martedì 4 agosto 2020

Note storiche sul digiuno della Dormizione

La festa della Dormizione della Madre di Dio è conosciuta in Oriente come "Pasqua d'Estate". Proprio come la Pasqua, essa è preceduta da una breve "quaresima" di quindici giorni, durante i quali si osserva il digiuno rigoroso (astensione da carne, uova, latticini, olio e vino), con licenza di olio e vino il sabato e la domenica e di pesce alla gran festa della Trasfigurazione, e si canta quotidianamente dopo il Vespro il Canone Paracletico alla Beata Vergine, alternando quello "piccolo" di S. Teocteristo a quello "grande" di Teodoro Duca Lascaris. Inoltre, secondo il tipico, nei giorni feriali dovrebbe essere celebrata la Grande Compieta e offerta la Liturgia dei Presantificati, ma è una prassi da tempo disusata.

Duccio di Buoninsegna, Dormizione della Vergine, 1308-11

Le origini di questo digiuno paiono essere molto antiche. Alcuni storici russi hanno provato a identificare questo digiuno come l'obbedienza al precetto biblico del digiuno del settimo mese; tuttavia, essendo il settimo mese a settembre si identificherebbe questo più facilmente con il digiuno prescritto dal Tipico per la festa dell'Esaltazione, che ha pure un rapporto più chiaro con il corrispondente digiuno occidentale. In generale conviene separare il digiuno della Dormizione da quelli veterotestamentari, e identificarlo come un esatto parallelo di quello quaresimale, avendo la tradizione antica sempre ricoperto di molte somiglianze simboliche (non ovviamente teologiche, visto che la tradizione non ammette affatto il moderno teologumeno di "corredenzione") la Dormizione della Madre di Dio e la Morte del Salvatore, sviluppatosi entro il V secolo.

Pare peraltro chiaro che, come già altri digiuni oggi praticati solo dalla Chiesa Orientale, pure l'Occidente fosse in antichità osservante di questa pratica ascetica. La testimonianza diretta si trova nelle lettere di Papa Niccolò I al Khan Boris dei Bulgari (IX secolo), che parla di jejunium ante Assumptionem Genitricis Dei Mariae... quod Romana Ecclesia antiquitus suscepit et tenet. Il gesuita Jean Croiset (Esercizi di pietà, vol. 8, 1755) ci informa che S. Francesco e S. Chiara osservavano un digiuno di quarantasei giorni prima dell'Assunzione, cioè esattamente quanti giorni dura la Quaresima, iniziando dunque subito sopo la festa dei Ss. Pietro e Paolo. Nei monasteri in Oriente ancor oggi il digiuno della Dormizione si estende per tutto il mese di luglio, venendosi così a formare dall'unione col Digiuno degli Apostoli una sola grande stagione di digiuno che va dall'Ottava di Pentecoste alla Dormizione, con la sola interruzione della festa dei Ss. Pietro e Paolo.

In età bassomedievale pare comunque che questo digiuno fosse stato ridotto in Occidente a una sola pia pratica non più obbligatoria, come il digiuno del mercoledì. Dalla vita del beato Odorico di Pordenone (nel Leggendario di Benedetto Mazzara) apprendiamo ch'egli "oltre i digiuni ordinati", digiunava "li quindeci giorno avanti l'Assunta".

6 commenti:

  1. Come sempre un pregevole articolo che aumenta la nostra conoscenza. Leggendolo mi ha fatto sorgere alcune considerazioni: innanzi tutto la comune sensibilità liturgica in oriente e occidente almeno per tutto il primo millennio che si declina in forme proprie ma senza alterare la sostanza dei principi originari.
    Circa poi il concetto di "corredenzione" applicato alla Vergine Maria, mi chiedo se invece la prassi liturgica orientale e occidentale non ci porti almeno ad ammetterlo teoricamente. Non sono teologo e non pretendo di sollevare questioni profonde, ma pare che la chiesa abbia sempre colto che accanto all' opera della Redenzione operata unicamente e completamente da Cristo, abbia cooperato in maniera unica la Santa Vergine(non per altro almeno per essere la Madre di Dio secondo la carne). Tale cooperazione, mi chiedo, non potrebbe essere accettata come una sorta di "corredenzione" anche nel sistema tradizionale della fede? La mia e' solo una considerazione, non ho una posizione a riguardo.
    Giordano.

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    1. Sulla corredenzione abbiamo parlato qui: http://traditiomarciana.blogspot.com/2019/12/circa-la-corredenzione-della-madre-di.html

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    2. Mi scusi, ho eliminato il suo commento di risposta per sbaglio.

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    3. Dicevo che mi ero scordato che aveva gia' ampiamente esposto la "problematicita'" di un eventuale pronunciamento sulla questione della corredenzione di Maria, testo che dovrò rileggere e meditare per comprenderne appieno il significato. Mi viene da dire che se i Papi dell' ultimo secolo hanno riserve a proclamare un tale dogma, sara' forse anche per le ragioni da lei esposte. Devo ammettere di essere un po' sorpreso nel leggere il suo articolo sul tema di Maria corredentrice, non tanto per le ragioni che si opporrebbero a tale dottrina, che francamente pure a un semplice cattolico come me, pare un po' eccessivo, cosi', intuitivamente, quanto per le ragioni che si opporrebbero pure a un' altro dogma molto cattolico come quello dell' Immacolata Concezione: dottrina che francamente mi sembra congrua con la funzione di Maria nella Redenzione. A quanto pare ci sono dei distinguo da fare, distinguo che fece pure san Tommaso che se non sbaglio, non era un immacolatista, anzi.
      Mi scuso se faccio considerazioni superficiali e grazie della pazienza nel leggerle.
      Giordano.

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    4. Abbiamo scritto anche più volte anche riguardo il dogma cattolico dell'Immacolata Concezione. Guardando nella sezione degli articoli di dicembre 2019 e dicembre 2018 dovrebbe trovarli.

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    5. Cercherò e leggero'con interesse. Grazie.

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