In questi tempi caratterizzati da grande ignoranza e radicale confusione, quando anche agli uomini della Chiesa cattolica dei più alti livelli piace lodare ed inneggiare Martin Lutero, vorremmo brevemente esporre e valutare la sua teologia.
I La teologia di Martin Lutero
La teologia di Martin Lutero nei suoi tratti principali si può sintetizzare in quattro sue dottrine: Sola Scriptura, Sola Fides, Sola Gratia, e Solus Deus14 Vogliamo rivolgere uno sguardo su queste dottrine alla luce della Fede cattolica.
- Sola ScripturaLa prima dottrina, Sola Scriptura (sola la Scrittura), afferma che la Fede si basa solo sulla Sacra Scrittura, e che la Sacra Scrittura stessa interpreta la Sacra Scrittura (che significa in effetti poi che l'interpretazione è demandata alla persona che la legge), mentre la Chiesa Cattolica, in una dichiarazione del Concilio di Trento (s.4) ripresa nel Concilio Vaticano I (s.3 c.2), insegna, come abbiamo sopra evocato, che la Fede si basa sulla Rivelazione Divina (chiamata anche il Depositum Fidei), e comprende non la sola Sacra Scrittura (la parte scritta del Depositum Fidei), ma anche la 'Tradizione' (la parte orale del Depositum Fidei). L'autorità sul Depositum Fidei non la possiede la singola persona, bensì la Chiesa. La Chiesa ha stabilito quali sono i Libri che appartengono alla Sacra Scrittura e la Chiesa interpreta questi Libri e i dati della Tradizione orale per stabilire i dogmi della Fede. Un esempio di un dogma dichiarato dalla Chiesa sulla base della Sacra Scrittura è l'Ascensione; un esempio di un dogma dichiarato dalla Chiesa sulla base della Tradizione orale è l'Assunzione.
- Sola Fides
La Seconda dottrina, Sola Fides (sola la Fede) afferma che per la salvezza sia necessaria solo la Fede, e non la Fede e le opere come insegna la Chiesa. A questo riguardo il sacro Concilio di Trento (s.6 c.10) cita le parole seguenti dell'epistola di san Giacomo (2. 24): ‘Vedete che l'uomo viene giustificato dalle opere e non solo dalla Fede’. Orbene, per la salvezza sono necessarie sia la Fede sia la Carità (o le opere di Carità), e mentre i falsi ecumenisti agiscono come se bastasse solo la Carità, Martin Lutero pretende che basti solo la Fede. L’azione di Lutero nei riguardi dell'epistola di San Giacomo, che riporta chiaramente la dottrina Cattolica, fu quella di cancellarla dal suo nuovo canone della Sacra Scrittura definendola semplicemente una ‘epistola di paglia’. Da ciò vediamo come Lutero fosse meno motivato dalla Sacra Scrittura che dai suoi propri presupposti soggettivi. Lo stesso vale per altre parti della Bibbia da lui cancellate. Bisogna inoltre tenere a mente che Lutero intende la Fede in un senso ben diverso da quello cattolico. Per Lutero la Fede consiste nella fiducia che Dio nella Sua misericordia perdonerà l'uomo a causa di Cristo, mentre la Chiesa insegna che la Fede consiste nell'accettare la Rivelazione sull'autorità di Dio che la rivela. Lutero comunque perse completamente la Fede cattolica già al primo momento quando rinnegò un articolo di Fede, perché, come abbiamo fatto notare nel capitolo scorso, chi nega anche un solo articolo di Fede nega l'autorità di Dio che l'ha rivelato. - Sola GratiaCon la terza dottrina, Sola Gratia (sola la Grazia), Lutero afferma che col Peccato Originale la natura umana si fosse totalmente corrotta, e così l'uomo divenisse incapace di conoscere la verità religiosa e di agire liberamente o moralmente, cosicché la Grazia non potesse guarire l'uomo, ma solo coprire la sua peccaminosità. La Chiesa, invece, insegna che la natura umana è solo caduta e ferita, e può essere guarita dalla Grazia; l'uomo può conoscere la verità e possiede il libero arbitrio con cui collabora con la Grazia per agire moralmente, anche se ciò implica per lui spesso una grande lotta.
