In ferventis ólei dolium missus beátus Joánnes Apóstolus,
divina se protegénte grátia, illæsus exívit, allelúja.
Charles Le Brun, Martirio di S. Giovanni Evangelista a porta Latina, 1641,
St. Nicolas du Chardonnet (Paris)
Quest'anno oggi si celebra l'Ottava del Patrocinio di S. Giuseppe, e la festa del martirio di S. Giovanni avanti la porta Latina è solo commemorata. Nei libri liturgici del 1962 nessuna di queste due feste sopravvive, e dunque quanti li osservano oggi celebreranno una semplice feria. La festa di S. Giovanni a porta Latina è caratteristicamente romana, e insieme alle feste dei martiri romani ci mostra il carattere prettamente romano del Messale, che è appunto l'uso di Roma, in seguito esteso a gran parte dell'Occidente. Spogliare il Calendario generale dei suoi tratti urbani (come hanno cercato di fare le riforme degli anni '50 e '60) significa dimenticarsi la sua origine storica e pretendere ch'esso diventi un "Messale universale", cosa che non è.
La vicenda del tentato martirio, che si stima essere avvenuta durante la persecuzione di Domiziano circa l'anno 92, è narrata da Tertulliano nel De praescriptione haereticorum 36,3: Ista quam felix ecclesia cui totam doctrinam apostoli cum sanguine suo profuderunt, [...] ubi apostolus Ioannes posteaquam in oleum igneum demersus nihil passus est, in insulam relegatur.
Essa è ripresa da S. Girolamo nel suo scritto adversus Jovinianum 1,26, che è letto nel II Notturno della festa: Refert autem Tertullianus, quod Romæ missus in ferventis olei dolium, purior et vegetior exiverit, quam intraverit; nonché nel suo commento al cap. XX di Matteo, che è invece letto nel III Notturno: Fertur, quod et ipse propter martyrium sit missus in ferventis olei dolium, et inde ad suscipiendam coronam Christi athleta processerit, statimque relegatus in Patmos insulam sit.
E' infine riportata da Jacopo da Varazze nella Legenda Aurea 9,1: Domitianus igitur imperator ejus intelligens famam accersitum eum in dolium ferventis olei ante portam latinam mitti jussit, ille autem inde exiit illaesus, sicut a corruptione carnis exstiterat alienus.
Il Vangelo della festa è Matteo XX, 20-23, contenente l'episodio in cui il nostro Redentore predice a Giacomo e Giovanni che "certamente berrete del mio calice", cioè il calice della Passione, che Giovanni appunto berrà patendo l'olio bollente nella persecuzione flavia.
Secondo le rubriche di Pio X, essendo questo un Vangelo stricte proprium, si legge come Ultimo Vangelo al termine dell'odierna messa dell'Ottava del Patrocinio di S. Giuseppe.
Il tempietto di S. Giovanni in Oleo edificato sul luogo ove
tradizionalmente si attesta essere avvenuto il martirio
Lazzaro Baldi, Martirio di S. Giovanni Evangelista, 1657, S. Giovanni in Oleo (Roma)
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