I lettori di questo blog sono sia cattolici che ortodossi, e il blog generalmente non si occupa di questioni di politica ecclesiale contemporanea, ma ha piuttosto lo scopo di far riflettere, partendo da dati oggettivi e non ideologici, sulla storia della Chiesa, la sua teologia e soprattutto la sua liturgia, per approfondire il cammino di ciascuno verso la Verità, che è Cristo. Ma proprio perché la Verità è Cristo, la Verità è una, non possono essere due, e tantomeno può essere nessuna.
Il Cristianesimo, tanto a Oriente quanto a Occidente, è afflitto da parecchi decenni dalla piaga dell'ecumenismo: le radici di questa perniciosissima eresia, che nega il valore di verità della dottrina cristiana e la piega alla mera convenienza politica quando va bene, al relativismo più estremo nei casi peggiori, sono molto profonde nella storia della Chiesa del XX secolo e delle infiltrazioni nemiche in essa, e non vale qui la pena d'indagarle. Credo che tutti i nostri lettori siano sufficientemente edotti in materia da poter rifuggire quella che il grande teologo serbo san Giustino Popovic giustamente definiva paneresia, poiché in essa sono racchiuse tutte le eresie, dacché l'ecumenismo nega ogni differenza dottrinale e ogni eresia.
Purtroppo l'ecumenismo non è solo un errore dottrinale o un errore filosofico, e nemmeno un errore spirituale: è lo strumento di realizzazione di un'agenda precisa che mira alla distruzione della Chiesa e all'annullamento della Fede in Cristo. Le aspirazioni del segretario dell'Onu nel 1948 di una "primavera delle religioni" verso l'unica religione mondiale vedono sempre più velocemente la loro realizzazione; la gradualità fino ad oggi impiegata viene abbandonata, si procede in tutte le direzioni: protestanti, giudei, musulmani... tutti devono entrare nel grande calderone. S'inizia riconoscendo le religioni come espressioni storiche contingentati di un carattere etnico, per cui ogni popolo ha la sua religione che va ugualmente bene a essa: i romeni sono ortodossi, gl'italiani cattolici, gl'inglesi anglicani, gli svedesi luterani, gli arabi musulmani, e via discorrendo. Il secondo passo, l'unione, è breve; il risultato, l'indifferentismo, è chiaro.
Del resto, fanno testo le "apparizioni" di Medjugorje: il sogno della Gospa, o meglio delle potenze demoniache che si nascondono dietro queste presunte apparizioni, è che tutte le religioni si uniscano un giorno, sotto la guida del Papa, "un padre per tutti gli uomini", non solo per i cattolici. A fare l'unità delle Chiese (o, addirittura, delle religioni!), secondo costoro, non è l'unità nella Verità della Fede in Cristo, ma semplicemente l'unità sotto il Papa: sottomettere l'aspetto dell'unità nella Fede a quello dell'unità sotto il capo visibile della Chiesa è sottomettere Cristo e la Religione al Papa, ma è anche svuotare di ogni importanza la Verità della Fede: cioè è una proclamazione dell'indifferentismo religioso! Ma forse che a questo non punta da decenni e da secoli l'iperesaltazione del primato papale sopra ogni limite tradizionale? Non è Cristo il capo a cui bisogna guardare, è il "Bianco Padre che da Roma ci sei meta luce e guida" (come cantava l'inquietante ritornello dell'Azione Cattolica sotto Pio XII): Cristo divide, è venuto a portare una spada; un uomo però può portare la pace, perché è guidato dalla menzogna. Certo, qualcuno preferisce un tipo di Papa, qualcuno un altro, ma questo conta poco; l'importante è che lo riconoscano come unico vincolo di unità, come centro avanti al quale ogni questione di religione è nulla, poiché è la pace e l'unità di questo mondo che si cerca, e non l'unione con Dio e la pace eterna.
Perché proprio oggi erompiamo con queste parole sì forti? La risposta sta in queste dichiarazioni rese dal metropolita "ortodosso" d'Italia del Patriarcato Ecumenico a margine di un incontro con Bergoglio sabato scorso. Parole non fraintendibili, ascoltabili direttamente dalla bocca di Policarpo nel video contenuto nell'articolo sopraindicato, ma che riportiamo qui per comodità del lettore:
«L’incontro con Papa Francesco è andato molto bene. È stato un incontro cordialissimo, di un figlio con il suo padre amato, un incontro di un vescovo con il suo primate e patriarca. Il Santo Padre ha un gran cuore, un cuore genuino, l’ho ringraziato per l’incoraggiante messaggio che mi ha inviato per la mia intronizzazione, ho chiesto la sua benedizione papale per il mio servizio, di nuovo, in Italia e questa volta come vescovo, ed ho assicurato le mie ferventi preghiere, affinché Dio possa concedergli molti anni di salute fisica e spirituale, per il bene della Chiesa universale e per il bene anche di ogni uomo di buona volontà, per i quali il Santo Padre ha una particolare sensibilità».
