La Quinta Domenica della Grande Quaresima fa memoria di santa Maria Egiziaca. Nello spirito del Canone 51 di Laodicea, la memoria di questa santa è spostata dal 1° di aprile alla domenica per poterla onorare con maggiore solennità, come è già stato il caso di san Giovanni Climaco, alla quarta domenica. La vita di questa santa, che è particolarmente venerata in Palestina e che visse durante il sesto secolo, è a noi conosciuta grazie ad un racconto di san Sofronio Patriarca di Gerusalemme (VI-VII sec.), che ce la presenta come un modello di conversione. La sua festività è stata fissata alla quinta domenica della grande Quaresima dal secolo undicesimo, senza dubbio in connessione con la lettura del Grande Canone di sant'Andrea di Creta che fu, nello stesso periodo, fissato al Quinto Giovedì della Grande Quaresima. Sappiamo bene come un canone in onore di santa Maria Egiziaca sia stato aggiunto al Canone penitenziale di sant'Andrea di Creta, e questo conferma il legame fra questi due elementi del Triodion (cfr. Korabinov, Postania Triod', 34, 50).
(Job of Telmissios, The Typikon Decoded)
Tintoretto, Santa Maria Egiziaca (1582-1587)
Giunti quasi al termine della Quaresima, la Chiesa propone alla nostra considerazione la figura ascetica di Santa Maria Egiziaca. L'intento è quello di mostrare ai fedeli ed al Cristiano di ogni epoca la potenza della conversione in genere e, nello specifico, la trasformazione radicale dell'individuo che incontra Cristo: Maria, da prostituta della corrotta Alessandria d'Egitto, ad esempio di ascesi, degna di essere paragonata negli sticheri del Vespro a Giovanni Battista.
Nata nel 345 circa in Egitto, visse da prostituta per 17 anni. Travagliata interiormente per il tipo di vita che conduceva, un giorno si imbarcò con dei pellegrini per la Terra Santa. Nella città Santa di Gerusalemme, il giorno della festa della Croce cercava di entrare anche lei nella Basilica, ma una forza la respingeva e solo l'intercessione della Madre di Dio le permise di entrare e di venerare il Sacro Legno. Questo episodio segnò la conversione di Maria. Uno degli stichirà del Vespero scrive: «Volto lo sguardo a un'icona della Madre di Dio, riconosciute tutte le precedenti colpe, con fiducia ti sei prostrata al legno prezioso».
Dopo la conversione Maria si ritirò nel deserto per irrorarlo con le sue lacrime di pentimento e di penitenza: «essendosi stabilita nel deserto lungo il Giordano, scelse la stessa dimora del Battista». Nel deserto iniziò la sua lotta ascetica, combattendo la sua buona battaglia e trasformandosi quasi in pura preghiera «sollevandosi da terra, durante i suoi colloqui con Dio» (Stichirà del Vespero).
Zosimo, ieromonaco di qualche lavra palestinese, si reca, secondo l'abitudine, a trascorrere una parte della Quaresima nelle profondità del deserto. Credendo dapprima ad un'allucinazione si rende ben presto conto della realtà della sua visione: una forma femminile cui l'ardore del sole ha disseccato la pelle, senza altra veste che la sua capigliatura bianca come la lana. Vedendo in questo incontro la volontà della Provvidenza, Zosimo cerca di avvicinarla e vi riesce solo sulla riva di un torrente, ma la sua interlocutrice non acconsente a iniziare la conversazione prima che il monaco le abbia lanciato il suo mantello per coprire la sua nudità. Dopo essersi reciprocamente benedetti si mettono a pregare e Zosimo vede Maria che levita nell'aria. Il monaco dubita allora di trovarsi di fronte ad una macchinazione diabolica, ma Maria lo tranquillizza chiamandolo per nome. Incitata da lui Maria comincia a raccontare la sua vita.
Egiziana di origine, a dodici anni era fuggita dalla casa paterna per condurre a suo agio ad Alessandria la vita di peccato che l'ardore dei suoi sensi reclamava. Per diciassette anni visse in questo stato. Un giorno, vedendo dei pellegrini che s'imbarcavano per Gerusalemme, spinta dalla curiosità ed in cerca di nuove avventure, si unì al gruppo, convinta che il suo fascino le avrebbe permesso facilmente di pagarsi il prezzo del viaggio. I suoi piaceri ebbero termine a Gerusalemme il giorno della festa della Croce: ella voleva infatti come gli altri, entrare nella basilica, ma ogni volta che tentava di varcarne la soglia una forza interiore glielo impediva.
A questo punto sentì il richiamo del Giordano.