- Solus DeusLa quarta dottrina, Solus Deus (solo Dio), significa che la Salvezza viene
direttamente da Dio e non attraverso la Chiesa, il Sacerdozio, i Sacramenti,
l'intercessione della Beatissima Vergine Maria e dei Santi. Lutero pretende che
l’accesso a Dio avvenga direttamente. Non riconosce l'intima unione fra Dio e
la Chiesa: Dio nella Sua divinità e Dio nella Persona di Nostro Signore Gesù
Cristo.
a) Dio infatti, in virtù della Sua Maestà sublime e divina, ha stabilito un ordine gerarchico in tutte le cose, sia naturali che sovrannaturali, sia in terra che in Cielo, sia in Purgatorio che in Inferno; e attraverso questo ordine gerarchico ed intermediario opera per i Suoi scopi ineffabili. Quanto alla Redenzione, opera mediante il Fiat della Beatissima Vergine Maria; mediante l'Incarnazione, la Passione, e la Morte del Suo Divin Figlio; e, riguardo al particolare punto in discussione, mediante la Santa Chiesa Cattolica e i suoi Sacramenti.
b) Dio inoltre, nella Persona di Nostro Signore Gesù Cristo, prolunga la Sua vita terrena ed il Suo operare terreno nella Sua Chiesa: la Sua vita terrena nella Chiesa quale Suo Corpo Mistico, ed il Suo operare attraverso i Sacramenti dove Egli opera in prima Persona. L'esempio più sublime e glorioso del Suo operare è indubbiamente la Santa Messa dove continua ad offrirSi e ad immolarSi al Padre in ogni momento del giorno e della notte in una santa Messa qualche parte nel mondo, e lo farà fino alla fine dei tempi.
Di fatto Lutero professa solo due Sacramenti: il Battesimo, e ciò che a lui piacque definire come ‘la cena’ in sostituzione della Santa Messa, a cui nega la natura sacrificale.
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Ecco dunque una breve sintesi della dottrina di Martin Lutero contenuta
nei quarantuno Articoli condannati dal Papa Leone X con la ‘Damnatio in
globo’ nella Bolla ‘Exsurge Domine’ 1520, ‘rispettivamente come eretici o
scandalosi, o falsi od offensivi degli animi pii, o atti a sedurre le menti dei
semplici’.
II La Natura Eretica della Teologia di Lutero
Ora, secondo il Codice di Diritto Canonico (CIC 1981 Can. 751) che
abbiamo citato sopra, ‘Vien detta Eresia, l'ostinata negazione, dopo aver
ricevuto il battesimo, di una qualche verità che si deve credere per Fede divina e
cattolica, o il dubbio ostinato su di essa …’. Avendo negato delle verità della
Fede, Martin Lutero è eretico, dunque, ossia un eretico formale. Anzi, in virtù
della quantità di eresie che ha concepito ed insegnato, il numero di sette
protestanti che ha generato, e il danno che in seguito ha recato alla Chiesa
cattolica, merita di essere chiamato ‘Eresiarca’, o principe degli eretici, o
piuttosto l'Eresiarca per eccellenza.
III Il Fallimento della Teologia di Lutero
Vogliamo adesso mostrare brevemente come fallisce la teologia di Lutero.
- Con le parole 'Sola Scriptura', rigetta il ruolo della Chiesa riguardo la Sacra Scrittura, ma rigettando il ruolo della Chiesa, rigetta la Sacra Scrittura stessa perché la Chiesa ce ne fornisce il vero significato.