Da quando in qua il Papa di Roma (e per di più della Roma moderna, non più la Roma cattolica dei secoli scorsi che, pur con tutti i suoi problemi e le sue storture, almeno professava una religione e non un'anti-religione) è un padre per un vescovo ortodosso? Da quando in qua è un primate e patriarca dell'ortodossia? Da quando in qua è richiesta la benedizione del Papa di Roma per essere vescovi ortodossi? Da quando in qua un eretico, perché tale è il Papa per l'Ortodossia, fa il bene della Chiesa Universale?
Sono parole di una gravità indescrivibile, che hanno giustamente turbato il cuore di moltissimi ortodossi in Italia legati per qualche motivo all'Arcidiocesi. Non si possono giustificare con la diplomazia, come qualcuno ha cercato di fare, perché dei moltissimi prelati ortodossi passati per Roma che pure hanno mantenuto buoni rapporti con essa, dal defunto Gennadio al metropolita Iliarion di Volokolamsk, nessuno finora ha mai pronunziato parole del genere. Qualcuno ha detto che Policarpo gioca a fare il vescovo uniate, ed effettivamente le sue parole potrebbero perfettamente sembrare quelle di un vescovo uniate, che va a chiedere la benedizione al Papa; ma le cose sono molto più gravi. Per quello che possiamo conoscerlo, Policarpo non ha particolare interesse nell'ecumenismo, non se ne cura. Queste parole non provengono dalla sua bocca, ma sono l'emanazione dell'agenda che il Vaticano e il Fanar condividono: quella del pan-cristianesimo, e in futuro perché no della pan-religione ecumenista, riunita sotto il Papa di Roma e senza Verità della fede. L'arcivescovo Job di Telmessos l'ha detto chiaramente: dal 2025 cattolici e ortodossi (dovrei scrivere "ortodossi" tra virgolette parlando di certi personaggi) celebreranno la Pasqua insieme, in altre parole consumeranno l'unio non vera, sfregiando il 1700° anniversario del Concilio di Nicea per violare la dommatica della Chiesa in nome dell'agenda mondialista.
La massoneria, dopo decenni d'infiltrazioni, opera ora a volto scoperto nella Chiesa, ne annuncia la distruzione e riceve gli applausi del mondo: il Papa sarà padre di tutti e servo dei servi del Grande Architetto, e così saranno tutti felici e contenti nella celebrazione del principe di questo mondo. Ma potranno i Cristiani ortodossi accettare tutto questo? In questo anno particolare si sono viste molte cose che hanno fatto aprire gli occhi anche a chi, fino ad ora, non aveva avuto modo di accorgersi di certe cose. Si sono visti noti portali cattolici "integrali" difendere la tirannide sanitaria e affermare a gran voce che il contagio si può trasmettere attraverso la Divina Comunione, contro l'insegnamento dei Padri; si sono viste fraternità cattoliche "resistenti" e saggisti pseudo-cristiani (che la setta della TFP e le sue ramificazioni italiane aventi sede a piazza S. Balbina in Roma non fosse cristiana lo sapevamo da tempo, ma ora pure i ciechi lo hanno veduto) propagandare la vaccinazione e pure l'obbligo vaccinale con preparati coltivati su feti abortiti, salvo poi organizzare "marce per la vita" e altre marchette simili. Si sono viste schiere di cattolici "conservatori" schierati a difesa del nefando sionismo bellicista e terrorista. Si sono visti stati che si credevano cristiani perseguitare la Chiesa, con l'accordo e la complicità dei vescovi, e i vescovi e preti che osavano ribellarsi al nuovo ordine insultati e perseguitati dai loro stessi "confratelli". Sono stati disvelati i pensieri di molti cuori, e molti hanno deciso di trarre le loro conclusioni, anche quando dolorose: non è un caso che l'assalto degli ecumenisti raggiunga vette di violenza inaudita nell'anno del grande totalitarismo sanitario, poiché tutto è legato, e perché sia chiaro chi serve Dio e chi serve i potenti di questo mondo.
