Παρθενίαν ἀκήρατον, ἐμμελῶς ἐξασκήσασα, προσηνέχθης χαίρουσα τῷ Ποιήσαντι· ἀρνησαμένη γὰρ πρόσκαιρον νυμφίον, πανεύφημε, ἐνυμφεύθης τῷ Χριστῷ,
καὶ τὸν δρόμον τελέσασα, διὰ
πίστεως, καὶ φαιδροῦ μαρτυρίου νῦν παρέχεις, τοῖς τιμῶσί σε Λουκία, τῶν ἰαμάτων
χαρίσματα.
Avendo custodito ordinatamente l'integra verginità, vi offriste gioiosa al Creatore: avendo rifiutato uno sposo mortale, o degna di ogni lode, vi deste in sposa a Cristo, e compiuta la corsa, mediante la fede e lo splendido martirio, ora offrite a coloro che vi onorano, o Lucia, i doni delle guarigioni.
(Vespro di rito bizantino, Stichirà di S. Lucia)
Francesco dal Cossa, Santa Lucia, 1472-73
AGIOGRAFIA DELLA SANTA
da leggersi al Mattutino della festa, nel II notturno
Lucia, vergine di Siracusa, illustre dall'infanzia e per la nobiltà dei natali e per la fede, andò a Catania insieme con la madre Eutichia, che soffriva perdita di sangue, per venerarvi il corpo di sant'Agata: e dopo aver pregato umilmente sulla tomba di Agata, ottenne per intercessione di lei la salute alla madre. Allora ella supplicò subito la madre di permetterle di distribuire ai poverelli di Cristo la dote che le avrebbe data. Quindi appena ritornata a Siracusa, vendette tutti i suoi beni, e ne distribuì il prezzo ricavato ai poveri. Il che appena lo riseppe colui al quale i genitori l'avevano, contro la volontà della Vergine, fidanzata, denunziò Lucia come cristiana al prefetto Pascasio. Questi non avendo potuto né con preghiere, né con minacce piegarla al culto degli idoli; anzi egli vedendo, che quanto più si sforzava di farla cambiare di sentimenti tanto più ella sembrava infiammata a celebrare le lodi della fede cristiana: «Non parlerai più così, le disse, quando sentirai i colpi ». Cui la Vergine: « Ai servi di Dio non possono mancare mai le parole, avendo Cristo Signore detto loro: Quando sarete condotti davanti ai re e ai presidi, non vi preoccupate di che e di come lo direte: perché in quel momento vi sarà dato di che dire: perché non siete voi che parlate, ma è lo Spirito Santo, che parla in voi». Avendole domandato Pascasio: «Lo Spirito Santo è dunque in te?» Ella rispose: «Quelli che vivono castamente e piamente sono tempio dello Spirito Santo». Ma lui: «Ti farò condurre in un luogo infame, perché lo Spirito Santo ti abbandoni». E la Vergine a lui: «Se mi farai violentare nolente, la castità mi meriterà doppia corona». Quindi Pascasio, acceso d'ira, comandò di trascinare Lucia dove venisse violata la sua verginità: ma per un prodigio divino, la vergine rimase così immobile dov'era, da non potersi allontanare con nessuna violenza. Perciò il prefetto fattole spandere attorno pece, resina e olio bollente, ordinò d'accendervi il fuoco: ma siccome la fiamma non le faceva alcun male, dopo essere stata tormentata in molti modi, le trapassarono la gola con un colpo di spada. Mortalmente ferita, Lucia predicendo la tranquillità della Chiesa, che sarebbe succeduta alla morte di Diocleziano e Massimiano, rese lo spirito a Dio il tredici Dicembre. Il suo corpo sepolto a Siracusa, fu poi trasportato a Costantinopoli e infine a Venezia.
L'arca che custodisce il corpo della Santa nella chiesa di S. Geremia a Venezia
Messa Tridentina nella chiesa di S. Geremia (altare del Santissimo) il 13 dicembre 2016
Sancta Lucia, ora pro nobis!
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