La Dormizione della Santa Vergine, riconosciuta unanimemente dalla tradizione d'Oriente come da quella d'Occidente, è il soggetto principale della celebrazione liturgica del 15 agosto nel rito bizantino; nel rito romano, invece, i testi liturgici si soffermano prevalentemente sulla gloria della sua Assunzione al cielo tre giorni dopo essersi addormentata (pur senza omettere menzioni dirette o indirette della sua previa Dormizione, quasi tutte stralciate - come vedremo in un prossimo articolo - dalla riforma di Pio XII). Tuttavia, alla vigilia dell'Assunzione, e segnatamente dopo il Vespro festivo che introduce la grande celebrazione, la tradizione latina antica prescrive di compiere una solenne processione per celebrare e riattuare il funerale della Santa Vergine, quello che secondo la tradizione gli Apostoli radunati da ogni confine della terra officiarono al Getsemani.
La processione fu introdotta a Roma da Papa San Sergio I (687-671), probabilmente su influenza gerosolimitana; il medesimo Papa aveva infatti introdotto dall'Oriente, tra le altre cose, la festa della Natività della Vergine Maria. Essa scomparve dal rituale romano in un'epoca imprecisata: se non già in seguito alla franchizzazione, come alcuni forse esagerando sostengono, più probabilmente all'epoca della cattività avignonese, quando moltissimi costumi liturgici dell'Urbe furono dimenticati e obliati in terra di Francia, e conseguentemente scomparvero dai libri liturgici. Essa tuttavia venne ritenuta nel rituale carmelitano, che riflette l'uso latino della fine dell'XI secolo, seppur spostata prima della Messa come avviene per tutte le processioni delle grandi feste in tale uso, in alcuni usi anglo-normanni e soprattutto nel rito dei Dormizionisti, ordine religioso contemplativo fiorito in terra ispanica e magiara.
Proprio dal Processionale O. Dorm. traiamo il testo della funzione, che riportiamo di seguito con traduzione. Nel costume dormizionista essa doveva svolgersi in un clima celestiale, quasi ipnotico; i dormizionisti praticavano una forma molto avanzata di quietismo (esicasmo), e il loro canto e i loro movimenti nella preghiera dovevano assomigliare a quelli dei dormienti, avendo abbandonato le cure del mondo e posto la loro anima a riposare in Dio: per questo veneravano particolarmente i santi che avevano dormito il sonno in Dio prima di esser fatti risorgere, come Lazzaro, i Sette Fanciulli di Efeso e - naturalmente - la Beata Vergine.
La processione, con incenso, croce e candelieri, e un panno o una statua raffigurante la Madre di Dio disposto su un letto cosparso di fiori, a rassomigliarne il sepolcro, inizia subito dopo il Vespro, e al canto del Magnificat, antifonato con un'antifona di chiarissima derivazione orientale e identica al величанїе che si canta dopo il polieleo al Mattutino nell'uso russo. Giunti al cimitero, si officia il funerale vero e proprio, con aspersioni e incensazioni, al canto di un responsorio e di un'orazione. La processione passa poi a simboleggiare il transito della Vergine al cielo, con una seconda stazione alle porte della chiesa che - come anche nella processione delle palme - rappresentano misticamente le porte del cielo. Una terza stazione è compiuta alle porte del santuario, per concludere l'officiatura; subito dopo, spenti i lumi, si canta Compieta, mentre il simulacro della Vergine viene issato nell'abside o portato sopra l'altare, a rappresentarne l'Assunzione nell'alto dei cieli.
Terminato il canto del Vespro, si forma la processione: precede il
turiferario con il turibolo fumigante, segue la croce astile accompagnata dagli
accoliti coi ceri accesi, quindi il simulacro della Santa Vergine disteso su
un letto ornato di fiori, portato da quattro monaci, e infine l’ebdomadario a
capo coperto, rivestito di piviale dorato, accompagnato dai sacri ministri
parati e recanti in mano una candela accesa. I fratelli seguono portando anch’essi
una candela accesa. La processione esce dal Santuario e attraversa la Chiesa. |
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Aña.
