Nell'immagine in alto si può notare un confronto dei giorni di questa settimana secondo l'edizione tipica del 1920 del Messale Romano vs. quella del 1962. Come si può notare, è assente la festa dei Ss. Filippo e Giacomo (portata chissà perché all'11 maggio, dove resterà per pochi anni, venendo spostata al 3 maggio da Paolo VI), e il suo posto è preso dalla festa di S. Giuseppe operaio, ovvero l'orrido rimpiazzo della vecchia festa del Patrocinio di S. Giuseppe, spostata e trasformata à la communiste. La festa dell'Invenzione della S. Croce (che nella tradizione romana, a differenza di quella greca, è più importante rispetto a quella settembrina dell'Esaltazione) è soppressa del tutto. La festa caratteristicamente romana del martirio di S. Giovanni avanti la porta Latina è soppressa. La festa dell'Apparizione di S. Michele Arcangelo sul Monte Gargano, uno dei miracoli di più antica venerazione di tutta la Cristianità, è soppressa.
Sotto, per illustrare anche ulteriori variazioni avvenute, riporto una tabella con il calendario dei primi otto giorni di maggio di quest'anno, secondo i due Messali e integrandoli col proprio delle Venezie:
Data
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Edizione
Tipica 1920
con
proprio di Venezia
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Edizione
Tipica 1962
con
proprio di Venezia
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Ven 1°
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Ss. Filippo e Giacomo – doppio 2cl.
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S. Giuseppe operaio – I cl.
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Sab 2
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Ottava di S. Marco – doppio mag. *
Comm. dell’Ott. del Patrocinio
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S. Atanasio – III cl.
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Dom 3
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Invenzione della S. Croce – d.2cl.
Comm. e Ult. Evang. della Domenica
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Domenica III dopo Pasqua – II cl.
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Lun 4
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S. Monica – doppio
Comm. dell’Ott. del Patrocinio
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S. Monica – III cl.
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Mar 5
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S. Pio V – doppio
Comm. dell’Ott. del Patrocinio
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S. Pio V – III cl.
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Mer 6
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Ott. del Patrocinio – doppio mag.
Comm. e Ult. Evang. di S. Giovanni
avanti la Porta Latina
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Feria – IV cl.
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Gio 7
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S. Stanislao – doppio
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S. Stanislao – III cl.
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Ven 8
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Apparizione di S. Michele – d. mag.
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Feria – IV cl.
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* la festa di S.
Atanasio, a Venezia, è traslata in perpetuo all’11 maggio, pur essendo una semplice
doppia. Questa eccezione alle regole di traslazione stabilite dalla Divino
Afflatu fu probabilmente ammessa per evitare turbamenti nel popolo, dacché un
tempo in Città una grande festa si aveva in questo giorno per il Santo Dottore
presso la chiesa di S. Zaccaria ove si venera il suo corpo.
L'ottavario si prega in due modi: anzitutto, celebrando le feste che vi cadono secondo il costume antico; in secondo luogo, pregando con la colletta riportata nell'immagine (che si canta la Vigilia di Pasqua dopo la seconda profezia, ovviamente anch'essa abolita sotto Pio XII). Essendo in tempo di Pasqua, va pregata senza premettere il Flectamus genua.
Orémus. Deus, incommutábilis virtus et lumen
ætérnum: réspice propítius ad totíus Ecclésiæ tuæ mirábile sacraméntum, et
opus salútis humánæ, perpétuæ dispositiónis efféctu, tranquíllius operáre;
totúsque mundus experiátur et vídeat, dejécta erigi, inveteráta renovári, et
per ipsum redire ómnia in intégrum, a quo sumpsére princípium: Dóminum
nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: Qui tecum vivit et regnat in unitáte
Spíritus Sancti Deus per ómnia sǽcula sæculórum. Amen.
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Preghiamo. O Dio, potenza immutabile e luce eterna,
volgi propizio lo sguardo sull'opera mirabile della tua Chiesa, e, secondo
quanto fin dall'eternità hai decretato, degnati di operare la salvezza umana.
E tutto il mondo sperimenti e veda rialzarsi le cose abbattute, le invecchiate
rinnovarsi, e tutte ritornare nella loro integrità; per mezzo di Colui da cui
ebbero origine, il Signore nostro Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive
e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
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Buona festa dei Ss. Filippo e Giacomo e buon ottavario a tutti!
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