Riprendiamo la notizia, servendoci anche del piccolo elogio di questo vescovo pubblicato dal portale russo Pravoslavie.ru (QUI), per offrire ai lettori il ritratto di un pastore coraggioso e saldo nella fede, una figura di vescovo purtroppo pressoché introvabile da decenni nel mondo cattolico.
S.E. Ambrogio nel 1978 |
Egli si è pronunciato contro l'anti-canonica invasione del territorio della Chiesa Ortodossa Ucraina da parte del Patriarcato di Costantinopoli.
Nell'ottobre del 2017, il Metropolita Ambrogio ordinò che le campane di tutte le chiese della sua diocesi suonassero ogni giorno per una settimana a lutto, in segno di protesta contro la legge "sul riconoscimento legale dell'identità di genere", che ha semplificato il processo per il cambio legalizzato di sesso, permettendo a chiunque dai 15 anni in su (sic!) il cambio solo mediante notifica alle autorità competenti.
Sua Eminenza ha sofferto insulti e persecuzioni in questi anni, per via delle sue salde posizioni ortodosse. Egli fu portato in tribunale e condannato a 7 mesi di prigione per "discorsi d'odio e incitamento alla violenza" contro gli "omosessuali", a cagione di un articolo postato su un blog pubblico nel 2015 nel quale egli condannava tali comportamenti contro natura, proprio mentre il parlamento stava votando in favore delle unioni civili omosessuali.
Nella sua lettera di dimissioni, il Metropolita Ambrogio ha ringraziato Iddio dell'opportunità di aver subito persecuzione a cagione del Suo nome, secondo il motto evangelico: Beati qui persecutionem patiuntur propter justitiam, quoniam ipsorum est regnum coelorum. Beati estis cum maledixerint vobis et dixerint omne malum adversus vos propter nomen meum: gaudete et exultate, quoniam merces vestra copiosa est in coelis.
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