Per la seconda volta ci troviamo a ospitare uno scritto che non tratta direttamente di temi inerenti alla liturgia. Preferiremmo non venir meno alla ragione sociale di questo spazio, se non fossimo spinti dalle gravi circostanze del tempo presente. Ci comprendano e ce ne scusino i lettori che ci leggono per i nostri approfondimenti liturgici, che comunque - come si può vedere - cerchiamo di non trascurare.
1. Soteriologia di una nuova
religione.
"Nel vaccino sarà la
salvezza". Questa frase, ripetuta innumerevoli volte durante l'anno ormai
exeunte su tutti i mezzi di (dis)informazione di massa, sin dalla prima lettura
presenta dei risvolti secondari assai pericolosi, che si rendono sempre più
palesi man mano che si avvicina l'arrivo effettivo di detto vaccino.
Anzitutto la parola
"salvezza", che ci porta direttamente nel dominio semantico della
soteriologia. Stando all'Enciclopedia Treccani, la soteriologia è: "in
storia delle religioni, dottrina della salvezza, in quanto liberazione
dell'uomo dal male comunque inteso". La soteriologia è dunque il carattere
proprio di una religione, e segnatamente la soteriologia del vaccino è quella
della nuova religione che sempre più insistentemente da certe parti sta venendo
propagandata e predicata, attirando masse d'inconsapevoli seguaci grazie alla
forte sponsorizzazione da parte del potere politico, storicamente strumento
molto importante affinché le religioni possano avere successo nel mondo (il
Cristianesimo, a ulteriore indizio della propria autenticità, resta pressoché
l'unica religione a essere nata e diffusasi senza appoggio, e anzi con la contrarietà
del potere statale).
La "salvezza"
s'interpreta, sempre secondo gli storici delle religioni, come
"liberazione dal male" o "da uno stato o da una condizione non
desiderata" [1]. Il più delle volte si tratta della salvezza dalla morte
(isidismo, mitraismo, Cristianesimo), ma anche dalla condizione di turbamento
dell'anima (buddismo, giainismo, etc.), due mali che spesso si compenetrano:
nella nuova religione il male è chiaramente il virus, ma c'è pure l'idea di
ricercare la salvezza dalla morte. Si noti, però, che si tratta di una morte
intesa ben diversamente da quella delle religioni misteriche, che si propongono
di salvare l'uomo dalla morte eterna; la nuova soteriologia si
riferisce infatti alla salvezza dalla morte corporale, immaginando
la vita terrena come unico spazio ontologico dell'individuo. In questo senso,
la nuova religione è pienamente figlia della concezione materialista invalsa
dai tempi dell'illuminismo, e mentre le religioni antiche vedono nella morte
(fisica o spirituale) dell'uomo un mezzo di elevazione all'oltremondo in cui è
riposta la speranza della sconfitta della morte eterna, la speranza della nuova
religione è del tutto contingente, e ogni orizzonte ultramondano è del tutto
cancellato. In questa nuova soteriologia, la critica all'oltremondo, portata
avanti dagli hegeliani di sinistra e in ultimo da Nietzsche, giungendo finanche
alla sua completa eliminazione, trova compimento teologico.
2. Riti e simboli della nuova
religione.
Il valore soteriologico,
naturalmente, si accompagna a una serie di rituali, che gli storici delle
religioni possono facilmente ricondurre a dei "tipi" universali, ma
che nel nostro caso credo si debbano leggere pure tenendo d'occhio il fenomeno
dell'inculturazione, ovvero della volontaria sostituzione di forme religiose
preesistenti, e in questo specifico frangente al Cristianesimo che, seppur
umanamente malaticcio e praticato quasi solo a livello di sostrato culturale
nel nostro Occidente, rappresenta cionondimeno uno "scoglio" per i
profeti e gli apostoli della nuova religione. La nuova inculturazione si
manifesta in una forma "aggressiva", simile a quella talvolta
praticata dai missionari gesuiti in età moderna, ovvero come volontaria e
talora brutale sostituzione dei costumi preesistenti con i nuovi attraverso un
gioco di corrispondenze; l'inculturazione dei Cristiani dei primi secoli,
diversamente, era piuttosto la conservazione di alcune prassi rituali (le
processioni di benedizione dei campi, i capitelli ai trivi, etc.), ovviamente
inquadrate nel sistema religioso cristiano.
