martedì 4 aprile 2017

A chi sostiene che le riforme liturgiche abbiano avvicinato liturgia orientale e occidentale

Abbiamo nella nostra esperienza, reale e virtuale, trovato molti sostenitori della tesi espressa nel titolo, la quale è visibilmente contraria a quella che vogliamo invece sostenere noi, autori di questo blog. Senza perdere ulteriore tempo, controbattiamo citando le parole di S.E. il Card. Ottaviani:

"La Costituzione accenna esplicitamente a una ricchezza di pietà e di dottrina mutuata nel Novus Ordo dalle Chiese di Oriente. Il risultato appare tale da respingere inorridito il fedele di rito orientale, tanto lo spirito ne è, piú che remoto, addirittura opposto.  
A che si riducono queste scelte ecumeniche?
In sostanza
- alla molteplicità delle anafore (non certo alla loro bellezza e complessità),
- alla presenza del diacono e alla comunione sub utraque specie.
Per contro, pare si sia voluto eliminare deliberatamente tutto quanto, nella liturgia romana, era piú prossimo all'orientale e, rinnegando l'inconfondibile ed immemorabile carattere romano, abdicare a ciò che piú gli era proprio e spiritualmente prezioso. Lo si è sostituito con elementi che soltanto a certi riti riformati (e nemmeno a quelli piú prossimi al cattolicesimo) lo avvicinano degradandolo, mentre vieppiú ne allontaneranno l'Oriente, come l'hanno già allontanato le ultime riforme.
In compenso, esso piacerà sommamente a tutti quei gruppi, vicini alla apostasia, che devastano la Chiesa inquinandone l'organismo, intaccandone l'unità dottrinale, liturgica, morale e disciplinare in una crisi spirituale senza precedenti."
A. Ottaviani e AA.VV., Breve esame critico del Novus Ordo Missae, VII

A breve la pubblicazione di un piccolo studio sulla S. Messa, che approfondirà anche le tematiche proposte attraverso questa citazione

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