martedì 21 agosto 2018

L'inganno spirituale

C'è tutta una teologia attorno all'inganno spirituale, al miraggio falso erroneamente preso per vero. L'ascetica russa conosce il termine prelest per indicare questo concetto, e vi insiste ripetutamente (viste le deviazioni che spesso si manifestavano in alcuni personaggi spirituali). Il concetto è nondimeno patristico: si trovano molti esempi, nelle Vite dei santi, in cui monaci e asceti, molti dei quali giunsero poi a realizzare una genuina santità, caddero in uno stato di delusione, accogliendo demoni in forma di angeli, o addirittura di Cristo stesso, ricevendo “rivelazioni”, vedendo “luce” nelle loro celle e udendo “il Signore” parlare loro. A volte “Cristo” offriva loro il dono della “profezia” e poteri straordinari.

San Diadoco di Foticea avverte di non accettare l’inganno del maligno sotto forma di luce o di fuoco; e San Simeone il Nuovo Teologo mette in guardia contro gli spiriti maligni che provocano vari e numerosi inganni nell’aria. Il Padre Sabba del Monte Athos (+1908), un giorno liberò unmonaco che era stato ingannato da un falso “angelo custode”, che aveva pregato e parlato con lui quotidianamente per due anni, prosternandosi come se “con dolore e lacrime pregasse il Signore di aver misericordia del suo servo, e di cacciare i demoni maligni”. Lo Staretz Amvrosij di Optina ammoniva coloro che cercavano la sua guida di non fidarsi delle voci udite durante la preghiera, o delle trasformazioni delle icone, profumi o fiamme provenienti da esse, che potevano apparire segni positivi, ma a cui non doveva essere attribuito alcun significato, poiché cose del genere possono anche essere inganni del nemico.

Anche in Occidente molti Padri parlarono di inganno spirituale, tra gli ultimi San Giovanni della Croce. Paradossalmente, questo importantissimo aspetto della mistica scomparve (o meglio, venne spesso taciuto, ritrovandosi assai poche volte nei compendi di mistica) nei secoli successivi, sicché non solo i fedeli, ma financo i loro direttori spirituali o talora i loro vescovi apparivano digiuni di questi principi di ascetica.


Duccio di Buoninsegna, Tentazioni di Cristo, 1308-11.

Il testo che segue è tratto dalle esperienze ascetiche (vol. X dell'opera omnia) del teologo russo del XIX secolo Ignazio Brianchaninov (+1867).

L'inganno spirituale è il ferimento della natura umana con la falsità. L'inganno spirituale accomuna tutti gli uomini, senza eccezione, ed è uno dei frutti della caduta dei nostri protogenitori. Tutti siamo soggetti all'inganno spirituale. La consapevolezza di questo ci dovrebbe rendere più forti e attenti verso di esso, e il più grande inganno è considerarsi liberi dall'inganno spirituale stesso. Siamo tutti ingannati, tutti illusi, tutti necessitiamo della Verità per essere liberati. E la Verità è il nostro Signore Gesù Cristo (Giovanni 8,32 e 14,6). Cerchiamo di assimilare la Verità attraverso la fede nella stessa, gridiamo in preghiera a questa Verità e ci libererà dal baratro demoniaco e dall'auto illusione. Quanto è amaro il nostro stato! E' la prigione dalla quale preghiamo d'esser condotti fuori, così da confessare il nome del Signore (Salmo 141,8). Si tratta di quella terra cupa nella quale siamo stati posti dal nemico dell'anima, che ci insegue e ci odia. E' quella che chiamiamo  lo spirito carnale (cfr. lettera ai Romani 8:6) e la falsa gnosi (cfr. 1Timeoto 6,20), tramite la quale il mondo intero è infettato e si rifiuta di riconoscere la propria malattia, insistendo al contrario di vivere in perfetta salute. La carne e il sangue  non possono entrare nel Regno di Dio (1Corinzi 15,50). Ma il nostro vero stato è la guarigione dalla carne e dalla morte a opera di nostro Signore Gesù Cristo, che è la vita e la resurrezione (Giovanni 11,25). La percezione di questo nuovo stato ci porta al pianto. Con le lacrime chiediamo al Signore Gesù Cristo che ci apra le porte del carcere, che ci tiri fuori dalle viscere della terra, di strapparci dalla morte! "Per questo il Signore Gesù Cristo è sceso fino a noi", commenta a tal proposito san Simeone il Nuovo Teologo, "perché voleva salvarci dalla prigionia e dal malvagio inganno spirituale".