Il vaccino dapprima doveva
genericamente arrivare "in inverno", secondo i moderatamente
ottimisti. Poi, man mano, le date si sono fatte sempre più precise, sino a
definirsi il periodo di fine dicembre-inizio gennaio. A furia di anticipazioni,
l'approvazione del trattamento da parte dell'Agenzia Europea del Farmaco
dovrebbe arrivare il prossimo 21 dicembre, talché, stando alle parole del
vicepresidente della commissione europea Margaritis Schoinas, la data simbolica
d'inizio delle vaccinazioni sarà il 25 dicembre [2]. Del resto, in questi mesi
di chi si è atteso e propagandato l'avvento, se non proprio del "dio
vaccino", obliando del tutto quello di Nostro Signore?
Secondo taluni polemisti, la data
del 25 dicembre per indicare il Natale di Cristo sarebbe frutto
d'inculturazione già da parte dei Cristiani. Tale accusa, in realtà, è
decisamente tacciabile di falsità per due motivi. Anzitutto, poiché la festa
del Sol Invictus al 25 dicembre non era un culto molto sentito
dal popolo, ma semmai un'introduzione relativamente recente e di scarsa
popolarità: gli studi di Halsberghe hanno dimostrato che l'introduzione della
festa del 25 dicembre fu introdotta non prima di Aureliano, sopprimendo le
precedenti date del 19 dicembre o di fine ottobre, di cui si ha testimonianza
in un calendario lapideo a S. Maria Maggiore, allo scopo di rivitalizzare un
culto che, per decisione dello stesso imperatore, doveva avere un ruolo
fondamentale nella definizione della maestà imperiale, ma la cui popolarità era
decisamente scemata tra le genti [3]. Più recentemente, Hijmans ha persino
messo in dubbio l'attribuzione ad Aureliano, sostenendo che non esistano prove
in tal senso, e che la testimonianza più antica di culto solare il 25 dicembre
sarebbe da porre non prima del tardo IV secolo, forse proprio in opposizione al
culto cristiano già diffuso [4]. In secondo luogo, l’accusa è falsa perché la
fissazione della nascita di Cristo verso la fine del mese di dicembre,
contrariamente a ciò che dicono sedicenti teologi, non fu stabilita "molti
secoli dopo", sibbene è una diretta derivazione dal calcolo dei turni di
sacerdozio al tempio, e particolarmente del turno di Zaccaria all'altare
dell'incenso, in relazione alla cronologia evangelica lucana. Difficilmente,
tuttavia, sarebbe possibile spiegare in un modo diverso dall'inculturazione la
scelta di questa medesima data per l'arrivo del "dio vaccino". Mentre
in molti paesi del mondo le chiese saranno chiuse, e i Cristiani non potranno
celebrare i sacri uffici per glorificare la nascita del Salvatore Teantropo, i
media inviteranno a gioire nelle case (in questo tempo diventati quasi dei
sacelli, dato l'incessante mantra "state a casa!" ripetuto in ogni
salsa, e la loro elevazione a centri polifunzionali da cui è possibile
studiare, lavorare, e compiere ogni attività senza l' "ingombro"
della socialità), rigorosamente senza la famiglia (concetto chiaramente proprio
delle religioni tradizionali e inadatto alla nuova), per l'arrivo del nuovo
dio.
