In Etiopia, così come in Europa, vige il binomio arte-religione,essendo l'arte un amplificatore dei valori de popolo che la produce, nonchè un mezzo anagogico privilegiato. Parlando del canone iconografico è spesso naturale pensare alle secolari tradizioni russe e greche , dove la fisicità della religione è complementare alla spiritualità contemplativa. Ciononostante proseguire su questa linea di pensiero sarebbe errato, poiché particolari scuole iconografiche si formano nei territori dell' Armenia, Georgia, Mesopotamia ed Etiopia. L'iconografia etiope in particolare porta un carattere molto inusuale e distintivo, presentante notevoli somiglianze cin lo stile ritrattistico dello stile tardo-antico, che pone le basi, nella sua totalità, a tutta l'arte paleocristiana. Lo stile del disegni e il modo rappresentativo sono assai primitivi ,e nel complesso il disegni può apparire stilizzato o non sufficientemente raffinato. L'antinaturalismo veniva spesso esaltato dall' uso del colore, simile a quello dell'arte islamica.La pittura è prevalentemente a soggetto religioso, ed è la tipologia artistica che piu si confa ai fedeli etiopi che là utilizzarono in molti ambiti,dalle pitture murali alle miniature delle Bibbie e dei codici.
Importante soggetto dell'iconografia è Maria, madre nostra come lo era stata del Signore, la centralita della quale nell ortodossia egiziana viene spesso spiegata con l'episodio della fuga in Egitto, quand'ella mostrò una forza do volontà inusuale per una donna del tempo.
L'architettura sacra etiope da maggior mostro di se nelle complicate strutture delle chiese ipogee, di cui un buon esempio è la chiesa del Salvatore del mondo, la cui facciata monumentale, sorretta da 34 pilastri, di ben 5 navate ,è connessa con un tunnel alla piu piccola chiesa di Maria.
Galleria di foto dalla collezione etiope del Музей русской иконы di Mosca
Paramenti sacerdotali etiopi
Turiboli etiopi
Icona della Natività
Vangelo miniato
Icona della Crocifissione
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