I mezzi con i quali l'angelo caduto ha corrotto l'uomo erano le bugie (Genesi 3,13). Per questo il Signore chiama il diavolo "il mentitore", e "omicida fin dal principio" (Gv 8,44). Il Signore ha unito strettamente la nozione di falsità con l'omicidio, e le parole "fin dal principio" indicano che il diavolo ha voluto mentire agli uomini col fine di ucciderli, per la loro rovina. La fonte dell'illusione auto indotta e l'inganno demoniaco sono il pensiero falso. L'inizio del male è la falsità. Per mezzo della menzogna, il diavolo ha piantato nell'Uomo la propria radice, nei nostri antichi genitori, e per mezzo di essa la morte eterna. I nostri proto-genitori hanno riconosciuto la falsità spacciandola per verità, e per questo si sono feriti in modo incurabile col peccato mortale, come dice la stessa Eva: il serpente mi ha sedotto, e ho mangiato (Genesi 3,13). Fin da quel tempo la nostra natura, infettata dal veleno mortifero, è volontariamente o involontariamente indotta a compiere il Male, il quale si presenta come Bene alla nostra volontà pervertita, al nostro intelletto distorto, al cuore debosciato.  Dico volontariamente perché rimane in noi ancora un residuo della libertà  che non funziona più in completezza, ma è sotto influenza del peccato. Così è per ogni essere umano che nasce e non può essere altrimenti. Per questo motivo tutti ci troviamo nell'inganno dell'auto illusione e della menzogna demoniaca. L'inganno spirituale, come si deduce, è l'assimilazione di una menzogna come se fosse verità. L'inganno spirituale prima tocca il pensiero, e viene accettato dal cuore la cui sensibilità è ormai compromessa, e successivamente si insinua in ogni attività dell'Uomo e avvelena il corpo che ci ha donato il Creatore assieme all'anima. Lo stato di chi è ingannato spiritualmente è quello della morte eterna. Fin dalla caduta dell'Uomo il demonio ha libero accesso all'uomo stesso, giacché deliberatamente abbiamo aperto ad esso le porte dell'anima, avendo respinto l'obbedienza a Dio e preferendo il maligno. Tuttavia Dio ha redento l'Uomo. Per l'Uomo redento e liberato dunque si prospetta la libera scelta di servire Iddio oppure il maligno: e questa libertà si manifesta senza alcuna coercizione, giacché al demonio è consentito l'accesso al cuore dell'Uomo, ed è del tutto naturale che esso provi il tutto e per tutto per mantenerci nella sua orbita, per asservirci e per mantenerci nella sua sottomissione. Per questo usa ancora e sempre la sua arma preferita, la falsità. Il demonio si sforza di convincerci che le nostre inclinazioni malate siano buone, ci illude e ci inganna, stimolando le nostre passioni, riveste le richieste perniciose del nostro spirito di bellezza e ci invoglia a compierle. Ma coloro che sono fedeli alla Parola di Dio non permettono al demonio di entrare, frenano gli assalti del nemico e l'irruenza delle passioni (cfr. Gc 4,7) e sotto la guida del Vangelo lottano contro la menzogna sottomettendo gli istinti, e disturggendo poco a poco l'influenza degli spiriti malvagi sulla natura, fino a passare di tappa in tappa fino al Regno della Libertà e della Verità (cfr. Giovanni 8:32). Chi non è fedele alla dottrina di Cristo passerà dall'auto inganno alla menzogna demoniaca, perderà ciò che rimane della propria libertà, e si asservirà totalmente al maligno. Lo stato di coloro che sono asserviti al Male varia da persona a persona in accordo con le passioni che hanno gli individui, schiavi della propria passione. Tutti coloro che sono caduti nell'inganno demoniaco, ossia che sono in comunione col diavolo e sono ridotti in schiavitù da esso, sono templi e strumenti degli spiriti malvagi, vittime della morte eterna, che vanno verso la vita falsa nei baratri dell'inferno.

[...]

Se i santi stessi non hanno sempre saputo riconoscere i demoni che erano loro apparsi con l’aspetto di santi e dello stesso Cristo, com’è possibile per noi illuderci di riconoscerli senza errore! ...I santi maestri della lotta cristiana... ci ordinano di non fidarci di alcuna immagine o visione... se dovessero apparire all’improvviso, di non conversare con loro..., ma, risolutamente consapevoli della nostra indegnità e incapacità di vedere santi spiriti, pregare Dio di proteggerci dalle trappole e dagli inganni astutamente disposti dagli spiriti maligni... L’unica via per entrare rettamente nel mondo degli spiriti è la dottrina e la pratica del combattimento cristiano. L’unica via per entrare rettamente nella percezione sensoriale degli spiriti è l’avanzamento e la perfezione cristiana.

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