martedì 2 gennaio 2018

News - Il Patriarca di tutte le Russie: "L'Apocalisse è vicina"

Qualche stimolante dichiarazione del Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill. Particolarmente interessante il penultimo paragrafo, che descrive perfettamente la "società di peccato" in cui viviamo, in cui, a differenza di un tempo, il peccato non è più nascosto per mantenere un certo onore e un certo pubblico decoro, ma è viceversa ostentato quasi a motivo di vanto.
Un discorso decisamente molto diverso da quelli sentiti recentemente da parte di qualcun altro...

Fonte: sputniknews


Il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill ha affermato che la fine del mondo è tanto vicina da essere visibile ad occhio nudo. Lo riportano i media russi.

"Tutte quelle persone che amano la Patria dovrebbero stare insieme, perché stiamo entrando in un periodo critico dello sviluppo della civiltà umana… bisogna essere ciechi per non vedere l'avvicinarsi di quei terribili momenti di cui ha parlato l'apostolo ed evangelista Giovanni nel libro dell'Apocalisse", ha detto il capo della Chiesa ortodossa russa.

Kirill ha spiegato che l'avvicinarsi della fine del mondo dipende dalle persone e ha esortato tutti, in particolare i personaggi pubblici, a essere responsabili per la Patria e l'intera umanità.

"Oggi, il peccato non è solo ovvio. Sebbene nel corso della storia, le persone hanno cercato di nascondere il peccato personale, interpersonale. Oggi il peccato è dimostrato nel modo più attraente: attraverso la cinematografia, attraverso il teatro, attraverso altre manifestazioni d'arte. E l'arte, che è progettata per coltivare la personalità umana, arricchirla, elevarla al cielo, diventa un peso che non permette a una persona di volare. Non intendo tutta l'arte, ma quella che negli ultimi anni ha dichiarato un certo ruolo speciale, i diritti speciali di sopportare la tentazione e il peccato verso la gente, di confondere le persone", ha aggiunto il Patriarca.

Egli ha aggiunto che alcuni degli odierni intellettuali russi ripetono l'errore dei loro predecessori, che hanno portato il paese alla morte attraverso le rivoluzioni.

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