domenica 30 aprile 2017

Κυριακή τῶν ἁγίων μυροφόρων γυναικῶν καὶ τοῦ Ἰωσήφ δικαίου

di "Catholicam Apostolicam"



La II domenica dopo l'Ottava di Pasqua, che oggi ricorre, presenta due temi distinti nel rito romano e in quello bizantino, a differenza delle precedenti:

  • Nel rito romano è detta Domenica del buon Pastore, a causa della lettura evangelica, tratta da Giovanni X,11-16, appunto la parabola del buon Pastore.
    In realtà, questo 30 aprile, in Italia, in nessuna Chiesa sarà letto questo episodio, giacché la Festa di S. Caterina, essendo la patrona nazionale. ha assoluta prevalenza.
  • Nel rito bizantino è detta invece Domenica delle sante donne Mirofore e di Giuseppe il giusto, e attraverso la rilettura di un Vangelo della Risurrezione (Marco XV,43-XVI,8) vengono onorate queste sante donne, immagine di tante pie donne che nei secoli a venire han dedicato il loro tempo e il loro denaro a onorare l'Onnipotente, e son state degnamente ricompensate.

Considerate le note sottolineate, approfondiremo solo il tema proposto dal rito bizantino, riservandoci nelle prossime ore la pubblicazione di una biografia di Santa Caterina.

L'episodio delle donne mirofore

Nella trattazione evangelica sono chiamate "donne mirofore" le donne che si recarono al sepolcro di Gesù con gli unguenti profumati per rendere l'ultimo omaggio al maestro, nonostante il "timore dei giudei" che in quel momento tratteneva gli apostoli, portandoli a tenersi del tutto nascosti. Le donne infatti, venute  a conoscenza del luogo di sepoltura, decisero di recarvisi con l'intento di ungere con oli preziosi il corpo di Cristo
Sulla loro identificazione, i Vangeli sono discordi:

  • Maria Maddalena e l'altra Maria (secondo Matteo)
  • Maria Maddalena, Maria di Giacomo e Salomia moglie di Zebedeo (secondo Marco)
  • Maria Maddalena, Giovanna, Maria di Giacomo (secondo Luca)
  • La sola Maddalena (secondo Giovanni)

A seguito del terremoto, le donne trovano la pietra spostata dall'entrata nel cubicolo, e all'interno vi scorgono un angelo, che spiega loro che Cristo "è risorto, siccome aveva detto".

Sero autem post sabbatum, cum illucesceret in primam sabbati, venit Maria Magdalene et altera Maria videre sepulcrum. Et ecce terrae motus factus est magnus: angelus enim Domini descendit de caelo et accedens revolvit lapidem et sedebat super eum. Erat autem aspectus eius sicut fulgur, et vestimentum eius candidum sicut nix. Prae timore autem eius exterriti sunt custodes et facti sunt velut mortui. Respondens autem angelus dixit mulieribus: “ Nolite timere vos! Scio enim quod Iesum, qui crucifixus est, quaeritis. Non est hic: surrexit enim, sicut dixit. Venite, videte locum, ubi positus erat. Et cito euntes dicite discipulis eius: “Surrexit a mortuis et ecce praecedit vos in Galilaeam; ibi eum videbitis”.
(Matteo XXVIII)



Maddalena inoltre, rimanendo sempre al sepolcro, credendo che il corpo del maestro fosse stato rubato, rimane a piangere davanti al sepolcro vuoto, quando  Cristo le appare. Confondendolo con il giardiniere, gli chiede dove secondo lui potesse essere messo il corpo del maestro, accorgendosi solo alla chiamata per nome che si tratta di Gesù stesso, che le ordina di annunciare la sua risurrezione,e, probabilmente in seguito ad un trasporto emotivo della donna, le proibisce di toccarlo, usando la famosissima frase "Noli me tangere" (Μή μου ἅπτου), che si trova in Giovanni XX,17

Al pari delle donne mirofore nella seconda settimana dopo la Pasqua sono ricordati Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo, il discepolo segreto di Gesù, entrambi onorati membri del Sinedrio: in particolare il primo è onorato dall'apolytikio (il quale già più volte era stato letto durante la Santa Settimana).

Ὁ εὐσχήμων Ἰωσήφ, ἀπό τοῦ ξύλου καθελών, τό ἄχραντόν σου Σῶμα, σινδόνι καθαρᾷ εἱλήσας καί ἀρώμασιν, ἐν μνήματι καινῷ κηδεύσας ἀπέθετο. Ἀλλὰ τριήμερος ἀνέστης, Κύριε, παρέχων τῷ κόσμῳ τὸ μέγα ἔλεος.

Il nobile Giuseppe, tratto dalla Croce il tuo Corpo incorrotto, avvoltolo in una sindone pura tra aromi e presosene cura, lo pose in un sepolcro nuovo. Ma il terzo giorno sei risorto, o Signore, donando al mondo la tua misericordia.

Secondo molti interpreti. la figura delle donne mirofore, oltre ad essere annunziatrici della Risurrezione, è paradigma della Chiesa, che porta piamente le sue doverose offerte a Iddio.

Post scriptum: facciamo gli auguri alla comunità russo-ortodossa di Venezia, dedicata proprio alle Sante Donne Mirofore, nel giorno della sua festa parrocchiale, continuando a pregare perché tutti gli agnelli finalmente si riuniscano sotto l'unico Pastore.

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