Sabbato Sancto
Ἁγίῳ καὶ μεγάλῳ Σαββάτῳ
MMXVIII
Ἡ ζωὴ ἐν τάφῳ,
κατετέθης Χριστέ,
καὶ Ἀγγέλων στρατιαὶ ἐξεπλήττοντο
συγκατάβασιν δοξάζουσαι τὴν σήν.
Ἡ ζωὴ πῶς θνῄσκεις;
πῶς καὶ τάφῳ οἰκεῖς;
τοῦ θανάτου τὸ βασίλειον λύεις δέ,
καὶ τοῦ ᾅδου τοὺς νεκροὺς ἐξανιστᾶς.
κατετέθης Χριστέ,
καὶ Ἀγγέλων στρατιαὶ ἐξεπλήττοντο
συγκατάβασιν δοξάζουσαι τὴν σήν.
Ἡ ζωὴ πῶς θνῄσκεις;
πῶς καὶ τάφῳ οἰκεῖς;
τοῦ θανάτου τὸ βασίλειον λύεις δέ,
καὶ τοῦ ᾅδου τοὺς νεκροὺς ἐξανιστᾶς.
O Cristo, voi che siete la Vita,
foste posto nel sepolcro,
e le schiere degli angeli si meravigliarono,
glorificando la vostra discesa agl'Inferi.
Come può morire la Vita?
Come può abitare in un sepolcro?
Voi già sciogliete il regno della morte
e fate risorgere i morti dall'Ade.
foste posto nel sepolcro,
e le schiere degli angeli si meravigliarono,
glorificando la vostra discesa agl'Inferi.
Come può morire la Vita?
Come può abitare in un sepolcro?
Voi già sciogliete il regno della morte
e fate risorgere i morti dall'Ade.
(Lamento dell'Epitafio, secondo il rito bizantino)
Sisto Baldocchi, Deposizione di Cristo nel sepolcro, 1610
De manu mortis liberabo eos;
de morte redimam eos.
O mors, ero mors tua,
morsus tuus ero, inférne.
Li libererò dalla mano della morte,
li ricondurrò dalla morte.
O morte, io sarò la tua morte;
sarò la tua distruzione, o inferno
de morte redimam eos.
O mors, ero mors tua,
morsus tuus ero, inférne.
Li libererò dalla mano della morte,
li ricondurrò dalla morte.
O morte, io sarò la tua morte;
sarò la tua distruzione, o inferno
(X Antifona dell'Ufficio delle Tenebre, secondo il rito romano)
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