Da "Messainlatino"
Abbiamo ricevuto da un nostro carissimo amico una lettera inviata all'Arcivescovo ortodosso Gennadios e - per conoscenza - alla Casa di S. Marta (residenza del S. Padre), alla CEI, al card. Bassetti, a mons. Galantino, alla Pontificia Accademia per la Vita e alla Diocesi di Modena dove risiede l'amico.
In tale comunicazione egli comunica la sua intenzione di non dare più l'8 per mille alla Chiesa cattolica - lui, fedele cattolico e praticante - spiegandone le ragioni.
E decide di darlo alla Chiesa Ortodossa!
Vediamo dalla sua stessa penna le ragioni.
Alla c.a. del Metropolita Gennadios Arcivescovo Ortodosso D'Italia.
P.c. a mezzo di posta ordinaria presso Casa Santa Marta.
P.c. a mezzo mail della Conferenza Episcopale Italiana, della Diocesi di Perugia (c.a. sua Eminenza il Cardinal Bassetti), della Diocesi di Cassano all'Ionio (c.a sua Eccellenza Mons. Galantino), dell'economato della Diocesi di Modena e Nonantola (c.a. Dott. Giorgio Garuti) e della Pontificia Accademia per la Vita.
Eminenza Rev.ma Gennadios,
mi chiamo XXX , abito a Modena, sono sposato ed ho un figlio.
Sono cattolico praticante e, sia per interesse personale che a fini di apostolato, mi interesso da sempre di tematiche di bioetica, di Magistero, di storia della Chiesa e di filosofia.
Alla luce di questi miei approfondimenti, ho deciso che l'8 per mille della mia dichiarazione dei redditi 2016 sarà devoluto alla Chiesa Ortodossa che Lei rappresenta e non a quella Cattolica nella speranza:
1) che gli edifici di culto che costruite siano ad majorem Dei Gloriam, diversi dagli obbrobri architettonici slegati dalla tradizione e privi di rimandi teologici come la "chiesa-cubo" di San Paolo Apostolo a Foligno, costruita piuttosto per dar gloria alla forma geometrica fine a sé stessa, al razionalismo ed al discutibile estro di un architetto ateo. Sono stati seppelliti, con queste costruzioni, il senso della gerarchia, del metafisico e del bello. Sono speranzoso che non sostituiate con altri costosi cubi nemmeno i magnifici altari antichi costruiti per la Messa ad coram Deo - che altro non era, semplificando, che la versione occidentale dell'iconostasi.
2) che orniate gli edifici di culto in maniera decorosa. Penso infatti all'affresco del Duomo di Terni in cui figurano alcuni transessuali che nell'atto di uno scambio di effusioni (certo, non con un Libro delle Ore in mano) sono accolti nelle reti di Nostro Signore.
3) che gli indumenti acquistati per il vostro clero siano diversi dalle tute, le braghette corte, le magliette e le ciabatte da piscina che hanno il vizio di indossare in pubblico i nostri preti.
4) che non agevoliate l'immigrazione islamica che imporrà la sharia ai miei figli. Gli ex-seminari cattolici, spesso svuotati del messaggio di Cristo prima ancora che si svuotassero da sé di seminaristi, sono oggi utilizzati per agevolare l'invasione mussulmana e negati alle nuove e fiorenti fraternità di preti, ree di "tradizionalismo" (o più semplicemente, di essere "cattoliche"), che spesso traboccano di giovani vocazioni.
5) di far cosa gradita al Santo Romano Pontefice, che anela a una Chiesa povera.
Avrei voluto scrivere questa mail ai miei pastori (in Cc) prima ancora che a Lei. Ma, come più volte è successo, sarei andato incontro a due ostacoli:
a) molti di loro danno sempre meno segni di vita. Addirittura, se attaccati in relazione al Vangelo, non reagiscono. Se la vita di un europeo è minacciata, languono (come nel caso del piccolo Charlie). Sembra quasi che gli ultimi timidi cenni che ancora manifestano siano volti solo a rendere omaggio ai figli delle tenebre; "Marco ispiratore di una vita più bella non solo per l'Italia, ma per questo nostro mondo, che ha bisogno più che mai di uomini che sappiano parlare come lui", così parlava poco tempo fa il presidente della Pontificia accademia per la vita riferendosi al leader radicale Marco Pannella. Mi auguro invece che le invocazioni e le giaculatorie in uso presso la Vostra Chiesa siano ancora rivolte alla Beata Vergine.
b) sospetto che molti di loro abbiano poco interesse a risolvere le perplessità di alcuni cattolici che (come me) mettono in discussione la loro adesione al nuovo verbo del "politicamente corretto" di impronta laicista. Temo che il loro dialogo segua altrove i suoi binari preferenziali. Cosa che sarebbe di certo molto lodevole se non fosse che non specificano mai dove siano diretti i loro "ponti di dialogo", probabilmente perché nemmeno a loro è noto.
I sacerdoti cattolici che ho interpellato a riguardo e che mi hanno elargito il loro consiglio, hanno invece caldeggiato questa mia decisione, appoggiandola.
Vogliate quindi gradire, Eminenza, il modesto 8 per mille che offro alla Chiesa Ortodossa per aiutarla nel condurre la buona battaglia e per proclamare e far conoscere Cristo; sono infatti certo che ne riuscirete a fare un uso di gran lunga migliore rispetto a quello che potrebbe fare la Conferenza Episcopale Italiana, ormai rassegnata (ne prendo atto con immenso dolore ma non per questo voglio rinunciare ad essere cattolico) ad un mero compito di "curatore fallimentare".
Chiedo scusa se, nonostante le numerose revisioni a questa email, non sono riuscito a ripulirla da una certa amarezza che purtroppo trasuda da un cuore afflitto e non sufficientemente rassegnato in Cristo come invece, forse, dovrebbe essere. Spero però che il tempo che vi ho dedicato per scriverla, possa servire ed essere utile a dare un segnale sia a Voi che, soprattutto, alla mia amata Chiesa Cattolica. Questo, tranquillizzato dall'invito secondo cui: "ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui li concepisce" (Sua Santità Papa Francesco, 1 ottobre 2013, La Repubblica).
Vogliate volgere per me e la mia famiglia la Vostra preziosa e graditissima preghiera.
Deferenti saluti.
(Lettera firmata)
Nostra riflessione: Pur pienamente conscj della situazione scismatica degli Ortodossi, come si può dar torto onestamente? E purtroppo questo è il fatto minimo: conosco personalmente un prete ortodosso che entrò in seminario cattolico alla fine degli anni '70 e disgustato dalle innovazioni dei modernisti, così contrarie a quella fede che gli avevano trasmesso i genitori, si convertì all'Ortodossia ove fu ordinato sacerdote (all'interno della quale è uno dei più conservatori; nemico delle gerarchie romane moderniste ma per nulla ostile al movimento cattolico tradizionale). È una situazione tragica, ma la colpa del suo scisma ricadrà tutta sull'anima sua, o anche su quella di preti e vescovi che con la loro eresia lo han portato ad allontanarsi dai salutari lidi di quella Chiesa Cattolica ch'egli non vedeva più tale?
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