sabato 1 giugno 2019

"Per salvare l'ambiente ci vogliono le Rogazioni, non Greta!"

Riprendiamo questo pensiero del caro don Alberto Zanier, parroco di Resia (UD), apparso sullo scorso numero del bollettino parrocchiale delle Parrocchie della Val Resia. La tesi espressa nell'articolo è quasi tautologica, e tuttavia desta imbarazzo nel mondo: la stampa locale ha naturalmente trasmesso la notizia con grida di orrore nei confronti delle idee "medievali" di questo prete, già balzato agli onori della cronaca per aver rimproverato la scostumatezza delle donne in chiesa; eppure sono idee così lampantemente cristiane... parimenti molti sono stati i commenti scandalizzati di "cattolici" bempensanti... del resto, lo diceva già lo scrittore inglese G. K. Chesterton che "spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie son verdi d'estate". Riportiamo di seguito il trafiletto di padre Zanier, indi un nostro personale intervento che analizzerà la risposta che alcuni attivisti friulani del "Friday for future" hanno rivolto allo zelante parroco.

Mattina di sabato 18 maggio, TG di Rai News. Un esponente dei Verdi esclama senza mezzi termini che dobbiamo fare di tutto per cambiare la sorte del clima perché “è ciò che vuole Greta”. Sobbalzo sulla sedia. Cosa? Un partito politico prende ordini da una ragazzina di 16 anni (che tra l’altro soffre di autismo ed è utilizzata ad arte dai suoi genitori) come se fosse solo lei a salvare il mondo? Come se fosse lei la paladina dell’umanità. Ma sarà Greta Thunberg a salvare il mondo? Penso proprio di no. Anche perché non possiamo credere ciecamente ai catastrofismi dei cambiamenti climatici. Certo non ci sono più le stagioni ecc. ecc., ma la scienza ci dice che tutto questo è già accaduto e che i climi cambiano da un decennio all’altro. Era 30 anni che non avevamo maggio così freddo. Sì vero, febbraio È stato caldissimo ma non si può dire che stiamo bollendo! La neve è tutta ancora sui monti. In ogni caso non sarà la lotta per il clima salvare il mondo, non sarà la lotta per l’ambiente non è questo il problema mondiale. Sarà Gesù Cristo a salvare il mondo sarà la fede in lui. Il Signore Gesù è il creatore del mondo e dell’uomo: sarà Lui a salvare l’uomo ed il mondo. Dovremmo ricordarcelo sempre. Tutto è nelle mani di Dio e quando si vuole fuggire dalle sue mani l’esito non può che essere nefasto. E che anche il creato è sorretto dalla Provvidenza divina ciò evidenzia della Chiesa, ad esempio, con la pia pratica delle Rogazioni nelle quali si chiede a Dio, creatore del mondo, che allontani da noi flagelli della tempesta, della grandine, del terremoto, ecc. Di fronte alle nuove malattie delle coltivazioni gli scienziati provano di tutto e in tutti i modi a risolvere i problemi, molte volte invano. Provate ad andare in Puglia e a chiedere da quanto tempo gli ulivi soffrono per la xylella fastidiosa… E una bella Rogazione no? O sarà forse che dovremmo andare tutti in Svezia a prendere lezioni su come salvare l'”ambiente” con le marce, le manifestazioni, le conferenze, i libri? Ci vuole preghiera e ci vuole fede perché solo Cristo Gesù è il Signore del mondo.

don Alberto Zanier

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Tralasciando gli sguaiati commenti posti in calce agli articoli di quotidiani e periodici friulani online, i quali -non differentemente dalla totalità dei commenti in facebook e negli altri social network- non fanno che confortare la profonda sfiducia che nutro nella democrazia a suffragio universale, dacché commentare i primi sarebbe inutile e richiederebbe un dispendio eccessivo di energie che porterebbe unicamente a sfibrarmi senza produrre nei loro autori metània veruna, mi concentrerò piuttosto sulla risposta che i giovani del "Friday for Future" (per capirci, quella manifestazione per cui migliaia di studenti in tutta Europa venerdì 15 marzo disertarono le aule, pretendendo di usufruire di un diritto non spettante loro [lo "sciopero studentesco" non esiste, almeno nel diritto italiano], in spregio alla quantità di risorse che quotidianamente lo Stato impiega per l'istruzione che essi in tal guisa rifiutano) di Tolmezzo hanno fatto pervenire sulle pagine de "Il Friuli.it".