- Con le parole 'Sola Fides', rigetta il ruolo delle buone opere, ma rigettando le buone opere rigetta anche la Fede perché la Fede senza le opere è morta (San Giacomo 2. 17).
- Con le parole 'Sola Gratia' rigetta il ruolo del libero arbitrio, ma così facendo rigetta anche la Grazia, perché la Grazia santificante (prescindendo dal caso del Battesimo degli Infanti) è essenzialmente una collaborazione con il libero arbitrio.
- Con le parole 'Solus Deus' rigetta il ruolo della Chiesa, ma così facendo rigetta anche Dio perché la Chiesa ci dà l'accesso a Dio, e la Chiesa è, in un certo senso Dio, nella forma del Corpo Mistico di Cristo.
IV L'Essenza della Teologia di Lutero
Se volessimo riassumere in una sola parola tutta la teologia di Martin
Lutero questa sarebbe ‘soggettivismo’. Piuttosto di sottomettersi all'autorità
della Chiesa per conoscere l'oggetto della Fede, per conoscere la vera
interpretazione della Fede, nonché per accettare la Fede, Lutero preferisce
stabilire da se stesso l'oggetto della Fede (ossia la Sacra Scrittura) e la sua vera
interpretazione, e sostituisce l'atto di Fede (che secondo la Chiesa Cattolica
consiste, come già detto, nell’accettare il corpo dei dogmi cattolici oggettivi)
con uno stato mentale prettamente soggettivo assunto dalla persona nel proprio
rapporto con Dio. La radice psicologica del soggettivismo sembra essere il
pesante senso di colpa di Lutero che ritroviamo anche nella formulazione della
sua dottrina di una natura umana totalmente corrotta.
Come mostra Romano Amerio in Iota Unum, questo soggettivismo viene
espresso chiaramente nel suo Articolo 29, citato da san Pio X nella enciclica
Pascendi : ‘Ci è dato un mezzo per snervare l'autorità dei Concili e contraddire
liberamente ai loro atti e per proclamare liberamente tutto quello che ci sembra
vero’. In questo senso le quattro dottrine sopra evocate si possono esprimere più
accuratamente 'Solus Martin Lutero'.
V. L’Eredità di Lutero
L'eredità di Lutero la troviamo non solo nelle sette protestanti, ma da
circa cinquant’anni anche in seno della stessa Chiesa Cattolica e nella mentalità
moderna in generale. Tra i cattolici d’oggi, l’eredità di Lutero (e del
Protestantesimo) la troviamo nelle dottrine, talvolta mescolate con dottrine
cattoliche, sull’autointerpretazione della Sacra Scrittura, in quegli atteggiamenti
del concepire la Chiesa come istituzione di uomini e come ‘peccatrice’, e del
concepire la Santa Messa come ‘cena commemorativa’ ove il sacerdote funge
meramente da ‘presidente’.
Riscontriamo inoltre un soggettivismo radicale diffuso tra cattolici che
non riescono a comprendere che la Fede è oggettivamente vera, e che la devono
proclamare ed insegnare come tale, e invece cercano la comunione con altre
confessioni o religioni nel nome di un Ecumenismo indefinito e vago; un
soggettivismo radicale che si oppone ai concetti di dogma, eresia, ed anatema;
un individualismo che cerca un diretto rapporto con Dio in tutto, prescindendo
dalla Chiesa, dal sacerdozio o dai Sacramenti, in particolar modo santa Messa
domenicale e Confessione.
Si riscontrano elementi protestanti particolarmente nel ‘movimento
carismatico’ dentro la Chiesa Cattolica fin quanto questo costituisce un
allontanamento da Chiesa, Dogmi, e Sacramenti, verso la sperimentazione del
rapporto diretto con Dio.