Trovato il giorno in cui il nuovo
dio s'incarnerà, non nel seno di una vergine ma in una provetta e in una
siringa, è necessario trovare il giorno in cui il mondo sarà iniziato alla
nuova religione. Pare che con molta probabilità questo sarà il 6 gennaio [5], o
comunque una data a esso prossima. Nel giorno dell'Epifania, o comunque entro
la sua ottava (13 gennaio), i Cristiani fanno memoria del glorioso Battesimo di
Nostro Signore nel fiume Giordano, non solo manifestazione superna della Sua
Divinità, ma prima figurazione del Battesimo mediante il quale tutti siamo
chiamati a salvezza. E in questo giorno, in luogo dei battesimi nell'acqua e
nello Spirito Santo, si compiranno le vaccinazioni, che nel piano preparato in
questi giorni assumono patentemente i caratteri di un classico rito
d'iniziazione. Perciò, in luogo dei battisteri, ecco sorgere dei padiglioni a
forma di primula [6], "simbolo di rigenerazione e rinascita", le
stesse parole che la mistagogia cristiana utilizza per descrivere le
vivificanti acque del Battesimo. Ai Cristiani che sono morti al peccato e
rinati a Cristo nelle acque vive dello Spirito, è dato il sigillo della grazia,
e spesso - come segno tangibile di questa nuova appartenenza a Dio - una croce
da portare al collo. Secondo il nuovo credo, si porterà invece una primula
all'occhiello [7]. Taluni hanno paragonato questa spilla alla stella di David
con cui i nazisti erano usi segnare i giudei (che però non avevano inventato
nulla, dacché i dhimmi cristiani o giudei ai tempi del Califfato dovevano
parimenti portare dei pubblici segni di riconoscimento). Personalmente trovo
questo paragone non esattamente calzante, perché al di là dell'emarginazione di
quanti vengono maldestramente associati ai "no-vax", trovo molto più
significativa in questo gesto la volontà di autoidentificarsi come parte della
"comunità dei salvati", che del resto è un tratto comune in storia
delle religioni.
3. La "nuova religione"
dal punto di vista cristiano.
Omnes dii gentium daemonia (Sal. 95,5). Con queste
perentorie parole la Scrittura mette fine a ogni possibile attribuzione di un
qualche grado di bontà a religioni non cristiane. E' interessante notare che la
letteratura apostolica non vede possibile il sorgere di una nuova religione
dopo il Cristianesimo, che è del resto la rivelazione degli "ultimi
tempi" secondo le parole stesse di Nostro Signore, se non quella
dell'anticristo, che confonderà il gregge e lo corromperà in gran misura (cfr.
Matteo 24). E' parimenti interessante notare che, se si eccettuano quelle
"religioni" che in realtà sono la prosecuzione in forma organizzata
di filosofie tradizionali dell'estremo oriente quali sikhismo, ceondoismo e
bahà'i, dopo la venuta di Cristo non paiono essere sorte grandi religioni
strutturate. L'Islam, del resto, ha storicamente molti elementi per essere
considerata solo un'eresia molto deviante del Cristianesimo, come peraltro già
S. Giovanni Damasceno l'identificava [8]. Sembra che la grande religione
moderna, che dopo anni di profezie più o meno distanti e oscure oggi sembra
pronta alla nascita del proprio messia, sia l'unica religione completamente
nuova affacciatasi su questo mondo dopo la venuta di Cristo. E dunque, giusta
la letteratura apostolica, la religione dell'anticristo.
Il Nuovo Testamento accenna
diffusamente alla venuta dell'anticristo, e tra i passi forse più inquietanti
dell'Apocalisse di S. Giovanni a ciò dedicati, compare questo: Et
faciet omnes pusillos, et magnos, et divites, et pauperes, et liberos, et
servos habere caracterem in dextera manu sua, aut in frontibus suis: et nequis
possit emere, aut vendere, nisi qui habet caracterem, aut nomen bestiæ, aut
numerum nominis ejus. (Ap. 13,16-17). Queste parole risuonano spesso
oggidì accompagnate da una domanda: ma è il vaccino che ci vogliono imporre, il
segno dell'anticristo? Ora, parrebbe evidentemente di no, dacché il passo
scritturale è chiaro nel significare che il χαρακτήρ sia "il nome della
bestia, o il numero del suo nome" (cioè 666, come è spiegato al verso
successivo), e non una semplice cicatrice da vaccino. Ma non si può nemmeno
liquidare così la vicenda.