Oportet enim ut scandala eveniant; verumtamen vae homini per quem scandalum venit (Mt 18, 7). Ogni cristiano dovrà trarre le sue conclusioni dai fatti visti durante quest'anno, compresi quelli degli ultimi giorni, ed essere consapevole che questi sono i segni dei tempi che devono essere compresi. I Cristiani sinceri, coloro che nel caos presente si rifiutano di accogliere l' Ordo a Chao, e si mantengono fedeli a Dio pur nella difficoltà della nuova persecuzione, devono essere pronti a grandi sofferenze, ma restare saldi, ricercare sempre più rettamente la Verità che è Cristo e cercare i conforti della sacra liturgia. Essi sono la Chiesa: "La Chiesa è il Vescovo, il clero e tutti coloro che stanno nella fede" (S. Cipriano, Ep. 59, 19); non dando ascolto a falsi cristi e falsi profeti, devono resistere, preservare la regola della fede, e fuggire e ripudiare gl'indegni pastori, "lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge" (Atti 20, 29).
“La Chiesa di Dio sulla terra sarà grandemente ridotta... al tempo dell’Anticristo, per l’aperta diserzione dei poteri mondani. Questa diserzione inizierà come una dichiarata indifferenza nei confronti di ogni particolare forma di cristianesimo, sotto forma di tolleranza universale... dalla tolleranza nei confronti delle più pestilenziali eresie, si procederà a tollerare il maomettanismo e l’ateismo, e infine alla vera persecuzione della verità del cristianesimo.” Queste sono le parole di un anglicano del XVIII secolo, Samuel Horsley, ma come diceva l'Aquinate "la verità è opera dello Spirito, d'ovunque provenga"... e quanta terribile verità c'è in queste parole.
Concludiamo questa triste rassegna con un testo liturgico, e segnatamente con le gustose aggiunte che nella metropolia del Pireo sono state introdotte da qualche anno agli anatemi per la Domenica dell'Ortodossia, adattandoli alle eresie contemporanee; tali aggiunte sono utilizzate pure da altri sacerdoti in giro per la Grecia e per il mondo, tra cui spicca il metropolita Longino di Bančeskij (Chiesa canonica ucraina). Questa, come dice il synodikòn, è la fede degli Ortodossi, altrove c'è solo l'inganno del principe della menzogna; chiunque può confrontarlo con le parole dell’articolo linkato sopra.
Τῷ κανονικῶς ἀνυποστάτῳ καὶ ἐκπεσόντι αἱρεσιάρχῃ Πάπᾳ Παλαιᾶς Ρώμης
Φραγκίσκῳ τῷ Α΄ καὶ τοῖς αὐτῷ κοινωνοῦσι, ἀνάθεμα. Τοῖς Μαρτίνῳ Λουθήρῳ, Ἰωάννῃ Καλβίνῳ, Οὐρλίχῳ Σβιγλίῳ καὶ Ἐρρίκῳ τῷ
8ῳ δυσσεβεῖ βασιλεῖ καὶ τοῖς σύν αὐτοῖς συγκροτήσασι τὰς αἱρετικάς
παραφυάδας τῆς Διαμαρτυρήσεως, ἀνάθεμα. Τῷ αἱρεσιάρχῃ τῆς θρησκευτικῆς παρασυναγωγῆς τοῦ Ἀγγλικανισμοῦ Ἰουστίνῳ
Γουέλμπι καὶ τοῖς αὐτῷ κοινωνοῦσι, ἀνάθεμα. Τοῖς ἀρνουμένοις καὶ καθυβρίζουσι τὴν Παναγίαν, Ὁμοούσιον, Ἀδιαίρετον
καὶ Ζωοποιὸν Τριάδα
Ραββίνοις τοῦ Ἰουδαϊσμοῦ, Ἰσλαμισταῖς καὶ μέλεσι τῆς ἀνωνύμου φυλλαδικῆς
Ἑταιρίας Σκοπιὰ τοῦ Πύργου τῶν «Μαρτύρων» τοῦ Ἱεχωβᾶ, ἀνάθεμα. Τοῖς δυσφημοῦσι τὰ ἱερὰ Μυστήρια τῆς Ὀρθοδόξου Ἐκκλησίας Βαπτισταῖς,
Ἀντβεντισταῖς καὶ Πεντηκοστιανισταῖς, ἀνάθεμα. Τοῖς κηρύσσουσι καί διδάσκουσι τήν παναίρεσιν τοῦ διαχριστιανικοῦ καί