Riporto alcuni stralci del testo, commentandolo passo per passo. Dopo aver criticato il comunicato perché "pieno di luoghi comuni" e "con qualche errore grammaticale" (spiacente, vero è che ho letto il comunicato in fretta, ma non mi è riuscito di trovarne, e dire che di lettere me n'intendo un po'...), costoro proseguono: “E' facile prendere in giro una ragazzina, che altro non è che un simbolo di un grido collettivo iniziato più di quarant'anni fa. Lei dovrebbe sapere l'importanza dei simboli, dato che la religione e le religioni in genere si basano sui simboli, generalmente pieni di significato, dati a significare concetti profondi, idee e ispirazioni. E Greta è uno di questi simboli. Un simbolo fastidioso che fa molto rumore, tanto rumore da infastidire molto, perché deve essere scoraggiante apprendere che tutta una generazione ascolta una coetanea che dice la verità, una verità sotto gli occhi di tutti di cui qualcuno ha paura, i negazionisti ad esempio”.

A parte un po' di confusione nell'esprimere male i fondamenti di qualsiasi corso di storia delle religioni, fa sorridere la continua esaltazione della figura di Greta, simbolo sì, ma dell'imperante puerocrazia, la cui manipolazione è evidente per molteplici motivi, a partire dall'inusitata vita che questa conduce di "simbolo vivente". Giambattista Perasso detto Balilla divenne un simbolo circa un secolo dopo il suo eroico gesto di Portoria, non quando undicenne scagliò il sasso contro le truppe austro-piemontesi. Wilhelm Oberdank divenne un simbolo irredentista solo alcuni decenni dopo la sua morte (anche perché in vita avrebbe potuto smentire, in quanto si professò sempre panslavista). La fanciulla norrena, peraltro, è un simbolo che non infastidisce nessuno, perché altrimenti sarebbe stata ignorata dai grandi media, fatta sparire dalla circolazione brevi tempore o comunque apertamente perseguitata, non certo fatta parlare dinanzi all'ONU e fatta incontrare con il Papa; anzi, il suo gioco risulta in una certa misura funzionale all'establishment capitalista mondiale.

Dopo aver citato qualche trito dato sulla crisi ambientale, e aver ripetuto la natura "luogocomunista" del comunicato di padre Zanier, proseguono: “Certamente da un punto di vista cristiano sarà Gesù Cristo a salvare l'uomo e il mondo in quanto suo Creatore, ma permetta il beneficio del dubbio, più che confermato, che è lo stesso Uomo a stare distruggendo, con l'uso massiccio di combustibili fossili, con la distruzione della foresta pluviale – delicato tallone d’Achille degli equilibri climatici -, con le esorbitanti quantità di rifiuti plastici (per citare solo alcune delle emergenze ambientali), questo Pianeta, delicata biosfera, astronave di tutta l'umanità. Stupisce ulteriormente che un prete si senta minacciato da una giovane attivista quando il Santo Padre ha ringraziato e incoraggiato Greta Thunberg per il suo impegno in difesa dell’ambiente, e a sua volta Greta, che aveva chiesto l’incontro, ha ringraziato il Santo Padre per il suo grande impegno in difesa del creato. E se non le basta, le ricordiamo che esiste un movimento globale dei cattolici per il clima (https://catholicclimatemovement.global/it/) che sostiene gli scioperi per il clima e accoglie l’appello dell’Enciclica Laudato Sì alla cura della nostra casa comune, contro le ingiustizie climatiche e ambientali, che stanno colpendo e colpiranno sempre in modo più pesante le popolazioni più povere e deboli della Terra”.