Se domani qualcuno proponesse di
marchiare a fuoco un 666 sul braccio di ogni essere umano, probabilmente la
sensazione immediata di tutti, cristiani e non, sarebbe di rifiuto. Ma se
dapprima ci dicessero che, per il nostro bene, tutti dobbiamo portare delle
maschere sul viso, e che senza di queste non possiamo uscire di casa, entrare
nei negozi, "comprare, né vendere"... e poi ci dicessero che, per il
nostro bene e la nostra salvezza, tutti dobbiamo inocularci un vaccino, e senza
questo non possiamo viaggiare, entrare nei luoghi comuni, "comprare, né
vendere"... e poi ci dicessero che, per il nostro bene, tutti dobbiamo
farci conficcare un microchip sottocutaneo, e senza questo non poter avere
contatti, "comprare, né vendere"... con una perfetta tecnica della
rana bollita, ecco servite future nuove imposizioni, e senza nemmeno troppe
complicazioni, sendoché - almeno in Italia - risulta che oltre l'80% della
popolazione sia favorevole all'uso continuato della mascherina e oltre il 40%
sostenga che il vaccino (o il suo equivalente patentino vaccinale) debba essere
obbligatorio [9]. Come si può non pensare che in un futuro prossimo sarà
proprio il marchio della bestia a essere reso obbligatorio, nell'accettazione
generale? Questo è pure il motivo per cui è fondamentale resistere a queste
catene di obblighi sin dalle loro origini più remote, imperocché non sono che
gradini verso l'abisso.
4. Conclusioni: il necessario
equilibrio tra ansia escatologica e rilassatezza.
Come si sarà notato, in queste
righe non si è dato nessun parere scientifico - perché non ne saremmo stati in
grado, occupandoci di altro di mestiere - sull'efficacia o la sicurezza di
questo vaccino. Né si è parlato di un tema molto annoso, quale il problema morale
legato alla coltivazione dei vaccini in cellule fetali
abortite. Interesserà forse ai nostri lettori il fatto che la Fraternità
S. Pio X si sia resa bersaglio di contestazioni per aver sostenuto, con un
arzigogolo di cavilli tomistici e razionalisti, l'accettabilità della
vaccinazione da vaccino coltivato in cellule abortite, attraverso un comunicato
laconico, poi ritirato, e sostituito da un più ampio ma non diverso nella
sostanza "studio teologico". Le critiche, mosse in Italia
principalmente da Alessandro Gnocchi su Ricognizioni [10],
hanno ben evidenziato come in queste vicende si noti perfettamente
l'impostazione meccanica delle categorizzazioni scolastiche, che tramite il
ragionar filosofico sostituitosi alla teologia patristica arrivano ad ammettere
aberrazioni come quella di cui sopra. Molto più ortodossi in materia,
paradossalmente, si sono dimostrati dei vescovi "canonici" cattolici,
tra cui mons. Schneider, in una loro recente lettera. E' invece da dire che,
benché alcuni vescovi e sinodi ortodossi abbiano annunciato che personalmente
si faranno il vaccino, questi invece non sono mai entrati nel tema delle
cellule abortite, e anzi vi sono stati vescovi - come l'ottimo Neophytos di
Morphou - che hanno pubblicamente espresso un'opinione contraria. Di certo,
nessuno è mai arrivato a dire che "il buon cristiano si deve
vaccinare", come invece sosteneva il comunicato della FSSPX.
Ad ogni modo, la vaccinazione è,
come qualsiasi trattamento medico, una libera scelta personale e individuale,
che aprioristicamente non è né favorevole né contraria alla dottrina cristiana.