διαθρησκειακοῦ συγκρητιστικοῦ οἰκουμενισμοῦ, ἀνάθεμα. Τῷ προτεσταντικῷ λεγομένῳ «Παγκοσμίῳ Συμβουλίῳ Ἐκκλησιῶν»-Αἱρέσεων, ἐν ᾧ
διδάσκεται ὅτι ἅπασαι αἱ αἱρέσεις κλάδοι εἰσι τῆς Μιᾶς Ἐκκλησίας τοῦ Χριστοῦ,
καὶ τοῖς Ὀρθοδόξοις, τοῖς συμμετέχουσι ἐν ταῖς ἀντικανονικαῖς
συμπροσευχαῖς μεθ’αἱρετικῶν κατὰ τὴν λεγομένην «ἑβδομάδα προσευχῆς ὑπὲρ τῆς
ἑνότητος τῶν χριστιανῶν», ἀνάθεμα. Τοῖς ἀντορθοδόξοις κειμένοις τοῦ Τορόντο (1950), Μπαλαμάντ (1993), Σαμπεζύ
(1994), Πόρτο Ἀλέγκρε (1997) καί Πουσάν (2013), ἀνάθεμα. Τοῖς κηρύσσουσι καὶ διδάσκουσι τὴν αἵρεσιν ὅτι ὁ ἐκάστοτε
Οἰκουμενικός Πατριάρχης πρῶτος ἐστὶ ἄνευ ἴσου, ἀνάθεμα. Τῇ λῃστρικῇ, αἰρετικῇ καὶ οἰκουμενιστικῇ ψευδοσυνόδῳ τῆς Κρήτης τοῦ Ιουνίου 2016, τῇ
λεγομένῃ «Αγίᾳ καὶ Μεγάλῃ Συνόδῳ τῆς Ὀρθοδόξου Ἐκκλησίας», τοῖς κακοδόξοις
αὐτῆς κειμένοις καὶ τοῖς
ἀποδεχομένοις καὶ ἐφαρμόζουσι τὰς αἱρετικάς αὐτῆς ἀποφάσεις, ἀνάθεμα. Τῇ Μασονίᾳ καὶ τῷ διεθνῇ φρικώδῃ Σιωνισμῷ, ἀνάθεμα. Ὅλοις τοῖς αἱρετικοῖς, ἀνάθεμα. |
Al canonicamente insussistente e attuale eresiarca, Papa dell’Antica Roma,
Francesco I e a quanti in comunione con lui, anatema. A Martino Lutero, Giovanni Calvino, Urlico Zwingli ed Enrico VIII empio
sovrano, e a quanti insieme a loro propagandano le eretiche tesi del
Protestantesimo, anatema. All’eresiarca della parasinagoga religiosa dell’Anglicanesimo, Giustino
Welby, e a quanti in comunione con lui, anatema. A quanti negano e infangano la Santissima, Consustanziale, Indivisibile e
Vivificante Trinità, rabbini del Giudaismo, Islamisti, e membri della setta
anonima della Guardia della Torre, dei “Testimoni di Geova”, anatema. A quanti calunniano i santi Sacramenti della Chiesa Ortodossa, Battisti,
Anabattisti e Pentecostali, anatema. A quanti proclamano e insegnano la paneresia dell’ecumenismo sincretista
intercristiano ed interreligioso, anatema. Al protestante cosiddetto «Consiglio mondiale delle Chiese»-Eresie, nel
quale s’insegna che tutte le eresie sono rami dell’Unica Chiesa di Cristo, e
agli Ortodossi che partecipano alle anticanoniche preghiere insieme agli
eretici nella cosiddetta «settimana di preghiera per l’unità dei cristiani»,
anatema. Ai testi antiortodossi di Toronto (1950), Balamand (1993), Sambezy (1994),
Porto Alegre (1995) e Pusan (2013), anatema. A quanti proclamano e insegnano l’eresia che il Patriarca Ecumenico in
carica è primo senza eguali, anatema. Al latrocinio, all’eretico ed ecumenista pseudo-sinodo di Creta del giugno
2016, il cosiddetto «Grande e Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa», ai suoi
testi eterodossi e a quanti accettano e sostengono le sue eretiche dichiarazioni,
anatema. Alla Massoneria e al terribile Sionismo internazionale, anatema. A tutti gli eretici, anatema. |
Come ha recentemente detto il Patriarca di Serbia, "non si deve scegliere di seguire Mosca o il Fanar, ma di seguire i canoni". Seguendo quelli si resterà saldi.
RispondiEliminaBuona sera. Testo molto duro che fa sorgere molte considerazioni.
