Beati sunt qui te viderunt,
et in amicitia tua decorati sunt, alleluja.
(Antifona al Magnificat dei Vespri)
Beatíssimi Evangelístæ Marci córpore Venétias transláto et in basílica in ejus honórem constrúcta depósito, áccidit ut per annos ducéntos sexagínta sex ubi illud quiésceret nescirétur. Cumque nemo hujus rei cónscius inveníri potúerit, post diligentíssimam inquisitiónem triduánum indíctum est jejúnium, quod ab ómnibus in contritióne cordis observátum fuit. Quarta die, quæ fuit vigésima quinta Júnii, ad dictam basílicam clerus, dux popúlusque supplicántium ritu convenére; ibíque, recitátis litaníis ac multis effúsis lácrimis et oratiónibus, Deus, qui consolátur fidéles in omni tribulatióne, locum, in quo pretiósum pignus latúerat, benigníssime declarávit. Scissis enim marmóribus colúmnæ circumpósitis, arca, in qua corpus claudebátur, in conspéctu ómnium appáruit, et ecclésia suavíssimo odóre perfúsa est. Incredíbile dictu quanta fúerit ómnium lætítia, quæ lácrimæ et gratiárum actiónes hoc benefícium sint subsecútæ. Apparitiónis igitur dies, et máxima totíus civitátis gratulátio, ecclesiástico offício ac solémni cultu quotánnis celebrántur.
Trasferitosi il corpo del beatissimo Evangelista Marco a Venezia, e collocatolo nella basilica costruita in suo onore, accadde che per duecentosessantasei anni s'ignorasse ove esso riposasse. Imperocché non s'era potuto trovare nessuno che fosse a conoscenza della sua ubicazione, dopo una ricerca assai meticolosa, fu indetto un digiuno di tre giorni, che fu da tutti osservato con cuore contrito. Il quarto giorno, ch'era il venticinque di giugno, il clero, il doge e il popolo convennero alla predetta basilica in veste di supplici; ed ivi, recitate le litanie e versate molte lacrime e innalzate molte preghiere, Iddio, che consola i fedeli in ogni tribolazione, manifestò con gran benevolenza il luogo ove erano giaciute le preziose spoglie. Tagliati infatti i marmi che circondavano una colonna, l'arca in cui era racchiuso il corpo apparve alla vista di tutti, e la chiesa si riempì di un soavissimo profumo. E' incredibile a dirsi quanto grande fu la letizia di tutti, e quante lacrime e azioni di grazie susseguironsi a tal beneficio. Pertanto, il giorno dell'Apparizione, e la grandiosa esultanza dell'intera città, vengono annualmente celebrati con l'ufficio ecclesiastico e il culto solenne.
(IV lezione del Mattutino)
Felix regio, quae tantum digna fuit habere patronum:
Ad cujus nutum lapides scinduntur, marmora latenti virtute franguntur,
insensibilia Spiritu Sancto intrinsecus operante prosiliunt.
V. Et in motu et apparitione ipsius sanctissimi corporis
de medio petrarum quidam sonus gloriosissimus consonuit. R. Ad cujus.
Felice il paese che fu degno di avere un sì grande patrono:
a un cui cenno si spezzano le pietre, per forza nascosta si rompono i marmi,
e la materia inerte, operandovi lo Spirito Santo all'interno, prende vita.
V. E nel movimento e nell'apparizione del suo santissimo corpo,
dalle pietre un gloriosissimo suono risuonò. R. A un cui cenno.
(IV Responsorio del Mattutino secondo l'uso della Ducale Basilica)
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