Questi elementi sono presenti specialmente in quel gruppo carismatico
conosciuto come ‘il Cammino Neocatecumenale’ che sostiene la peccaminosità
radicale dell'uomo; nega la vera natura della Chiesa, il sacerdozio sacramentale,
la natura sacrificale della Santa Eucarestia in favore di una concezione di ‘cena’
o festeggiamento; nega la Presenza Reale, almeno nei frammenti del Santissimo
Sacramento; proibisce la santa Comunione sulla lingua; riserva dubbi sulla
Transustanziazione; disconosce il Sacramento della Penitenza; e insegna
l'autointerpretazione della Sacra Scrittura (o almeno professava tutte queste eresie o pratiche modernizzanti fino - lo speriamo - alle modifiche impostegli
recentemente dalla Santa Sede)
Luteranesimo e protestantesimo, per quanto al loro rapporto con la
mentalità moderna, fanno parte, o promuovono, quella grande corrente di
soggettivismo che spianò la strada a Cartesio, all'idealismo, alla filosofia
moderna in generale, e che allontana il mondo da Dio e dal Vero, dal Bene, e dal
Bello, verso l'ateismo ed il nichilismo.
Alla luce di queste considerazioni risulta difficile trovare il motivo per cui
un cattolico possa lodare Martin Lutero.
VI I Presunti Meriti di Lutero
Alcuni lodano Martin Lutero per una sua sincerità, fiducia, chiarezza su
cui basa le sue dottrine, e la sua coscienziosità, ma tali qualità non hanno alcun
valore se non si rapportano alla realtà oggettiva: il Vero oggettivo, ed il Bene
oggettivo. Tuttavia per Lutero non fu così, perché nella sua dottrina egli
sostituisce la verità oggettiva con la sincerità; recide fiducia, chiarezza, e
coscienziosità dai criteri oggettivi che a queste danno valore: recide la fiducia
dall'autorità di Dio e della Chiesa, recide la chiarezza dalle proprietà intrinseche
della verità, e recide la coscienziosità dalla legge morale oggettiva a cui è
ordinata. Ne consegue che sincerità, fiducia, chiarezza, e coscienziosità
divengano meri stati mentali soggettivi dell'individuo e moralmente indifferenti.
Questi elementi rappresentano così solamente ulteriori manifestazioni del suo
radicale soggettivismo.
Altri lodano Martin Lutero per aver attaccato gli abusi morali del Clero e
della Gerarchia del suo tempo, anche se Lutero non potrà certo essere proposto
come modello di moralità cristiana essendo sacerdote cattolico agostiniano
'sposato' con una suora religiosa, che ebbe a dire: ‘Pecca fortiter, sed crede
fortius: Pecca pure fortemente, ma sii ancora più forte nella tua Fede’.
In ogni caso il danno prodotto da certi uomini della Chiesa fu sicuramente
inferiore a quello causato da Lutero: non tanto per la guerra civile che scatenò in Germania e per la divisione religiosa di tutta Europa, quanto per il danno recato
ad innumerevoli anime immortali con la sua sfigurazione della Fede Cattolica.
No, il vero bene scaturito dalla Riforma di Martin Lutero è quello che Dio,
nella Sua misericordia infinita, si è degnato di trarre da tanti e così grandi mali:
il grande bene che fu il Sacro Concilio di Trento, che ha codificato e stabilito
per sempre il Rito Romano antico e ha definito dogmaticamente la Fede Divina
e Cattolica sulla Sacra Scrittura, sulla Tradizione, sul Peccato Originale, sulla
Giustificazione tramite Fede e opere, sui meriti, sui sette Sacramenti, sul
Purgatorio, sul Culto dei Santi e sulle Indulgenze, così che tutti i Cattolici di
tutte le epoche successive potessero godere di quell'inesauribile fonte di grazia e
di santità che è il Rito Romano antico, e che potessero conoscere queste Verità
eterne, accettarle in spirito di devota sottomissione e umiltà, e vivere secondo
queste alla gloria del Dio Trino ed Uno e per la salvezza delle loro anime.
Amen.
Tratto dal libro "La fede e l'eresia" di un Sacerdote cattolico