Uscendo dalla città uno sconosciuto le diede tre pezzi d'argento che le sarebbero serviti ad acquistare dei pani, che dovevano essere il suo ultimo nutrimento terrestre, duratole per almeno diciassette anni. Giunta a sera sulle rive del Giordano ed avendo scorto il santuario di S. Giovanni Battista, ella vi fece una visita per pregare e quindi si recò al fiume per purificarsi. In seguito ricevette la Comunione eucaristica e con questo viatico iniziò il suo lungo cammino nel deserto cammino che al momento dell'incontro con Zosimo durava già da quarantasette anni.
Giunta al termine del suo racconto autobiografico Maria pregò Zosimo di ritornare l'anno dopo, la sera del Giovedì Santo in un luogo che ella gli indicò sulle rive del Giordano, per portarle l'Eucarestia. Zosimo fu fedele all'appuntamento e Maria traversò miracolosamente il fiume per raggiungere il monaco. Dopo essersi comunicata ed avere rinnovato l'appuntamento per l'anno successivo nel luogo del primo incontro presso il torrente, Maria riprese la sua marcia nel deserto.
Miniatura raffigurante l'incontro tra Zosimo e S. Maria Egiziaca (British Library)
Tornando l'anno dopo sulla riva del torrente Zosimo si credette da principio solo, poi scorse a terra il corpo di Maria morta, rivestito ancora del vecchio mantello da lui datole due anni prima. Una scritta sulla terra gli rivelò alcuni aspetti del mistero: "padre Zosimo sotterra il corpo dell'umile Maria; restituisci alla terra ciò che è della terra, aggiungi polvere a polvere ed in nome di Dio prega per me; sono morta nel mese di pharmouti, secondo gli egiziani, che corrisponde all'aprile dei Romani, la notte della Passione del Salvatore, dopo aver partecipato al pasto mistico".
Zosimo capì che Maria era già morta da un anno, il giorno stesso in cui le aveva dato la s. Comunione. Si mise subito all'opera per seppellire il corpo di lei, ma non aveva altro utensile che un pezzo di legno; aveva appena cominciato a scavare che ebbe la sorpresa di trovarsi a lato un leone che si dimostrò subito in grande familiarità con lui e che in breve tempo, su richiesta del monaco, scavò una fossa sufficiente a deporre Maria. Dopo aver ricoperto di terra il corpo della santa, Zosimo ritornò al suo monastero, dove raccontò tutta la storia all'abbà Giovanni l'igumeno e ai suoi confratelli per loro edificazione.
La Chiesa Bizantina, volendo sostenere i fedeli a perseverare nell'agone delle virtù, presenta la figura di Maria Egiziaca, affinché essi possano continuare e terminare in pace la Quaresima, contemplare la vivificante passione del Signore e, il giorno della Resurrezione, risorgere attraverso il dono del Santissimo Spirito sgorgato dal Suo costato trafitto. La figura di Maria Egiziaca è immagine della guarigione del cuore dal buio in cui si trova, grazie all'incontro con il Salvatore.
La pericope evangelica che si legge in questa domenica è tratta dal vangelo di Marco. Gesù termina il suo “cammino” e si apre quello di «Gerusalemme». Sono gli ultimi giorni della vita terrena del Signore e nella pericope si parla di una predizione dettagliata e articolata della sua imminente passione. Scrive J. Mateos nel suo commento al suddetto passo: «Gesù smentisce l'attesa dei Dodici (o nuovo Israele), i quali sperano che Cristo prenda il potere politico nella capitale. Per questo espone loro l'ostilità mortale del sistema religioso giudaico contro di lui, e il risultato, che non sarà il suo trionfo personale, ma la vittoria del sistema, anche se solo apparente, poiché la morte non interromperà la sua vita».
Agli “Erode”, “ai grandi”, “ai capi delle nazioni” che esercitano il dominio dell'uomo sull'uomo, Gesù Cristo oppone un modello di servizio e di dedizione che crea l'uguaglianza.
Apolytikion
Ἐν σοὶ μῆτερ ἀκριβῶς, διεσώθη τὸ κατ' εἰκόνα· λαβοῦσα γὰρ τὸν Σταυρόν, ἠκολούθησας τῷ Χριστῷ, καὶ πράττουσα ἐδίδασκες· ὑπερορᾶν μὲν σαρκός, παρέρχεται γάρ, ἐπιμελεῖσθαι δὲ ψυχῆς, πράγματος ἀθανάτου· διὸ καὶ μετὰ Ἀγγέλων συναγάλλεται, Ὁσία Μαρία τὸ πνεῦμά σου.
In voi, o Madre, conservaste l'immagine divina: avendo infatti preso su di voi la Croce, seguiste Cristo e insegnaste coll'esempio a disprezzare la carne, che infatti si corrompe, e a curarsi dell'anima, opera immortale: pertanto insieme agli Angeli si rallegra il vostro spirito, o beata Maria!
Fonti:
Padre Vittorio Schirchio, Domenica V di Quaresima
Joseph Maria Sauget, Vita di Santa Maria Egiziaca
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