Magnificamus te, intemerata Mater Chriſti Dei noſtri, et laudamus
glorioſiſſimam Dormitionem tuam. Canticum beatæ Mariæ Virginis. Lucæ 1. 1 Magnificat
* anima mea Dominum; |
Aña. Magnifichiamo
te, intemerata Madre di Cristo nostro Dio, e lodiamo la tua gloriosissima
Dormizione. Cantico della beata Vergine Maria. Luca 1. 1 L’anima
mia magnifica il Signore; |
La processione attraversa dunque tutte le stanze del monastero, e procede fino al Cimitero, mentre si canta il seguente salmo [nota: al di fuori dei monasteri, dove il percorso è più breve, si può ripetere l’antifona solo all’inizio e alla fine del salmo, e così pure per i salmi successivi]: |
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Aña. Ante
thorum hujus Virginis, frequentate nobis dulcia cantica dramatis. Pſalmus 131. 1 Memento,
Domine, David, * et omnis manſuetudinis ejus: |
Aña. Innanzi
al prodigio di questa Vergine, innalzate a noi dolci canti di gioia. Salmo 131. 1 Ricordati,
o Signore, di Davide, e di tutta la sua obbedienza: |
Giunti al cimitero, si compie una stazione presso la Croce cimiteriale e, deposto il simulacro della Vergine, il celebrante lo asperge e lo incensa mentre si canta il responsorio seguente; quindi canta il versicolo e l’orazione. |
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Eccli. 24, 11b. 12. 15a R/. In omnibus requiem quæſivi. Tunc præcepit, et dixit mihi Creator omnium: * Et qui creavit me, requievit in tabernaculo meo. V/. Et ſic in Sion firmata ſum, et in civitate ſanctificata ſimiliter requievi. * Et qui… V/. O
beatiſſima dormitio. Oremus. Concede
nobis, quæſumus, omnipotens Deus, ad beatæ Mariæ ſemper virginis requiem æternam
pertingere: de cujus nos veneranda Dormitione tribuis annua ſolemnitate
gaudere. Per Chriſtum Dominum noſtrum. R/. Amen. |
Sir. 24, 11b. 12. 15a R/. In
ogni cosa cercai riposo. Allor mi ordinò e mi parlò il Creator d’ogni cosa: E
colui che mi creò, trovò riposo nel mio tabernacolo. V/. E così son stata
resa salda in Sion, e parimenti riposai nella città santa. E colui… V/. Oh,
beatissima dormizione. Preghiamo. Concedici,
te ne preghiamo, o Dio onnipotente, di attingere all’eterno riposo della
beata sempre vergine Maria, della cui veneranda solennità annuale ci permetti
di rallegrarci. Per Cristo Signore nostro. R/. Amen. |
Dunque, ripreso il simulacro, si ritorna dal cimitero verso la Chiesa. |
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Aña. Maria
introivit * In requiem meam. Pſalmus 94. 1 Venite,
exſultemus Domino, jubilemus Deo, ſalutari noſtro: præoccupemus faciem ejus
in confeſſione, et in pſalmis jubilemus ei. |
Aña. Maria
entrò nel mio riposo. Salmo 94. 1 Venite,
esultiamo nel Signore, rallegriamoci in Dio, nostra salvezza: preveniamo il
suo volto nella lode, e rallegriamoci in lui nei salmi. |
Alla porta della chiesa si compie una seconda stazione. |
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3 Regum 8, 6; Apoc. 11, 19a R/.
Intulerunt ſacerdotes arcam fœderis Domini in locum ſuum, in oraculum templi,
* In Sanctum ſanctorum ſubter alas cherubim. V/. Et apertum eſt templum Dei
in cælo: et viſa est arca teſtamenti ejus in templo ejus. * In Sanctum. V/. Hodie
obdormivit. Oremus. Supplicationem
ſervorum tuorum, Deus, miſerator exaudi: ut, qui in Dormitione Dei Genetricis
et Virginis congregamur, ejus interceſſionibus a te de inſtantibus periculis
eruamur. Per eumdem Chriſtum Dominum noſtrum. R/. Amen. |
3 Re 8, 6; Apoc. 11, 19a R/. I
sacerdoti portarono l’arca dell’alleanza del Signore nel suo luogo, nell’oracolo
del tempio, nel Santo dei santi sotto le ali dei cherubini. V/. E il tempio
di Dio si aprì nel cielo: e si vide l’arca del suo testamento nel suo tempio.
