giovedì 29 marzo 2018

Feria V in Coena Domini

Feria V in Coena Domini
Ἁγία καὶ Mεγάλη Πέμπτη
MMXVIII


Τοῦ Δείπνου σου τοῦ μυστικοῦ σήμερον, Υἱὲ Θεοῦ, κοινωνόν με παράλαβε· οὐ μὴ γὰρ τοῖς ἐχθροῖς σου τὸ μυστήριον εἴπω·  οὐ φίλημά σοι δώσω, καθάπερ ὁ Ἰούδας·  ἀλλ᾿ ὡς ὁ Λῃστὴς ὁμολογῶ σοι·  Μνήσθητί μου, Κύριε, ἐν τῇ βασιλείᾳ σου.

Della vostra mistica cena, o Figlio di Dio, accoglietemi oggi partecipe: non rivelerò infatti il mistero ai vostri nemici, né vi darò un bacio come Giuda; ma come il Ladrone vi prego: "Ricordatevi di me, o Signore, nel vostro regno".

(Tropario del Grande e Santo Giovedì, secondo il rito bizantino)

Juan de Juanes, Ultima Cena, 1562

In suprémæ nocte cœnae
Recúmbens cum frátribus,
Observáta lege plene
Cibis in legálibus,
Cibum turbæ duodénæ
Se dat suis mánibus. 

Verbum caro, panem verum
Verbo carnem éfficit;
Fitque sanguis Christi merum:
Et si sensus déficit,
Ad firmándum cor sincérum
Sola fides súfficit.

Nella notte dell'ultima cena,
trovandosi insieme ai fratelli,
osservata scrupolosamente la legge,
con i cibi prescritti,
quale cibo alla turba dei dodici
Egli si dà con le sue stesse mani.

Il Verbo fatto carne, con una parola
rende pane vero la sua carne;
e diventa vino il sangue di Cristo:
e, se i sensi non lo comprendono,
a persuadere un cuore sincero
basta la sola fede.

(Inno della Processione del Sacramento al Sepolcro, secondo il rito romano)

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