Ci siamo però occupati di ciò che ruota attorno a questo trattamento medico, e
che esula dal suo carattere prettamente sanitario, ipostatizzandosi come
divinità di una nuova religione i cui tratti stanno oscuramente emergendo in
questi giorni.
Alla prima domenica di Avvento
(con il calendario giuliano, domenica scorsa), secondo l'uso di Roma si è letto
il brano del Vangelo di S. Luca in cui Nostro Signore ci ammonisce a
riconoscere, come dai frutti del fico l'estate, la fine dei tempi dai segni che
la preconizzano. I Padri avvertivano una tensione escatologica profondissima,
pronti a cogliere ogni minimo segno, dall'eruzione del Vesuvio ai moti astrali,
come un possibile presagio della fine dei tempi che Cristo ci ha assicurato
essere vicina. Tale tensione escatologica, ancora viva nel sentimento popolare
lungo il Medioevo, è prevedibilmente andata a rilassarsi col passare del tempo,
rendendosi conto i Cristiani che il tempo di Dio non è quello dell'uomo, e
mille anni ai suoi occhi sono come un giorno. A tale rilassatezza si sono
talora opposti alcuni movimenti, soprattutto in ambito protestante o ai margini
del cristianesimo stesso, quali mormoni, avventisti e testimoni di Geova,
caratterizzati - potremmo dire - da un'ansia escatologica ben
diversa dalla tensione patristica, smaniosa di identificare con precisione un
giorno imminente in cui il mondo avrebbe visto la sua fine, spesso mancando di
conciliarsi con i segni che la Tradizione della Chiesa ci ha dato sugli ultimi
tempi (costruzione del terzo tempio, regno dell'anticristo, discesa di Gog e
Magog, conversione finale d'Israele...), e soprattutto con le parole di Cristo
nel Vangelo, il quale numerose volte ci ammonisce che nemmeno il Figlio dell'uomo
conosce il giorno né l'ora in cui ciò avverrà, ma solo il Padre la conosce.
Ogni conclamata data della fine del mondo si è prontamente rivelata menzognera,
e purtuttavia questi movimenti continuano a individuarne di nuove, poiché
l'identificazione di una fine prossima è la loro unica ragion d'essere nella
costellazione protestante. Per di più, queste ansie, che umanamente possono far
breccia nel cuore inquieto dell'uomo, si sono sovente diffuse anche in altri
ambienti, per esempio tra gli "apparizionisti" cattolici affamati di
rivelazioni private, che spesso si portano in questo modo su posizioni molto
vicine al terzo protestantesimo.
Il cristiano ortodosso dovrebbe
essere esente da queste ansie false e irrazionali, come dovrebbe astenersi
dalla rilassatezza dei tiepidi che non pongono mente alla fine dei tempi, o la
considerano un evento troppo lontano, ed essere invece animato dalla sana
tensione dei Padri, sapendo che la fine è vicina, sapendo cogliere ogni segno
nel cielo e sulla terra, e pur senza sapere quando Cristo verrà "come un
ladro nella notte", preparandosi a difendersi e restare fedele al suo
nome, per andargli incontro con la lampada accesa, in quel giorno
terribile in cui gli Angeli avvolgeranno i cieli e il Giudice verrà sulla terra
a far giustizia dei vivi e dei morti.