* Nel Santo… V/. Oggi
si è addormentata. Preghiamo. O Dio
misericordioso, ascolta la supplica dei tuoi servi: affinché noi che siam
radunati nella Dormizione della Genitrice di Dio e Vergine, per le sue
intercessioni siam da te liberati dai pericoli che ci minacciano. Per Cristo
Signore nostro. R/. Amen. |
La processione dunque rientra in chiesa e procede attraverso la navata. |
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Aña. Nigra
ſum, ſed formoſa, filiæ Jeruſalem; ideo dilexit me Rex, et introduxit me in
cubiculum ſuum. Canticum Simeonis. Lucæ 2. 1 Nunc
dimittis ſervum tuum, Domine, * ſecundum verbum tuum in pace, |
Aña. Son
bruna, ma bella, o figlie di Gerusalemme; perciò il Re mi ha amato, e mi ha
introdotto nella sua stanza. Cantico di Simeone. Luca 2. 1 Ora
congeda il tuo servo, o Signore, secondo la tua parola in pace, |
Si compie un’ultima stazione avanti alle porte del Santuario. |
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Ps 131, 8 & 9b. 14 R/. Surge, Domine, in requiem tuam, tu et arca ſanctificationis tuæ; * Et ſancti tui exſultent. V/. Hæc requies mea in ſæculum ſæculi: hic habitabo quoniam elegi eam. * Et ſancti tui exſultent. V/.
Obdormivit. Oremus. Concede,
miſericors Deus, fragilitati noſtræ ſubſidium: ut qui ſanctæ Dei Genetricis
requiem celebramus, interceſſionis ejus auxilio a noſtris iniquitatibus
reſurgamus. Per eumdem Chriſtum Dominum noſtrum. R/. Amen |
Sal. 131, 8 & 9b. 14 R/. Sorgi,
o Signore, al tuo riposo, tu e l’arca della tua santificazione; e i tuoi
santi esulteranno. V/. Questo è il mio riposo per l’eternità: qui abiterò,
poiché l’ho scelta. E i tuoi santi... V/. Si
addormentò. Preghiamo. Concedi, o Dio misericordioso, un sostegno alla
nostra fragilità: affinché noi che abbiam celebrato il riposo della santa
Genitrice di Dio, per l’aiuto della sua intercessione risorgiamo dalle nostre
iniquità. Per Cristo Signore nostro. R/. Amen |
Da viva? La sua santa Dormizione non è da considerarsi morte corporale?
RispondiEliminaLa Deipara è morta corporalmente, e il suo corpo è stato risuscitato: ha cioè avuto la vita eterna, che tutti noi avremo alla fine dei tempi, però in anticipo su tutti. Ella quindi gode già della luce piena e sovraceleste, a differenza delle anima decorporeizzate dei santi che non hanno ancora la pienezza della visione.
RispondiEliminaIl caso di Elia ed Enoch è ben strano, poiché vivranno fino alla fine dei tempi, ma è un caso diverso dalla Madre di Dio, perché a loro è stata data la grazia di vivere per millenni, ma non l'effetto della Risurrezione di Cristo, cioè la sconfitta della morte, come alla Madre di Dio. Un privilegio simile alla Madre di Dio, cioè la risurrezione ed assunzione al cielo tre giorni dopo la morte, è stato dato solo a San Giovanni Apostolo, secondo la tradizione.
Ed è pure diverso il caso di quei santi che sono stati risuscitati ma alla vita terrena, e cioè hanno patito due morti (o un "addormentamento" e una morte), come S. Lazzaro di Betania o i Ss. Sette Dormienti di Efeso.
Infatti anche l' iconografia sia in oriente che in occidente mostra proprio il trasporto della salma della Vergine al sepolcro, specie in cicli iconografici complessi: penso a Duccio che nella sua maestà per il duomo di Siena mostra una serie di immagini che raccontano con dovizia di particolari gli ultimo istanti della vita terrena della Vergine che culminano con la sua Assunzione corporale e Incoronazione nella gloria celeste.
EliminaCirca le morti dei Santi, di San Giuseppe che dice la Tradizione? Non sapevo di San Giovanni il Teologo (lo pensavo sepolto a Patmos).
Da Patmo il corpo di S. Giovanni fu portato a Efeso, e lì posto in un sepolcro. Ma dopo tre giorni gli efesini aprirono il sepolcro, e non vi trovarono nessuno. L'Assunzione di S. Giovanni è celebrata nel calendario bizantino, e trova ampio spazio nella tradizione latina (visto che si parlava di iconografia, ricordo lo stucco donatelliano nella cupola della sagrestia di S. Lorenzo a Firenze, che raffigura proprio questa scena).
EliminaPurtroppo nell'Occidente moderno tali tradizioni antichissime sono state scordate, per inventarsene altre relative a S. Giuseppe, un santo che la Tradizione ha sempre tenuto nel nascondimento in cui è tenuto dai Vangeli stessi e in cui probabilmente egli stesso volle tenersi; un santo che non ha alcuna ragione di essere oggetto di una eretica "protodulia" (come una certa teologia cattolica otto-novecentesca vorrebbe), che è solo frutto di indagine sentimentalistica sull'umanità e l'infanzia terrena di Nostro Signore.