lunedì 6 aprile 2020

Lunedì Santo

Feria II Majoris Hebdomadæ
Ἁγία καὶ μεγάλη Δεύτερα
MMXX

Theodoros Poulakis, Giacobbe lamenta la morte del figlio Giuseppe, XVII secolo

Τῇ ἁγίᾳ καὶ μεγάλῃ Δεύτερᾳ μνήμην ποιούμεθα τοῦ μακαρίου Ἰωσὴφ τοῦ παγκάλου.
Ὁ Ἰακὼβ ὠδύρετο, τοῦ Ἰωσὴφ τὴν στέρησιν, καὶ ὁ γενναῖος ἐκάθητο ἅρματι, ὡς βασιλεὺς τιμώμενος· τῆς Αἰγυπτίας γὰρ τότε ταῖς ἡδοναῖς μὴ δουλεύσας, ἀντεδοξάζετο παρὰ τοῦ βλέποντος τὰς τῶν ἀνθρώπων καρδίας, καὶ νέμοντος στέφος ἄφθαρτον.

Il Grande e Santo Lunedì facciamo memoria del beato e ottimo Giuseppe.
Giacobbe piangeva la perdita di Giuseppe, ma il forte sedeva su un cocchio, onorato come re; non essendosi reso schiavo delle brame dell'Egiziana, era stato in cambio glorificato da Colui che scruta i cuori degli uomini e attribuisce l'incorruttibile corona.

(Kontakion del Grande Lunedì secondo il rito bizantino)

Antonio del Castillo, Giuseppe venduto dai suoi fratelli, XVII secolo

Insurrexerunt in me viri iniqui absque misericordia, quaesierunt me interficere: et non pepercerunt in faciem meam spuere, et lanceis suis vulneraverunt me: et concussa sunt omnia ossa mea. Ego autem existimabam me tamquam mortuum super terram. Effuderunt furorem suum in me: fremuerunt contra me dentibus suis.

Contro di me si rivoltarono uomini iniqui senza misericordia, e mi vollero uccidere: e non risparmiarono di sputarmi in faccia, e mi ferirono con le loro lance: e furono divelte tutte le mie ossa. Io perciò mi ritenevo come morto sulla terra. Sparsero la loro furia su di me: digrignarono contro di me i loro denti.

(terzo responsorio del Mattutino del Santo Lunedì secondo il rito romano)

Nessun commento:

Posta un commento