RispondiEliminaLa prima: il Papato romano sembra essere una intollerabile alterazione della Tradizione Apostolica almeno da Papa Gregorio VII a oggi e dunque caduto nell' anatema. Dunque nessuno di noi può dirsi nella vera Chiesa di Cristo visto che in un modo o nell'altro affermiamo la comunione con il papa di Roma. E questo che a sedersi sulla cattedra romana sia Pio X, Giovanni Paolo o Benedetto. E già questo appare inquietante.
La seconda: quali sono allora i limiti e/o i privilegi che la Tradizione Apostolica riconosce al Vescovo di Roma che dunque a questo punto sembra essersi dato facoltà e poteri che Cristo non intese attribuirgli.
La terza: se la Chiesa Latina che vede nel Papa di Roma il suo supremo gerarca non può essere considerata né canonica, né ortodossa (per via delle alterazioni che avrebbe apportato alla tradizione apostolica) come fa ad amministrare legittimi sacramenti? E i suoi fedeli che fine farebbero? Come farebbero ad appartenere alla vera chiesa di Cristo, se quella che loro hanno creduto essere l' unica vera chiesa di Cristo (la Cattolica Romana) sembra essere eretica, se si segue questo ragionamento?
Mi scuso, sono stato brutale nell' esposizione ma sarebbe bene capire una volta per sempre come sono le cose. Almeno penso.
P.s. che significa il primo punto in cui si lancia l' anatema contro Francesco I "canonicamente insussistente"?
Buonasera. Lo scopo di questo testo era soprattutto contrastare le dichiarazioni inquietanti di Policarpo e a constatare come l'ecumenismo viene spinto da più parti come principio d'indifferentismo. Al di là della convinzione di ciascuno, questa è un agenda anti-Cristiana che passa inizialmente dalla relativizzazione delle eresie o degli scismi, poi alle altre religioni, poi all'annullamento della religione.
EliminaVenendo alle sue considerazioni, sul Papato romano e sulla sua concezione tradizionale abbiamo già esposto molte volte come sia andato soggetto a numerosi mutamenti da Gregorio VII in poi. E' da vedere quanto questi mutamenti abbiano inciso realmente. Del Dictatus Papae la polemistica tra cattolici e ortodossi non fa quasi mai menzione, è un testo la cui importanza è stata strumentalmente caricata in epoche successive, dal Trecento in poi. Dove stia la vera Chiesa di Cristo non vogliamo certo insegnarlo questo post che - come detto - ha dei bersagli diversi; credo che tutti i nostri lettori, che sono sia cattolici che ortodossi, abbiano modo di informarsi e fare le loro riflessioni.
Circa la validità dei sacramenti fuori dalla Chiesa ci sarebbe una dissertazione lunga e complessa. La stessa posizione degli ortodossi verso i sacramenti cattolici è variata nel tempo; a queste storiche dichiarazioni è però da aggiungere conto delle gravissime riforme liturgiche dell'ultimo secolo. Pure sulla salvezza degli altri cristiani la teologia si è sempre interrogata con risposte molto diverse.
Qui non vogliamo fornire queste risposte, crediamo che il dovere del Cristiano sia di ricercare sempre la Verità, e la Verità lo renderà libero. Dio è vicino a chi lo invoca con fede, e saprà illuminargli la via.
"Canonicamente insussistente" significa che canonicamente non è Papa di Roma, nella visione ortodossa, essendo ovviamente scismatico.
Molte grazie. Si, certamente nella mia brutale esposizione non mi sono curato di porre l' attenzione sul concetto di ecumenismo inteso come relativizzazione delle differenze dottrinali per giungere ad una diabolica pan religione universale senza Cristo Salvatore.
EliminaCertamente non ho inteso pretendere risposte certe e definitive,ma sembra di capire che il papato sia un problema non da poco. Basta che uno legga gli scritti di San Gregorio Magno sulla questione del "papato universale" e li confronti con il citato "dictatus papae" in cui pare maturata già una autocoscienza del papato che non sono sicuro Gregorio Magno accetterebbe. E per quanto uno non vorrebbe questa non può che essere considerata una alterazione della Tradizione che sembra smentire la pretesa romana di essere l' unica vera custode della dottrina ortodossa. Infatti gli orientali veramente ortodossi che non accettano l' ecumenismo nel senso moderno, danno degli eretici forse, ma certamente degli scismatici a noi latini, come rigettarono il concilio di Firenze e le sue dottrine considerate quantomeno da loro eterodosse.
Non so se dico stupidaggini e nel caso me ne scuso.