Evidentemente non è loro chiaro che padre Zanier stia parlando a dei cattolici su un bollettino parrocchiale, e per chi lo legge non può esserci "beneficio del dubbio" sull'economia salvifica che si compie nel nostro Divin Redentore. Che poi l'uomo porti danni al clima, è parzialmente vero: a portare danno al clima è l'uomo moderno, perché l'impatto ambientale di una società tradizionale è minimo. Quella che potrebbe essere una attenta ed efficace critica alla modernità, in questi individui ideologizzati si trasforma in una rivisitazione del "disprezzo per l'umano" (nella sua qualità di unica creatura razionale e oggetto del progetto divino) che connota molte posizioni anticristiane.
Anche l'equazione ultramontana "ciò che fa il Papa = gesto cristiano che dev'essere seguito da tutti i cattolici", a quanto pare divenuta opinione comune anche tra le persone più distanti dalla Chiesa (ah, maledetto verticismo!), andrebbe ben ridiscussa, così come la presenza di basi evangeliche nell'Enciclica Laudato Si', come di quelle di un testo analogo uscito dal Fanar qualche anno prima (ma qui sto divagando...). Mi fa infine specie l'esistenza di questo "Catholic climate movement", nella misura in cui si occupa di scioperi (pratica non cristiana, perché alimenta lo scontro tra classi, e quindi gli effetti del peccato originale) e quant'altro, tranne che della principale occupazione del Cristiano, cioè la Preghiera. Ma del resto, i giovani del FfF hanno poca fiducia nella preghiera. Scrivono infatti: “Per concludere, che non sia in atto una crisi ambientale e climatica lo pensa solo lei don Alberto e la invitiamo a studiare a fondo il problema, anche da un punto di vista etico e morale. E’ davvero frustrante leggere il suo Foglio. Vorremmo anche noi salvare il pianeta con una preghiera, ma dato che ciò non è possibile proviamo a salvarlo con azioni concrete, così magari i nostri figli avranno tutto il tempo di curare la loro anima".

Quale miglior triste ritratto dell'odierna società che ha completamente perso ogni fiducia nell'efficacia soprannaturale della preghiera, e in generale di una società moderna che ha ripugnato il soprannaturale in favore dell'esaltazione superomistica del gesto naturale ("concreto") dell'uomo? "Se aveste fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile" (Mt 17,20) dice Nostro Signore. Peraltro ciò è realmente avvenuto: nel X secolo San Simeone il Conciatore in Egitto spostò il monte Mokattam colla sola forza della preghiera, il quale avvenimento è testimoniato persino dalle fonti musulmane. Perciò, se anziché rimproverare un santo parroco perché dice cose cattoliche, praticassero la conversione della mente e del cuore e avessero fede nel Salvatore, forse potrebbero sperimentare l'efficacia soprannaturale della preghiera. Noi, intanto, dobbiamo continuare a fare questo e null'altro, per la salvezza della nostra anima e per il mondo intero: come dice l'Apostolo, sine intermissione orate (1Ts 5,17)


A fulgure et tempestate, libera nos, Domine!
A peste fame et bello, libera nos, Domine!
A flagello terraemotus, libera nos, Domine!
Peccatores, Te rogamus, audi nos!
Ut fructus terrae dare et conservare digneris, Te rogamus, audi nos!
Ut pacem nobis dones, Te rogamus audi nos!

(Dalle Litanie delle Rogazioni)

3 commenti:

  1. GRAZIE DON ALBERTO E TRADITIO MARCIANA!!!

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  2. posto che il reverendo secondo me ha sbagliato in due punti:
    - porsi in maniera aggressiva verso Greta, soprattutto insistendo sul suo autismo
    -negare una tesi comunemente accettata dalla comunità scientifica quale è il riscaldamento globale causato dalle attività antropiche

    per il resto il richiamo alla preghiera per il tempo favorevole (presenti in tutte le liturgie antiche) e alle pie pratiche collegate (rogazioni, sacramentali come le 'croci benedette' etc) è quanto di più necessario, visto il loro preoccupante declino sperimentato nei decenni precedenti, che ha affievolito la fede del popolo cristiano nella Divina Provvidenza e nella forza della preghiera
    l'appunto finale sulla signoria di Gesù sul mondo è quanto di più centrale nella nostra fede ci possa essere
    se solo il don si fosse posto in una maniera un po' meno aggressiva sarebbe stato meglio: è vero che spesso per porsi bisogna opporsi, ma sparare alla cieca è spesso sbagliato

    la risposta dei 'Fridays for future' è invece di un'indecenza magistrale: già l'appello finale che mette come questione secondaria il voler salvarsi l'anima,, la cosa più preziosa che abbiamo, fa capire quanto ormai la scristianizzazione sia profonda e il fallimento della catechesi sia totale
    a loro farebbe molto bene assistere a una rogazione, e meditare sulla prima invocazione 'A damnatione perpetua, Libera nos domine'

    Sia lodato Gesù Cristo

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  3. ultimo appunto: anni fa anche il cardinal Betori, preoccupato per la siccità che in quel momento affliggeva la nostra patria, sollecità i parroci a fare le processioni rogazionali, e venne duramente attaccato dalla stampa laicista, che lo accusò addirittura di blasfemia (?!?)
    ergo ormai le gente si crede autosufficiente, e ritiene di non dover più chiedere nulla a Dio, e non vuole che nessuno gli rocordi che invece deve tutto al Signore

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