Chiudo riportando come monito le
profetiche parole del beato confessore georgiano Gabriele Urgebadze, folle in
Cristo, sul segno dell'anticristo, terribilmente attuali, poiché si possono
benissimo applicare pure ai "segni preconizzatori" della catena di
forzature di cui detto sopra: "Satana ha diffuso 666 trappole. Il suo
sigillo sarà fatto non solo in modo invisibile ma anche visibile, sulla fronte
e sul braccio. Se l'impressione del sigillo è fatta con la forza, agli occhi di
Dio sarà considerata come una vergine disonorata. La prova più difficile per i
cristiani saranno i loro parenti che hanno accettato il sigillo. Il sigillo non
avrà effetto se fatto contro la volontà di qualcuno. Ma immagina la trappola
tesa dall'anticristo per una madre che è partita con cinque figli. Come dar
loro da mangiare se non accettare il sigillo? In un primo momento, il sigillo
verrà offerto ai volontari. Tuttavia, durante l'intronizzazione dell'Anticristo
tutti saranno costretti ad accettare il sigillo. La disobbedienza sarà
considerata un tradimento. Le persone fuggiranno nelle foreste. Dovrebbero
essere prese precauzioni per muoversi in gruppi di circa dieci-quindici, poiché
i demoni potrebbero tentare di spingere le singole persone dalle scogliere. I
credenti saranno protetti dallo Spirito Santo. Qualunque cosa accada, non
perdere mai la speranza. Aiutatevi a vicenda. Dio ti schiarirà la mente e
saprai come reagire. Colui che persevererà sarà salvato. Nessun vero credente
proverà né fame né sete. I credenti non appassiranno nel tempo dei disastri. Il
Signore farà miracoli per loro. Una foglia di una pianta sarà cibo sufficiente
per un mese. Anche il pezzo di terra si trasformerà in pane facendovi sopra un
segno di croce".
Veni, Domine, et noli tardare: relaxa facinora plebi tuae!
Veni, Emmanuel, veni ad liberandum Israel!
Exurge Domine, et judica causam tuam!
li 17 dicembre 2020
festa di S. Dionisio di Zante il taumaturgo
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NOTE
[1] Cfr., pure per gli esempi
successivi, N. Smart, "Soteriology", in M. Eliade (ed.), Encyclopedia
of Religion, New York, Macmillan, 1987.
[2] Bocci, Ciriaco, D'Argento,
Foschino, Il vaccino di Natale, in Repubblica 16.12.2020.
[3] G.H. Halsberghe, The
Cult of Sol Invictus, Leiden, Brill, 1972, pp. 130-157.
[4] S. Hijmans, Sol
Invictus, the Winter Solstice, and the Origins of Christmas, in Mouseion 47-3
(2003), pp. 377-399.
[5] Vaccino covid, Zaia:
"Dal 6 gennaio via in Veneto", in Adnkronos.com 12.12.2020 <https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2020/12/12/covid-veneto-zaia-dal-gennaio-vaccinazione-via_nzJjVHHgyxuokC7opFZ8eJ.html>.
[6] A fiore e 100%
biodegradabili: ecco i padiglioni per vaccini anti covid firmati Boeri, in
MilanoToday 14.12.2020 <https://www.milanotoday.it/attualita/coronavirus/padiglioni-vaccini-covid-boeri.html>.
Si noti che non è trascurato l'aspetto ecologico, fondamentale nelle profezie
di questa nuova religione.
[7] M. Venturini, Vaccino
Covid, lo spot punta su alcune leve persuasive. Per questo funziona,
in Il Fatto Quotidiano 14.12.2020
<https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/12/14/vaccino-covid-lo-spot-punta-su-alcune-leve-persuasive-per-questo-funziona/6036129/>.
[8] Cfr. S. Giovanni
Damasceno, De haeresibus 101 (PG 94:763).
[9] Sondaggi, per 2
italiani su 3 il vaccino anti-Covid metterà fine a pandemia. 16% non vuole
vaccinarsi, il 42% lo renderebbe obbligatorio, in Il Fatto
Quotidiano 16.12.2020
<https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/12/16/sondaggi-per-2-italiani-su-3-il-vaccino-anti-covid-mettera-fine-a-pandemia-16-non-vuole-vaccinarsi-il-42-lo-renderebbe-obbligatorio/6039441/>
[10]
<https://www.ricognizioni.it/fraternita-san-pio-x-e-vaccino-anticovid-solo-un-incidente-forse-ma-senza-constatazione-amichevole>