San Giovanni Nepomuceno (sv. Jan Nepomucký), prete e martire, festeggiato il 16 maggio, è uno dei
principali patroni cechi [1] ma
molti non sanno che è anche uno dei patroni di Venezia.
Nato tra il 1340 e 1350 nell’allora Pomuk, odierna Nepomuk [2],
cittadina non lontana da Pilsen, nella Boemia sudoccidentale, morì martire a
Praga il 20 marzo del 1393, torturato prima nelle segrete del Castello [3], e poi
gettato dagli sgherri del re Venceslao IV dal ponte di Pietra (oggi ponte
Carlo), nella Moldava.
Il santo è sempre rappresentato in talare e cotta, con un’infilzula,
uno scialle di pelliccia che usavano i preti in Europa centrale per proteggersi
dal freddo, e con un’aureola con cinque stelle, perché queste apparvero sull’acqua
mentre il suo corpo sprofondava e gli Angeli portavano la sua anima in cielo [4].
Anonimo fiorentino, S. Giovanni Nepomuceno, XVIII secolo
Il martirio del Santo
Il Nepomuceno, che era vicario generale dell’arcivescovo di
Praga, Giovanni di Jenstein (Jan z Jenštejn), venne martirizzato o perché
non volle rivelare al re le confessioni della moglie o perché il re volle infierire
su di lui, non potendolo fare sull’arcivescovo che era riuscito a sventare un
intrigo reale per impadronirsi di beni ecclesiastici, ma conoscendo bene l’indole
collerica del re era poi fuggito da Praga, rifugiandosi… a Roma, dove infine
morì [5].
Come che sia, in ogni caso morì per difendere la libertà della
Chiesa e per questo venne proclamato santo, anche se solo nel 1729, il 19
marzo, in Laterano, da Benedetto XIII con la bolla Christus Dominus. Il
processo di beatificazione era stato avviato il 15 maggio del 1715 da SER. l’arc.
Franz Ferdinand von Khünburg [6] e
sempre in quell’occasione per la prima volta si celebrò la solennità di Navalis
con messa solenne alla cattedrale di S. Vito, al Castello, scendendo poi in
processione lungo il Piccolo Quartiere (Malá Strana) per concludersi sul
ponte di Pietra (Karlův Most),sul punto dove era avvenuto il martirio.
La solennità continua ancora oggi [7], anche
con la partecipazione di una delegazione di gondolieri veneziani.
In Boemia il culto si diffuse subito in modo spontaneo, nei
territori asburgici dopo la sua beatificazione, nell’ecumene cattolica non ha
invece molto attecchito, perché allora sì a Venezia?
S. Giovanni Nepomuceno, dato che secondo una delle due
tradizioni non avrebbe rivelato i segreti del confessionale, è il patrono dei
confessori e considerato che comunque venne gettato giù da un ponte, è il
protettore anche dei ponti, da invocare in caso di alluvioni, e pure di
barcaioli e gondolieri, e così ci avviciniamo a Venezia.
Fu un preciso fatto storico, però, che determinò il suo
culto anche nella Città Lagunare. Federico, figlio di Augusto III di Polonia, nel 1740 in
visita alla Serenissima, donò alla città una reliquia del braccio di S.
Giovanni Nepomuceno, che per l’occasione fu proclamato patrono del clero
veneziano, oltre che dei già ricordati confessori, barcaioli e gondolieri [8].
Il santo venne quindi da allora celebrato a Venezia con una festa doppia di II classe con
ottava. La reliquia è custodita presso la chiesa di S. Polo, dove è ricordato
anche da un quadro di Giambattista Tiepolo e dove nel secolo scorso si teneva un'importante fiera a metà maggio, in occasione della ricorrenza del Santo, e una sua statua da allora
benedice i barcaioli lungo il canale di Cannaregio, alla sua confluenza col Canal Grande, nelle immediate vicinanze della Chiesa di S. Geremia Profeta.
La pala del Tiepolo nella chiesa di S. Polo
La statua del Santo sul Canale di Cannaregio
A S. Simon Piccolo la sua
solennità è tutt’ora celebrata, non purtroppo quest’anno, per le vergognose
disposizioni vigenti in Italia, in Boemia però è diverso. Il 15 maggio, venerdì, si svolgerà come ogni anno la solennità di Navalis, con la messa, quest’anno, nella chiesa dell’Ordinariato Militare di S. Giovanni Nepomuceno (Vojenský kostel Sv. Jana Nepomuckého), sempre a Hradčany (il quartiere del Castello) e processione; il 16
maggio, sabato, Missa Solemnis VO [9] nella
chiesa dei Ss. sposi Enrico e Cunegonda (kostel svatých manželů Jindřicha a
Kunhuty), seguita da processione fino alla statua del Santo a Ponte Carlo [10];
domenica 17 maggio, pellegrinaggio e messa VO nella parrocchiale di S. Giovanni
Nepomuceno [11] (kostel
sv. Jána Nepomuckého) a Nepomuk, a cura della FSSP ceca [12].
La Moldava, principale fiume ceco, affluente dell’Elba,
scorre verso Nord, con san Giovanni Nepomuceno scorre invece verso Sud,
gettandosi nella Laguna di Venezia.
[1] Il principale è s. Venceslao
martire (sv. Václav, 907-935), principe ceco e simbolo della
statualità ceca.
[2] https://www.nepomuk.cz/turista/
[3] Il Castello (Hrad) si trova in
cima al colle più alto che sovrasta Praga. Da sempre sede del potere civile e
religioso del Paese.
[4] Ovviamente anche con la palma del
martirio nelle raffigurazioni che lo rappresentano già martire.
[5] Per maggiori informazioni sulla vexata
quæstio delle ragioni e dei tempi della beatificazione del Nepomuceno si
rimanda a AAVV, Bohemia Sancta, Praha, 1989.
[6] I Cechi lo conoscono come František
Ferdinand ma si potrebbe in realtà chiamarlo Francesco Ferdinando dato che
nacque nella goriziana Mossa, Contea Principesca di Gradisca e Gorizia. Non a
caso ancora oggi perdura la devozione del Nepomuceno nel Goriziano. Si segnala
un bell’altare settecentesco a lui dedicato nella chiesa di S. Gottardo,
parrocchiale di Mariano del Friuli.
[8] cfr. F. CORNER, Notizie storiche delle chiese e dei monasteri di Venezia e Torcello, Padova, Stamperia del Seminario, 1758, pp. 343-44.
[9]La messa è promossa da Tradiční liturgie
v Praze <https://www.facebook.com/tridentpraha/>
[10] http://praha.fara.sk/historia_cz.html. Chiesa parrocchiale slovacca a Praga,
dove però si ospitano regolarmente celebrazioni VO.
[11] Gioiello barocco costruito sulle rovine
della sua casa natale.
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