uso, che è dolorosa, è portata da chi innova, non da chi preserva.

    Quella delle commemorazioni liturgiche è una questione ancor più annosa. Personalmente io commemoro un Patriarca e un vescovo-esarca.

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