Feria VI in Parasceve
Ἁγία καὶ Mεγάλη Παρασκευὴ
MMXVIII
Σήμερον κρεμᾶται ἐπὶ ξύλου ὁ ἐν ὕδασι τὴν γῆν κρεμάσας. Στέφανον ἐξ ἀκανθῶν περιτίθεται ὁ τῶν ἀγγέλων Βασιλεύς. Ψευδῆ πορφύραν περιβάλλεται ὁ περιβάλλων τὸν οὐρανὸν ἐν Νεφέλαις. Ῥάπισμα κατεδέξατο ὁ ἐν Ἰορδάνῃ ἐλευθερώσας τὸν Ἀδάμ. Ἥλοις προσηλώθη ὁ Νυμφίος τῆς Ἐκκλησίας. Λόγχῃ ἐκεντήθη ὁ Υἱὸς τῆς Παρθένου. Προσκυνοῦμεν σου τὰ πάθη, Χριστέ. Δεῖξον ἡμῖν καὶ τὴν ἔνδοξόν σου ἀνάστασιν
Oggi è sospeso a un legno, Colui che ha sospeso la terra sopra le acque. E' coronato di spine, Colui che regna sugli angeli. E' rivestito di porpora mendace, Colui che riveste il cielo di nubi. Riceve percosse, Colui che nel Giordano ha liberato Adamo. E' inchiodato con chiodi lo Sposo della Chiesa. E' trafitto da una lancia il Figlio della Vergine. Adoriamo i vostri patimenti, o Cristo. Mostrateci pure la vostra gloriosa risurrezione.
(Antifona dell'Ora Nona del Grande e Santo Venerdì, secondo il rito bizantino)
Simone Martini, Crocifissione, 1333
Pópule meus, quid feci tibi? aut in quo contristávi te? respónde mihi. Quia edúxi te de terra Ægýpti: parásti Crucem Salvatóri tuo.
Agios o Theós. Agios ischyrós. Agios athánatos, eléison imas!
Quia edúxi te per desértum quadragínta annis, et manna cibávi te, et introdúxi te in terram satis bonam: parásti Crucem Salvatóri tuo.
Agios o Theós. Agios ischyrós. Agios athánatos, eléison imas!
Quid ultra débui fácere tibi, et non feci? Ego quidem plantávi te víneam meam speciosíssimam: et tu facta es mihi nimis amára: acéto namque sitim meam potásti: et láncea perforásti latus Salvatóri tuo.
Agios o Theós. Agios ischyrós. Agios athánatos, eléison imas!
Agios o Theós. Agios ischyrós. Agios athánatos, eléison imas!
Quia edúxi te per desértum quadragínta annis, et manna cibávi te, et introdúxi te in terram satis bonam: parásti Crucem Salvatóri tuo.
Agios o Theós. Agios ischyrós. Agios athánatos, eléison imas!
Quid ultra débui fácere tibi, et non feci? Ego quidem plantávi te víneam meam speciosíssimam: et tu facta es mihi nimis amára: acéto namque sitim meam potásti: et láncea perforásti latus Salvatóri tuo.
Agios o Theós. Agios ischyrós. Agios athánatos, eléison imas!
Popolo mio, che male ti ho fatto? In cosa ti ho rattristato? Rispondimi. Io ti ho condotto fuori dal paese d'Egitto: e tu hai preparato una Croce per il tuo Salvatore.
Santo Iddio, Santo forte, Santo immortale, abbiate misericordia di noi!
Io ti ho guidato nel deserto per quarant'anni, e ti ho saziato con la manna, e ti ho condotto in un'ottima terra: e tu hai preparato una Croce per il tuo salvatore.
Santo Iddio, Santo forte, Santo immortale, abbiate misericordia di noi!
Cos'altro dovevo fare per te, e non ho fatto? Io ti ho piantato quale mia splendida vigna: e tu invece sei diventata amara nei miei confronti, e hai placato con l'aceto la mia sete, e con la lancia hai trafitto il fianco del tuo Salvatore.
Santo Iddio, Santo forte, Santo immortale, abbiate misericordia di noi!
Santo Iddio, Santo forte, Santo immortale, abbiate misericordia di noi!
Io ti ho guidato nel deserto per quarant'anni, e ti ho saziato con la manna, e ti ho condotto in un'ottima terra: e tu hai preparato una Croce per il tuo salvatore.
Santo Iddio, Santo forte, Santo immortale, abbiate misericordia di noi!
Cos'altro dovevo fare per te, e non ho fatto? Io ti ho piantato quale mia splendida vigna: e tu invece sei diventata amara nei miei confronti, e hai placato con l'aceto la mia sete, e con la lancia hai trafitto il fianco del tuo Salvatore.
Santo Iddio, Santo forte, Santo immortale, abbiate misericordia di noi!
(Stichi dell'Adorazione della Santa Croce, secondo il rito romano)
Nessun commento:
Posta un commento